di Fabio TorrieroSOMMARIO.(Intervista). Pannella polemizza contro chi continuamente gli rinfaccia coloro che si sono allontanati da lui, ricordando quanti si sono intanto avvicinati."In Italia i nostri militanti sono in tutte le famiglie politiche". Nel 1996 ci sarà la nascita di un grande movimento politico riformatore, l'UFR. Il Polo, in quanto tale, è "esaurito". E' un errore contrapporre il "sociale" al "liberale". Purtroppo è vero che il DNA dell'Italia è in questo secolo antianglosassone e antiliberale. L'Italia del 27 marzo non è finita se crescerà il movimento referendario.
(Italia Settimanale, 3 luglio 1995)
Il guru radicale bacchetta Scalfaro ed i centristi andati a sinistra e presenta il suo programma per "pannellizzare" Berlusconi:"non cadrà se fa come dico io".
Marco Pannella, da sinistra a destra, da Occhetto a Berlusconi, così diverso, così uguale a se stesso. Anche se ormai veste come un conservatore inglese di fine secolo e si è stabilizzato sul quintale (erano salutari o no quei digiuni?), la sua aria ed i suoi proclami sono ancora da guru. Sempre ispirato, si inasprisce e si addolcisce a fasi alterne. A seconda delle domande.
La prima domanda, infatti, lo fa arrabbiare. E c'è da capirlo: si tratta della lista delle sigle che ha inventato e dei "delfini" che lo hanno lasciato e che ora nuotano da soli in mare aperto (a dire il vero qualcuno sulla cresta dell'onda, qualcun altro un po' sott'acqua).
Partito Radicale trasnazionale, Club Pannella, Lista Pannella, Riformatori, Riformatori-federalisti, Unione Federalista dei Riformatori; Mellini, De Cataldo, Teodori, Aglietta, Rutelli, Negri, Taradash, Calderisi: ogni tanto, non le viene nostalgia per il vecchio Partito Radicale? Non pensa di aver sbagliato strategia ad "annacquarlo", e che i suoi ex-delfini abbiano ragione a contestarla?
"A Cannes sono stato ricevuto dal Presidente del Consiglio europeo in carica, Chirac, con una delegazione di parlamentari europei: quattro di quei parlamentari su dodici sono iscritti al Pr. A poche decine di metri hanno manifestato, sempre su iniziativa radicale, un centinaio di persone, bosniache, catalane, francesi, italiane, tedesche... Un mese fa, con il Ministro degli Esteri bosniaco, è stato assassinato il vice-ministro: un musulmano nostro compagno di partito. E del Pr erano i due deputati russi e la giornalista che hanno sbloccato la tragica situazione nell'ospedale ceceno di Grozny. Nel 1997-98 si terrà in Tibet ed in India, ed in tutto il mondo, un grande Satyagrha "per la liberazione del Tibet" (e la libertà di tutti i cinesi), che abbiamo proposto al Dalai Lama, e che ora è stato deciso. Dieci giorni fa, l'Onu ha concesso al Partito radicale, uno statuto superiore a quello che hanno le Internazionali socialista, democristiana, liberale..."
Pannella, questa è autopromozione alla quale lei ci ha storicamente abituati. D'accordo sullo scenario internazionale, ma in Italia il Partito radicale di un tempo è sparito...
"Il mio era uno sfogo contro la non-conoscenza, la non-informazione".
Un male di cui l''Italia settimanale' cerca di non soffrire...
"Allora mettiamola così: in Italia i nostri militanti appartengono a tutte le famiglie politiche. Nel resto del mondo siamo il partito trasnazionale. Abbiamo esportato la nostra storia per i diritti umani, civili, politici...la non violenza, la tolleranza".
Quindi da noi si accontenta di "radicalizzare" tutte le famiglie politiche?
"No - alla fine ammette - sul 'fronte interno' stiamo inventando, con l'impegno dei Club Pannella, l'Unione Federalista dei Riformatori, e se ce la faremo, realizzeremo la rivoluzione liberale e americana nel nostro Paese".
Anche senza i delfini che in successione l'hanno abbandonata, compresi gli ultimi, da Rutelli e Taradash"
"Escludo - spiega Pannella riarrabbiandosi - che Rutelli, iscritto fino a pochi mesi fa, e Taradash, ovviamente tutt'ora nel Pr, siano critici su questo punto...Domenica scorsa abbiamo rilanciato un progetto referendario che se, le firme saranno raccolte, e la Corte Costituzionale tornerà a giudicare secondo Costituzione, farà compiere all'Italia la sua rivoluzione liberale".
D'Alema parla di liberal-democrazia, Bossi pure, Forza Italia pure, in cosa si differenzia la sua rivoluzione liberale?
"Nel 1996, fra dieci mesi, faremo crescere sul territorio un forte movimento politico federalista e riformatore, apertissimo ed alternativo all'attuale scontro fra centro-destra e centro-sinistra".
Bisogna pertanto dedurre che il centro destra, a guida Fini-Berlusconi, abbia i mesi contati? Come Casini e Buttiglione, sogna un altro Polo?
"Il Polo, in quanto tale - sottolinea con enfasi - è ormai superato. Per acquisire nuovi inquilini e profittatori, si è logorato. Noi non ne abbiamo mai fatto parte".
Beh, questa proprio...il governo Berlusconi se l'è dimenticato?...
"Certo, siamo stati alleati su alcuni punti essenziali. Punti che continuiamo a sostenere. La nostra proposta per Berlusconi e per tutti quelli che sono delusi dalla sinistra, è il grande partito americano radicalmente liberale".
Gli ex democristiani spingono Berlusconi per la giacca: lo vorrebbero più centrista. Lei, in nome dell'America fa altrettanto. Insieme non superate il 10 % dei voti: pensate realmente di poterlo condizionare tanto da cambiare la sostanza stessa del Polo? Non le viene il sospetto che il DNA italiano sia altr o?
"Ha ragione, il DNA italiano di questo secolo è stato antianglosassone ed antiliberale. Per questo non abbiamo dubbi che occorra rivoluzionare storicamente la situazione, puntando sul DNA liberale".
Padova però, con la sconfitta di Negri, ha dimostrato al contrario, che l'elettore antisinistra è un elettore moderato e cattolico...non proprio "americano"...
"A Padova Negri ha raccolto una percentuale di voti superiore a quella raccolta dal Polo sia alle comunali, sia alle regionali. A mio avviso lì si è perso perchè tutti si sono rivolti più alla Padova cristiana che a quella democratica. Non dimentichiamo poi che nel DNA dei cattolici italiani v'è anche quello risorgimentale".
Alleanza Nazionale nel Polo rappresenta l'anima "sociale". Come riuscirete a fare a meno di Fini?
"Contesto l'impostazione. E' una questione di scelte politiche sostanziali. In Gran Bretagna, come negli USA, gli unici grandi momenti di rivoluzione sociale nella libertà e non nella dittatura, si sono avuti nelle società che hanno compiuto la loro scelta liberale. Il "sociale" contrapposto al "liberale" è l'essenza stessa dell'antiliberalismo e quasi sempre, dell'antidemocrazia e della partitocrazia".
Se Berlusconi si usura, chi vedrebbe come nuovo leader del fronte anti-Prodi-d'Alema? Lei, ad esempio, si proporrebbe?
Berlusconi - tuona lapidario - non si usurerà se diverrà il leader dei Riformatori di tutto il Paese. E' possibile, solo che lo voglia, solo che lo comprenda. E' questa l'unica leadership che mi interessi. Ne ho pagato - si autocelebra - e ne pago con felicità il costo: generazioni di antidemocratici, di potenti di ogni risma, di comunicatori di regime, hanno bisogno che almeno io resti ai margini della vicenda istituzionale italiani."
Scalfaro l'ha delusa? E' il vero capo del partito di centro, della Restaurazione?
"Scalfaro mi ha addolorato, non deluso. Speravo in un gran Presidente cattolico liberale. Più vicino ad Einaudi che a Cossiga. Così non è stato".
E' Segni il suo discepolo referendario?
"Quindici anni fa gli dissi che aveva la stoffa di un borghese indipendente di sinistra, subalterno storicamente al PC. Sembrava una battuta..."
Per arrivare veramente alle riforme, al presidenzialismo, al federalismo, che ne dice di una bella Assemblea Costituente?
"E' una tipica fuga in avanti. Una costituente eletta col proporzionale produrrebbe una costituzione nè carne nè pesce, semi tutto o nulla. Qui c'è l'equivoco delle regole che dovrebbero essere condivise da quasi tutti. Le regole, invece, le impone una parte contro l'altra. La Terza Repubblica francese è nata con un solo voto di maggioranza. Quella americana la si è conquistata anche con le armi. Altra cosa è invece il problema del rispetto delle regole, che da noi la cultura partitocratica e proporzionalista ignora totalmente".
L'Italia del 18 aprile '93, del 27 marzo'94, è finita? quando finirà il suo commissariamento (governo dei tecnici e dei giudici)? Tira un'aria da prima repubblica...
"Se andranno in porto le prossime battaglie referendarie che noi abbiamo in cantiere, l'aria da controriforma passerà. Altrimenti il commissariamento della repubblica, vecchio sogno debenedettiano e scalfariano, e di tutti i trasformisti di regime, continuerà".
Pannella, in conclusione, anche se lei ipotizza uno scontro tra riformatori e partitocrati, un po' come lo schema bossiano "federalisti contro statalisti", e visto che non si definisce di centro, si considera ancora di sinistra oppure di destra?
"Resto - svicola abilmente - un uomo d'altri tempi. Spero futuri".
E' vero che non va d'accordo con nessuno? E che, in omaggio alla sua tradizione divorzista, qualsiasi matrimonio fallisce?
Le mie amicizie ed i miei amori si misurano a decenni, senza l'aiuto di contratti matrimoniali o di alcun tipo, con scansione al massimo annua, come le iscrizioni ad un partito. E ci si è mai chiesti come mai gli arrivi non fanno notizia ma le partenze giustamente sì? Forse chi arriva è nessuno e chi parte è invece qualcuno?".