11 giugno 1995di Marco Pannella
SOMMARIO: Commento di felicitazione circa i risultati dei referendum del 12 giugno 1995: "il paese è più maturo della sua classe dirigente". Il Movimento raggiunge e supera il voto che si ebbe sul referendum per il finanziamento dei partiti. Tocca ora a Silvio Berlusconi raccogliere il significato del voto e riprendere il cammino della riforma liberale antipartitica.
"Come, e ancor più degli anni settanta, il paese è democraticamente più maturo della sua classe dirigente, è antropologicamente altro dal regime partitocratico. Apprezza i referendum tanto quanto la classe dirigente li odia, detesta e di fatto ignora, come dimostrano gli articoli di fondo per più prestigiosi direttori come Mieli e Mauro, o come le massime autorità dello Stato.
Il Movimento dei Club Pannella - Riformatori, nella peggiore delle ipotesi, raggiunge e supera il voto che, in analoghe circostanze di isolamento assoluto rispetto a tutta la partitocrazia, riportammo nel referendum sul finanziamento pubblico dei partiti e che costrinse il regime a offrire come capro espiatorio il Presidente Leone di fronte al successo dell'opposizione radicale.
Se si dovesse confermare anche il successo, anche numerico nei referendum sui Comuni e sulle trattenute sindacali, questo equivarrebbe ad un vero e proprio trionfo del nostro Movimento, delle sue opzioni di fondo per una radicale Riforma "americana" e uniturnista e per colpire il Sindacato antidemocratico, corporativo e illiberale di regime.
A questo punto, in primo luogo ma non solamente, Silvio Berlusconi, dovrà scegliere fra una alternativa radicalmente riformatrice, liberale, liberista e libertaria e il papocchio restauratore del regime DC, un appello diretto al paese sulla base delle nostre richieste. E, a sinistra, dovranno liberarsi le forze liberali che pure vi sono, e che non intendono oltre esser irregimentate e soffocate dalle pratiche trasformiste e corporativiste di Prodi e D'Alema.