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Pezzuto Vittorio - 20 agosto 1995
LA VOSTRA CENSURA NEI CONFRONTI DEI 18 REFERENDUM E' ASSOLUTAMENTE DOCUMENTATA. ESIGIAMO UN IMMEDIATO RISARCIMENTO DEI GRAVISSIMI DANNI PROCURATI A UTENTI E COMITATO PROMOTORE. IN CASO CONTRARIO SIAMO PRONTI AD INTRAPRENDERE DURISSIME INIZIATIVE NONVIOLENTE PER LA TUTELA DEL DIRITTO ALL'INFORMAZIONE.
20 agosto 1995

di Vittorio Pezzuto

SOMMARIO. Vittorio Pezzuto, Coordinatore nazionale del Movimento dei Club Pannella-Riformatori, ha inviato una lettera ai direttori dei telegiornali RAI, FININVEST e di TMC contestando - sulla base dei dati forniti dal Centro di ascolto radio-televisivo - il silenzio assordante fin qui prodotto sui 18 referendum.

Il testo della lettera al direttore del TG1 Carlo Rossella, che riportiamo, è analogo a quello inviato anche a Clemente Mimun, Daniela Brancati, Emilio Fede, Enrico Mentana, Paolo Liguori e Sandro Curzi. Le uniche differenze riguardano la contestazione degli spazi di informazione che ciascuna testata ha dedicato all'iniziativa referendaria nel periodo 1 maggio - 3 agosto. In sintesi essi sono i seguenti: TG1 28" - TG2 48" - TG3, TG4, TG5, STUDIO APERTO E TMC NEWS neppure un secondo.

Egregio Direttore,

il 29 maggio scorso ci siamo rivolti a Lei per chiedere che la testata di cui è attualmente responsabile riservasse finalmente un'informazione adeguata sui nostri nuovi 18 referendum riformatori, costretti alla clandestinità da più di tre mesi.

In tutta risposta abbiamo raccolto indifferenza e nuove censure. E' un fatto che il fazioso, perfetto ostracismo al quale avete continuato a sottoporci ha negato a milioni di cittadini italiani (di destra, di sinistra, di centro) il diritto ad ogni più piccola informazione sul merito di questi quesiti referendari e sulla concreta possibilità di firmarli nella segreteria del proprio Comune di residenza.

I dati raccolti dal Centro di ascolto radio-televisivo sono eloquenti ed incontestabili: nel periodo che va dal 1 maggio al 3 agosto, avete sull'argomento trasmesso una sola intervista di 28" a Marco Pannella (in data 28 luglio, edizione delle 13.30), e per di più originata dalla provocazione dei diciotto referendum-farsa del settimanale satirico "Cuore".

Mancando l'informazione sono automaticamente venute a mancare anche le adesioni dei cittadini. Siamo stati così costretti a sospendere dopo poche settimane la campagna di raccolta delle firme, riaggiornandola al successivo 1 luglio. Non è bastato. Il vostro silenzio assordante è continuato e l'Associazione "Comitato promotore referendum" si è vista costretta a pubblicare a sue spese, su tutti quotidiani italiani, intere pagine pubblicitarie.

Eppure anche questa costosissima campagna pubblicitaria risulterà del tutto insufficiente se non verrà adeguatamente supportata dagli schermi televisivi con una informazione costante, corretta e completa. Per questo chiediamo che il TG1, testata giornalistica del servizio pubblico radio-televisivo, risarcisca con la massima urgenza (anche attraverso contraddittori e dibattiti) i gravissimi danni procurati ai suoi utenti e al Comitato promotore dei 18 referendum. In caso contrario ci vedremmo ancora una volta costretti ad intraprendere durissime iniziative nonviolente per la difesa dei nostri diritti.

 
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