13 giugno 1995
di Benedetto Della Vedova
SOMMARIO. Dopo il referendum del 12 giugno, i Riformatori indicano le vie corrette da seguire per la riforma dei sindacati e del sistema pensionistico.
1)
"MILIONI DI LAVORATORI E PENSIONATI HANNO BOCCIATO SONORAMENTE IL SINDACATO BUROCRATICO E PARASTATALE CHE SI ERA ARROCCATO NELLA DIFESA DI UN IMMOTIVATO PRIVILEGIO EREDITATO DALLA PRIMA REPUBBLICA. GLI ELETTORI HANNO CANCELLATO, COME PROPONEVAMO, L'OBBLIGO CHE I DATORI DI LAVORO ED INPS AVEVANO DI FARE GLI ESATTORI PER CONTO DEL SINDACATO. COFFERATI, D'ANTONI E LARIZZA HANNO VOLUTO UN CONFRONTO DURO E POLITICO. LO HANNO PERDUTO. E GLI ISCRITTI SAPRANNO CHIEDERGLIENE CONTO, NE SIAMO CERTI.
PER NOSTRO CONTO DIFENDEREMO IN PARLAMENTO QUESTA RIFORMA LIBERALE E PER LO STATO DI DIRITTO CONQUISTATA L'11 GIUGNO. PARTENDO DA:
1) L'ABROGAZIONE DELLE NORME DEFINISCE UN NUOVO ASSETTO DI PER SE' CHIARISSIMO E SUFFICIENTE;
2) LA PROPOSTA SMURAGLIA VA DEFINITIVAMENTE ACCANTONATA;
3) PER RECEPIRE COMPIUTAMENTE LA LETTERA E LO SPIRITO REFERENDARIO IL PARLAMENTO HA UNA UNICA VIA: DEFINIRE ALCUNE REGOLE MINIME, ALCUNI PALETTI, CHE ORGANIZZAZIONI SINDACALI E DATORI DI LAVORO DOVRANNO SEGUIRE QUALORA INTENDANO ANCORA IN FUTURO LIBERAMENTE CONTRATTARE LO STRUMENTO DELLA TRATTENUTA; IL RINNOVO ANNUALE DELLA DELEGA; L'IMMEDIATA EFFICACIA DELLA DISDETTA.
2) "IL RISULTATO DEL REFERENDUM FACILITERA' IL LAVORO DEL PARLAMENTO NELLA FASE DI DISCUSSIONE E, CI AUGURIAMO, SIGNIFICATIVO MIGLIORAMENTO DEL DISEGNO DI LEGGE SULLE PENSIONI. E' STATO, INFATTI, DATO UN COLPO FORMIDABILE ALLA PRETESA DEL SINDACATO DI PORRE IL VETO ALLE MODIFICHE DELL'ACCORDO TRA GOVERNO TECNICO E SINDACATI.
L'INTESA RAGGIUNTA, LO RIBADIAMO, E' INADEGUATA ALLE ESIGENZE DI RISANAMENTO ECONOMICO DEL PAESE COME, DEL RESTO, RILEVA ANCHE BANKITALIA. PROPORREMO ELEMENTI DI RIFORMA CONCRETA CHE AGISCANO SUI TEMPI DELLA RIFORMA, SULLA ENTITA' DEI RISPARMI E SULL'ASSETTO A REGIME DELL'INTERO SISTEMA PREVIDENZIALE."