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Calderisi Giuseppe - 18 luglio 1995
SE QUALCUNO VUOLE DAVVERO ALZARE IL QUORUM DELL'ART. 138 PER INGESSARE LA COSTITUZIONE PER I PROSSIMI 50 ANNI, SAPPIA CHE QUESTA MODIFICA COSTITUZIONALE VERREBBE CERTAMENTE SOTTOPOSTA AL REFERENDUM PREVISTO DAL VIGENTE ART. 138.
UN REFERENDUM CHE SI TRASFORMEREBBE, DI FATTO, IN UNA SCELTA A FAVORE O CONTRO IL SISTEMA PRESIDENZIALE.

18 luglio 1995

Di Peppino Calderisi (dichiarazione)

"L'introduzione del sistema presidenziale può essere realizzata solo attraverso un grande processo democratico che coinvolga tutto il Paese. Solo sotto la spinta di un grande consenso popolare essa potrà essere varata dal Parlamento e poi sottoposta, in ogni caso, a referendum.

Si tratta di un percorso pienamente e limpidamente democratico.

Vanno pertanto respinte con forza le accuse rivolte dal centrosinistra al Polo di cercare forzature per modificare la Costituzione.

Il centrosinistra cerca solo pretesti per innalzare il quorum dell'art. 138 e ingessare così la Costituzione per i prossimi 50 anni: si vuole impedire ogni seria riforma che superi l'assemblearismo e la partitocrazia assicurando un'effettiva governabilità del Paese.

Chi volesse perseguire questo disegno è bene che sappia che troverebbe un'intransigente opposizione, soprattutto nel Paese.

Una modifica dell'art. 138 non passerebbe mai in Parlamento con la maggioranza dei 2/3 e verrebbe certamente sottoposta a referendum. Una consultazione popolare che si tramuterebbe, di fatto, in un referendum tra chi vuole impedire e chi vuole realizzare la riforma presidenziale."

 
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