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Bianchessi Federico, Pannella Marco - 21 giugno 1995
"SCALFARO PICCONATORE STA COI MAGISTRATI SFASCISTI" IL LEADER DEI RIFORMATORI SI CANDIDA AGLI ESTERI: " NESSUNO COME ME CONOSCE LA MACCHINA DELLA FARNESINA". E SE LA PRENDE CON LE TOGHE "CORPORATIVE"
PANNELLA SCATENATO ATTACCA LE PROCURE E IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, MA DIFENDE BERLUSCONI CON LA SPERANZA DI UN MINISTERO.

di Federico Bianchessi (intervista)

SOMMARIO. Interessante intervista su alcuni specifici temi: perché Pannella ritiene di poter essere un buon ministro degli Esteri e cosa (o chi) impedisce che lo divenga; perché Scalfaro può oggi ambire al titolo di "picconatore" che fu di Cossiga; quali sono le grossolane manchevolezze del Presidente in tema di rispetto delle Istituzioni; inadeguatezza di Bossi rispetto al federalismo (ma non solo)

(L'INDIPENDENTE, 21 giugno 1995)

Marco Pannella e' scatenato. Accusa tutti, dai magistrati al Presidente Scalfaro. I primi sono "sfascisti e corporativi", il Presidente e' il nuovo "picconatore". Pannella difende solo Silvio Berlusconi, forse perche' spera finalmente che il Cavaliere lo faccia Ministro.

- Davvero, Pannella, ha chiesto a Berlusconi il Ministero dell'Estero per restargli alleato?

" Se i giornali si occupassero di cose del genere, saprebbe che tra oggi e domani l'Onu discuterà lo Statuto del Partito trasnazionale radicale. Organizzazione non governativa, come Greenpeace e la Croce Rossa, per capirci. C'è il veto della Cina, pero', per l'appoggio che diamo al Dalai Lama e all'autonomia del Tibet, e l'opposizione di Iran e Irak, per le nostre battaglie per i diritti dell'uomo nell'Islam. Devo ricordare forse la nostra battaglia per l'ammissione della Bosnia nell'Unione Europea? O che abbiamo una sezione in Cecenia. O che abbiamo contribuito in modo decisivo all'incriminazione dei dirigenti serbi al tribunale internazionale. Ricordo il ruolo conquistato da Emma Bonino nella Commissione europea. E, per quanto mi riguarda, conosco come pochi la macchina della Farnesina e la nostra diplomazia. Saprei bene come portare aria nuova in quella burocrazia chiusa in sé stessa...

- Non c'e' dubbio, su questo. E il suo curriculum e' eccellente davvero. Ma non rischieremmo di trovarci in guerra in pochi giorni, con un ministro degli Esteri vulcanico come lei?

" Pensa che mi farei arrestare a Belgrado? Ma quella è la mia caricatura. Certo un ministro degli esteri che si fa arrestare per una manifestazione non violenta puo' incoraggiare altri cittadini a farsi arrestare...ma io non viaggerei, lavorerei duro e in silenzio. Farei in modo che l'italiano diventasse seconda o terza lingua ufficiale e obbligatoria nei Paesi dove ci sono le famiglie di origine italiana. Imporrei l'informatica in tutte le nostre sedi diplomatiche. Sa l'unico vero motivo per cui non mi faranno ministro?

-Quale?

" Che quel governo sarebbe il governo Pannella lineetta Berlusconi. Fu il motivo per cui non mi volle Craxi. Per il resto, stia tranquillo: regnerei con il silenzio e non con le esternazioni.

-Allude?

" Certo. In una Repubblica in cui tutti parlano, l'unica cosa saggia sarebbe non rompere il silenzio che di rado. Se invece parli tutti i giorni...se fai il picconatore...

-Scalfaro, un picconatore?

" Scalfaro bestemmia. Scalfaro che dice no agli arresti facili è solo un piagnisteo. Ma Scalfaro che dà ragione all'appello dei duecento procuratori e' una bestemmia. E se quattromila ufficiali si rivolgono all'opinione pubblica contro l'obiezione di coscienza? E se mille diplomatici accusano il governo di sabotare la Patria? Siccome stimo molto il presidente, non gli concedo la buona fede. In realta' Scalfaro legittima con il piagnisteo lo sfascismo corporativo, fino a bestemmiare che procuratori e Parlamento devono mettersi d'accordo. Ecco dov'è il piccone. Uno studente di legge verrebbe bocciato se desse una simile risposta a un esame. Dov'è il senso dello Stato? Lo Stato è il custode delle regole, non il mediatore tra corporazioni. Purtroppo Scalfaro risente delle sue radici cattoliche molto piu' che di quelle

liberali".

- C'e' forse il problema che Scalfaro, come Dini, svolge funzioni di supplenza di un Parlamento senza maggioranza politica?

-Tra emergenza e supplenza, ovvero le due supreme bestemmie al diritto costituzionale, questo Paese va dritto al massacro definitivo. Dini ha in se' tutto quanto di positivo si vedeva in Andreotti: la profonda riserva cinica contro le eccessive ambizioni della politica, il fortissimo senso che la politica si fa con il potere e dal potere, non con le idee e le battaglie civili. Così abbiamo il governo del poliziotto ministro degli Interni, del generale alla Difesa, il tutto con l'appoggio della sinistra. E il Presidente della Corte Costituzionale, già tra i capi della mafiosità partitocratica, osa accusare pubblicamente Scalfaro perchè tace sugli argomenti di Bossi, quel parlamento di Parma, o Piacenza...

- Perché ce l'ha tanto con Bossi?

" Il nuovo nome del mio partito sara' Unione Federalista dei riformatori, sigla Ufr. Il federalismo è nel nostro Dna. Non sono io ad avercela con Bossi. Anzi, e' incomprensibile perche' Bossi da anni mi veda come il fumo negli occhi. Ai leghisti so di piacere, raccoglievamo insieme le firme per i referendum, e Bossi ci boicottava. Lo sa? Una volta, lo misero in minoranza, nella Lega, perche' non voleva comparire con me nella campagna referendaria. Un po' tenta di imitare i miei metodi. ma lui sta a me come il grottesco sta al classico. Gli servono canne? Gliele mando io, ma non di fucile, s'intende."

- Percio' lei preferisce Berlusconi? E' un classico?

" Io credo ancora in Berlusconi. Benché logorato, resta l'unica persona in Italia che e' libera di alzarsi una mattina e scegliere di mettere una follia liberale nel nostro ordinamento. Io vivo e lavoro per creare incidenti liberali a questo Paese e Berlusconi è l'unico campione umano che possa darmi questo".

- Con le elezioni in autunno?

" Se Berlusconi mi avesse dato retta, le avremmo fatte al momento giusto, subito dopo la caduta del governo. Ma, ingenuo com'è, si lascio' consigliare dai Casini. Ora, mi dà ragione. Sì, le elezioni sono un dovere. Doppio turno? Mai. Meglio il Mattarellum: ora che lo conosciamo, i guasti del proporzionale sarebbero molto ridotti".

 
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