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Pannella Marco - 25 agosto 1995
A CASELLI CHIEDO NON INFORMAZIONI SULLA SALUTE DI MANNINO, MA CONTO DI ATTEGGIAMENTI FEROCI, INOPPORTUNI, NON PROFESSIONALI. E AI TG, ALLA STAMPA, AI GIUDICI, OGGI COME IERI DC-PCI, A BUTTIGLIONE E SOCI CHIEDO CONTO DEL BOTTINO CHE LI UNISCE.
25 agosto 1995

di Marco Pannella (dichiarazione)

SOMMARIO. Dopo lo scandalo della detenzione di Calogero Mannino, si chiede conto alla magistratura palermitana non già della salute di Mannino ma del suo propio comportamento, scandaloso e feroce, nonché della sua "incapacità professionale"; e alla (ex) DC si chiede conto della spartizione dei beni acquisiti durante decenni di ladrocinio.

Il problema non è affatto quello della salute di Calogero Mannino, o lo è in minima parte. Il Procuratore Caselli e il sostituto Teresi rispondano quindi, se credono, di quel che fanno e non di quello che i medici, di parte o della parte loro, fanno o non fanno. E la stampa non continui a ciurlare nel manico, quasi quanto le televisioni, le democristiane in particolare da TG1 a TG5, tessera d'onore del regime.

Lo scandalo, la ferocia, l'incapacità professionale, la parzialità politica e ideologica, sono sul tappeto; non la salute di Mannino. Perchè Mannino è ancora in carcere? La possibilità di inquinare le prove rappresenta proprio più che un lugubre scherzo, se assunta a motivo di persistere di custodia cautelare.

Ma da parte di Rocco Buttiglione è venuta, chiara, una speculazione politica, una provocazione arrogante, cui molti telegiornali hanno servito da trombetta, di apologia della DC e del suo regime.

Allora diciamo ben chiaro che il terzo tempo della prima Repubblica appare - grazie alle convergenti scelte dei due Poli, di sinistra e di destra - come capace di far trionfare la menzogna meglio ancora che nel passato. Così nessuno fà inchieste, nessuno nota che le varie correnti della DC, variamente dislocate, mentre da avvoltoi vanno in giro di giorno a disputarsi salme e memorie illustri, nella notte politica nella quale il paese è tornato a cadere si spartiscono con feroce ingordigia e con imbattibile abilità professionale l'unica eredità vera, materiale: quella del furto di regime, il bottino di decenni: centinaia e centinaia di beni immobili, tra l'altro.

Dove sono finite le centinaia di imputazioni agli amministratori della DC, chiediamo. I vari Pool, politici e giudiziari, hanno provveduto, per caso, a sequestri cautelari, a provvedimenti coerenti e necessari, degli immensi patrimoni che uniscono i contendenti e le correnti (ex) DC?."

 
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