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Calderisi Giuseppe - 12 giugno 1995
GRANDISSIMA MATURITA' DEGLI ELETTORI CHE HANNO DECISO CON LA LORO TESTA, REFERENDUM PER REFERENDUM. E' LA PRIMA VOLTA CHE VINCONO IN MODO DIFFERENZIATO I SI' O I NO.
di Peppino Calderisi (dichiarazione)

12 giugno 1995

L'ISTITUTO DEL REFERENDUM ESCE RAFFORZATO DAL VOTO DEGLI ELETTORI CHE HANNO RESPINTO GLI ATTACCHI AL REFERENDUM E GLI APPELLI ALL'ASTENSIONE RIVOLTI ADDIRITTURA DAI MASSIMI VERTICI DELLE ISTITUZIONI.

L'USO DISSENNATO DEL REFERENDUM E' QUELLO DEL PCI-PDS, CAPACE DI CONCEPIRLI SOLO IN ODIO A QUALCUNO.

ORA OCCORRE ABOLIRE IL QUORUM: NON ESISTE IN ALCUN ALTRO PAESE E NON ESISTE NEPPURE PER IL REFERENDUM PREVISTO DALL'ART. 138 SULLE MODIFICHE DELLA COSTITUZIONE.

SOMMARIO. Lunga, interessante dichiarazione, nella quale si mettono a punto le risposte ad alcune critiche sollevate contro l'istituto del referendum:1) per la prima volta, sì e no hanno avuto risposte differenziate; 2) solo il PDS ha fatto un uso dissennato dei referendum, proponendoli "in odio" a qualcuno, e non per fare riuforme; 3) occorre, con una legge, eliminare lo sbarramento del "quorum", che non esiste per referendum assai più istituzionalmente delicati.

Il corpo elettorale ha dimostrato grandissima maturità, al contrario dei vertici delle istituzioni e di tanti politici e partiti che ancora una volta si sono trovati in contrasto la volontà popolare.

Gli elettori hanno votato con la loro testa, referendum per referendum. Se fino al 1985 avevano sempre vinto i NO o poi sempre i SI', è la prima volta che di fronte a più quesiti sottoposti al voto contemporaneamente hanno vinto in alcuni casi i Sì e in altri i No.

L'istituto del referendum esce rafforzatissimo: sono stati respinti gli attacchi e gli appelli all'astensione rivolti dalle massime autorità dello Stato.

C'è, in realtà, un uso dissennato del referendum dal punto di vista politico (non certamente della legittimità): è quello del PCI-PDS che in 25 anni è stato capace di promuovere solo referendum in odio a qualcuno e mai per promuovere diritti e libertà: nel 1985 promosse il referendum sui quattro punti di contingenza in odio a Craxi, nel 1985 sulle televisioni in odio a Berlusconi. E gli elettori hanno respinto sonoramente ancora una volta quest'uso del referendum (i referendum elettorali furono voluti da persone come Barbera, ma il PCI-PDS vi aderì non perché credeva nel maggioritario ma sotto la spinta dell'odio al CAF).

Per quanto riguarda il quorum va detto innanzitutto che il 57-58 % dei votanti, di fronte agli inviti all'astensione delle massime cariche istituzionali e considerando che si è votato, per la prima volta, in un solo giorno, è un risultato eccezionale. Del resto, il referendum sulla preferenza unica così esaltato da tanti e per il quale si votò in due giorni, ebbe il 62 % dei votanti.

E poi, perché mai va bene il 60 % dei votanti nel secondo turno per l'elezioni comunali e provinciali e non va bene la stessa affluenza al voto per i referendum ?

Il quorum va comunque abolito. Presenterò una proposta di legge al riguardo. Il quorum non esiste in alcun altro paese e non esiste neppure per il referendum ex art. 138 relativo alle modifiche alla Costituzione e alle leggi costituzionali.

Perché mai una modifica della Costituzione può essere approvata o respinta senza quorum e occorre invece il quorum per una legge ordinaria ?"

 
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