31 luglio 1995di Marco Pannella
SOMMARIO. Lettera, inviata alla dirigenza Rai e alle autorità preposte, per denunciare la faziosità dell'informazione Rai nella rievocazione del caso Tortora
Alla Presidente della RAI-TV, Al Direttore Generale della RAI-TV, Ai Consiglieri d'Amministrazione, Ai Direttori di Rete e di Testate
e p.c.
Al Garante dell'Editoria, Al Presidente della Commissione di Vigilanza, Al Procuratore della Repubblica di Roma
Gentili Signora e Signori,
persiste e s'aggrava la palese, continua violazione di leggi, norme direttive e di deontologia professionale da parte della Concessionaria nei confronti dei non-graditi; in concreto e in realtà contro il diritto-dovere ad una informazione leale e legittima.
In particolare torno a ribadire l'ostracismo cui in particolare TG1 e TG3 e le Reti corrispondenti si dedicano nei confronti nostri e miei, fino alla censura accanita della stessa storia politica e civile italiana quando imporrebbe la informazione (almeno oggi!) su quel che ieri è stato censurato per esigenze e scelte di regime.
Segnalo - perché si dia seguito a questa mia segnalazione - il comportamento tenuto a proposito del riemergere del caso Tortora.
Quel "caso" fu un caso affrontato e risolto grazie alla azione politica e personale, parlamentare ed europea di Sciascia, mia, del Partito Radicale, di Enzo Tortora quale eletto e presidente del PR. Finchè restò mera vicenda "giudiziaria", affidata alla gestione giudiziaria e umana di avvocati e di amici o familiari, ci si trovò dinanzi ad un linciaggio immondo, feroce, di magistrati, di giornalisti, di camorristi, di interessati a una gigantesca manovra digressiva per impedire il normale corso della vicenda "Cirillo". Facemmo elezioni europee e referendum, a partire della disinformazione e dal linciaggio, situandoci all'interno della vicenda stessa. Fummo presenti anche come soggetti giudiziari.
Ebbene, la RAI-TV - il TG1 e il TG3 che furono i più feroci falsificatori, strumentalizzatori politici, torturatori di Tortora e della giustizia e della verità, - sono riusciti a censurare totalmente dalla vicenda e dalla revocazione noi e la verità storica e giudiziaria. Un miscuglio di malafede ideologica e di insipienze professionali ha prevalso. Ulteriore offesa, oltretutto, al nostro deputato europeo, al nostro Presidente, al nostro difeso, al paese. Ve ne chiedo conto, attendo giudizi e provvedimenti, in attesa di azioni doverose in altra sede.
Marco Pannella