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Di Caro Paola, Pannella Marco - 26 agosto 1995
E ORA CHIEDANO SCUSA
26 agosto 1995

di Paola Di Caro

CORRIERE DELLA SERA

SOMMARIO. Dopo "Affittopoli", Pannella rivendica ai Riformatori di aver da tempo denunciato lo scandalo, e in particolare accusa Rutelli e la giunta di Roma di non voler fare pulizia. Chiede quindi che quanti hanno avuto favori di questo tipo risarciscano almeno in parte il maltolto, ecc.

Pannella: lor signori si mettano in regola, paghino gli arretrati

I nomi. Vuole i nomi Marco Pannella. Per metterli alla gogna? No. Ma perché, dice, "se veramente si vuole fare di un'opera di moralizzazione che coinvolga l'opinione pubblica e abbia il suo sostegno, bisogna fare chiarezza". Non è sorpreso il leader del Riformatori per lo scandalo-case:

R. Noi lo denunciamo da anni.

E non chiede il taglio delle teste dei 'colpevoli', di tanti volti noti che abitano in appartamenti affittati da enti pubblici o semi-privati.

R. Ci sono casi e casi.

Però, una bella iniziativa i politici, i sindacalisti i dirigenti, gli amici degli amici gratificati da affitti facili dovrebbero prenderla.

R. Intanto chiedano scusa. E poi paghino gli arretrati di quanto dovevano realmente .

Pannella, sarà contento. Adesso può proclamare "l'avevo detto io...".

R. E' vero, queste forme di malcostume noi, radicali prima e riformatori, poi le denunciamo da anni. Di più, non ci siamo fermati alle case. Abbiamo protestato anche per altri favoritismi: i telefoni a tariffe bassissime o gratuite per leader ed esponenti politici e sindacali, i lavoretti in casa...

Adesso sono venuti alla luce molti nomi noti. Ce n'è qualcuno che non si aspettava di trovare?

R. No, perché qui ciò che è in causa non è la privata e soggettiva onestà, ma una cultura che produce disonestà.

Proprio nessuno?

R. Ma che devo dire, la situazione è talmente grottesca: se si pensa che D'Antoni, un sindacalista, abita in un appartamento dell'ente dei dirigenti d'azienda...

Non è il singolo quindi da esporre al pubblico ludibrio ma il sistema?

R.Certamente, è il sistema partitocratico e consociativo che ha dominato il Paese per tanti anni. E infatti ecco che escono i nomi dei sindacalisti, di intellettuali vicini a certa sinistra...

Vuole dire che il fenomeno delle case-facili è più diffuso a sinistra che in altre forze politiche?

R. Diciamo che sono più diffuse tra i partiti del consociativismo, ma non soltanto. C'è un solo partito che fa eccezione, che non ha nessuno, ma proprio nessuno coinvolto.

Il suo?

R. Esattamente. Non troverete un radicale e ancor più un riformatore tra i nomi di chi ha ottenuto case di comodo. Noi non abbiamo utilizzato niente nemmeno di quello che ci veniva messo a disposizione, come le macchine di servizio o le scorte. E guardi che la tentazione era forte.

Mai caduto in tentazione, lei?

R. Per niente. Adesso sono in contatto, non in trattativa, con uno di questi enti che non voglio dire. Cerco un ambiente a prezzo di mercato e pretendo che sia a prezzo di mercato. Mi metterò in graduatoria tutti i comuni cittadini, vediamo che succede. Penso che li metterò in difficoltà, perchè se daranno un locale a un prezzo giusto a me, poi dovranno rivedere gli affitti di tutti. Ci sarà da divertirsi.

Parliamo ancora di questi enti, Pannella. Ce n'è qualcuno che ha compiuto atti più gravi degli altri secondo lei?

R. Intanto ce n'è uno di cui non si parla, stranamente: l'Enasarco (quello dei rappresentanti del commercio, ndr). Mi chiedo come mai un ente così ricco venga tenuto fuori dalla polemica.

Lei ce I'ha molto anche con il Comune di Roma.

R. E' vero, alle nostre richiese hanno dato risposte molto imbarazzate .

Cosa chiedete?

R. Chiarezza. Si decidano a fare i nomi di chi beneficia dei beni immobili del Comune. Noi riformatori, che siamo stati preziosi per l'elezione di Rutelli, abbiamo lavorato dal novembre del '94 alla valorizzazione del patrimonio comunale, ma l'incarico non ci è mai stato affidato in forma ufficiale. In pratica il nostro lavoro è stato sbaraccato perchè Rutelli ha preferito lavorare in silenzio .

E questo è un errore?

R. Sì, perché se davvero si vuole moralizzare un settore bisogna rendere partecipe l'opinione pubblica dello scandalo.

E perché secondo lei Rutelli, che viene dal suo partito, non le ha dato retta?

R. Perché l'establishment romano è progressista, la grande distribuzione delle case l'hanno fatta negli anni soprattutto le giunte rosse e c'è omertà. Comunque abbiamo già chiesto che il sindaco venga in consiglio a chiarire molte cose.

Nel frattempo, che consiglio darebbe ai politici, ai sindacalisti, ai personaggi noti finiti sui giornali?

R. Per prima cosa chiedano scusa. E' vero che questo è un Paese cattolico dove con la confessione si ottiene il lesciapassare per peccare ancora, però sarebbe già un buon inizio.

Queste persone dovrebbero lasciare le case come molti chiedono?

R. Ci sono situazioni diverse. non bisogna generalizzare. Però si potrebbe studiare qualche meccanismo di rimborso. Chi abita in questi locali ha pagato meno di quanto doveva, non a prezzi di mercato? Bene, paghi gli arretrati e li devolva a qualche associazione...preferibilmente non legata al proprio partito. Oltre che un segno di pentimento, in questo modo si potrebbe recuperare una bella sommetta.

 
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