3 luglio 1995di Marco Pannella (dichiarazione)
SOMMARIO. Il problema del paese non sono tanto le "nuove regole", ma una cultura e una classe dirigente, non solo quella politica, che non rispetta le regole. E' questa classe dirigente che occorre sostituire. Quindi, in tempo di elezioni, ad es., per garantire quel rispetto occorrerà anche pensare a sostituire i giornalisti di regime, "bulgari bianchi e rossi", che non garantiscono una vera "par condicio", ma fanno solo propaganda faziosa.
"Il problema principale che storicamente l'Italia ha da risolvere non è tanto quello, pur fondamentale, di "nuove regole" e "nuovi istituzioni", quanto quello di un cultura e di una classe dirigente per le quali le regole esistono solamente per non essere praticate, con deroghe, proroghe, condoni, emergenze ecc...
Evidentemente questo problema non può avere completa soluzione se non quando l'intera classe dirigente italiana sarà sostituita, non solamente quella più strettamente "politica", ma anche quella giornalistica, imprenditoriale, giurisdizionale ecc...
Per intanto, è grottesco continuare a blaterare nella ricerca di una "par condicio" generale per poi subito dopo tradirla.
Il problema va affrontato e risolto in ben altro modo.
Sessanta giorni prima del voto, la RAI-TV, per un verso ed in primo luogo, e -sua sponte- la Fininvest ed ogni altra rete nazionale televisiva, devono garantire sia una qualità e quantità di dibattiti pre-elettorali nelle ore di massimo ascolto, sia una loro gestione e supervisione totalmente nuovi. Mi riferisco ai programmi giornalistici, ai contenitori, ai telegiornali.
Dovrebbero scomparire dalla scena, così come i politici di regime, tutti i "giornalisti" che hanno dato il loro contributo, il loro volto, la loro professionalità alla propaganda faziosa, alla violenza ed alle menzogne e omissioni del potere.
I Vespa ed i Santoro, i Minoli,e i Guglielmi, "bulgari" bianchi o rossi, o di nuovo bianco-rossi, i Biagi, dovrebbero cedere il passo a chi non ha "servito" il regime (e/o se ne è servito al prezzo degli interessi generali), e per questo non hanno sin qui "fatto carriera", o potuto mettere a frutto la propria professionalità.
In tal senso investiremo la Commissione di Vigilanza, la Concessionaria, e -per opportuna conoscenza- le Presidenze della Repubblica e delle Camere."