ROMA23 agosto 1995
LA GAZZETTA DEL LUNEDI'
SOMMARIO. Marco Pannella, assieme ad altri cinque esponenti dei Riformatori (c'era anche il genovese Vittorio Pezzuto, nel tondo) sono stati arrestati ieri dopo aver offerto al pubblico hascish per sollecitare la depenalizzazione delle droghe leggere. Poche ore dopo sono stati rimessi in libertà. I Riformatori hanno già preannunciato altre azioni di disobbedienza civile. Pannella e Pezzuto decissimi a continuare la crociata per liberalizzare il consumo delle droghe leggere
"NON CI FERMEREMO QUI"
"Faremo altri gesti plateali, fino alla legalizzazione"
ROMA - "Continuerò a farlo finchè sarò libero, tutti i giorni. Anche la notte". Sono le parole pronunciate da Marco Pannella proprio mentre due agenti della Polizia chiudevano lo sportello della 'volante'. E' finita così la manifestazione organizzata ieri mattina, nei pressi del mercato di Porta Portese, dai Club Pannella per promuovere la legalizzazione dele droghe leggere. Il leader del Movimento Riformatori e altri cinque esponenti sono stati arrestati e accompagnati in Questura mentre distribuivano ai passanti bustine di hascish dalla "modica quantità". La reazione della Polizia non si è fatta aspettare ed è scattato il fermo. In Questura l'interrogatorio, poi la trasformazione del fermo in arresti domiciliari. In serata, infine, la libertà in attesa della decisione del gip. Il reato? La violazione di alcuni articoli sulla normativa che riguarda le sostanze stupefacenti o psicotrope. In poche parole, detenzione e cessione a titolo gratuito di droghe leggere, associazione e flagranza di reato. La legge pr
evede infatti, nel primo caso, la condanna da due a sei anni di carcere mentre la pena prevista per associazione è da dieci a venti anni. Oltre a Pannella sono stati trattenuti Vittorio Pezzuto, Benedetto Della Vedova, Rita Bernrdini, Mimmo Pinto e Paolo Vigevano. Lo smoke-in, come è stato ribattezzato nei giorni scorsi, è durato in realtà pochi minuti. Intorno alle 11, dietro al banchetto di raccolta firme per la promozione di altri 18 referendum, Marco Pannella si è presentato con tanto di comunicato e megafono. Scagliandosi contro D'Alema, che "parla solo in televisione", e contro "una cultura di regime e un'informazione distorta sulle più importanti questioni civili", il leader dei Riformatori ha condannato l'attuale Repubblica "ancora più corrotta di ieri". "Dopo aver combattuto contro lo sterminio per fame nel mondo - ha sottolineato - siamo oggi costretti a delinquere affinchè leggi e giustizie ingiuste vengano superate".
E neanche il Presidente della Repubblica viene risparmiato, colpevole di essere "più garante dellA par condicio che dei diritti costituzionali". I passanti si affollano intorno al banchetto quando Pannella tira fuori una pianta di cannabis e dà "lezioni" di botanica. "Noi - ha infine affermato - siamo pronti ad andare in galera, ad essere condannati dal potere e dalla stessa gente ingannata dalla disinformazione". Dalla tasca del vestito blu "Marcone" tira fuori alcune bustine di haschisch dalla "modica quantità" e le distribuisce a militanti e passanti. Inizia la bagarre. Pannella ricorda gli arresti compiuti, nei giorni scorsi, nei confronti di giovani trovati in possesso della stessa quantità: 1,8 grammi. Decine di mani si avvicinano al tavolo mentre una signora distinta grida il proprio sdegno:"Arrestate quel corruttore di giovani. E' una vergogna". Pannella scompare dietro il tavolo ma, non contento, torna all'attacco con il megafono ed annuncia: "Ora mi farò portare via dagli agenti che sono qui al mio
lato ma che non colpevolizzo. Non sono loro che dobbiamo combattere". Pannella apre la mano un ultimo sacchetto contenente ben cento grammi di hascish che fa scattare il fermo della Polizia.