di Marco PannellaSOMMARIO. In occasione del Premio Strega, viene chiesto a Pannella un breve profilo della scrittrice che il giorno dopo otterrà, in effetti, l'importante riconoscimento letterario.
(la Gazzetta del Mezzogiorno, 6 luglio 1995)
"Eletto Segretario del Partito Radicale, per due anni in un trentennio avendo deciso di accettare quella responsabilità, nel 1981, proposti quali vice-segretari - e furono eletti - Francesco Rutelli, Giovanni Negri, Maria Teresa di Lascia e Gaetano
Quagliarello. Meno di dieci anni dopo ho rotto definitamente una quarantennale solidarietà umana politica con qualcuno che mancò al suo impegno di dimettersi dalla Camera (come altri avevano fatto per lui) per lasciar subentrare di nuovo Maria Teresa. In almeno due Congressi di alta drammaticità la soluzione che fu adottata fu voluta e sostenuta da questa tenerissima e indemoniata compagna, con la quale prendevano spunto non di rado per evocare il "daimòn" radicale, e nostro. Con qualche tentazione di ape regina, subito dimessa per fierezza, Maria Teresa è stata "operaia" umile e creativa, tenace e fragile, con forza straordinaria di compagna responsabile e affidabile, del miracolo radicale e riformatore, politica con pienezza. Mi interpretava, e m'imponeva, così, più di quanto spesso non mi convenisse.
E' amore che resta; parola e vita, come voleva".