LA SFIDA DEI RIFORMATORI PER PUBBLICIZZARE I 18 REFERENDUM"COME UNA VOLTA"
28 agosto 1995
di Antonio Ghirelli
IL MATTINO
SOMMARIO. Antonio Ghirelli esercita una facile ironia contro il "dejà vu" dell'iniziativa nonviolenta di Pannella. "La sorpresa non è clamorosa", ma "intenerisce" il personaggio. Pannella sa utilizzare i massmedia, ma questa provocazione oggi fa sorridere, nell'epoca in cui le notizie hanno "mitridatizzato" la gente. Forse lo ha fatto per "sentirsi giovane".
Un profumo di "deja vu", un nostalgico ritorno agli anni sessanta come nel festival dei vecchi protagonisti di San Remo, accompagnano l'ultima impresa di Marco Pannella, la sua "provocazione" a Porta Portese per la liberalizzazione delle droghe leggere e il suo arresto con la provvisoria relegazione agli arresti domiciliari. La sorpresa non è clamorosa, il copione non è inedito, anche se intenerisce la tenacia del personaggio nell'utilizzazione di strumenti propagandistici che fecero l fortuna dei pacifisti, delle femministe e dei figli dei fiori all'epoca dei Beatles e del Vietnam. Marco, supponiamo, lotta non soltanto per le sue idee ma anche per sentirsi giovane, per assaporare quella fragranza di trasgressione e di impertinenza che accompagnava le prime storiche campagne dei radicali. Egli è al tempo stesso un ineguagliabile conoscitore delle tecniche pubblicitarie: assai prima di Veltroni e di Toscani, aveva intuito i miracoli che può compiere un uomo di talento utilizzando, senza mezzi e senza apparat
o, la risonanza clamorosa dei mass media. La sinistra ha sempre usato in questo campo il metodi della martellante "denuncia"; Pannella ha sempre preferito "épater les bourgeois" con colpi a sensazione, schiocchi di frusta al perbenismo. L'idea è stata di andare in piazza e far le mosse di distribuire bustine di hashish agli astanti, per farsi arrestare. Se gli agenti non lo avessero arrestato, come ha spiegato Radio radicale, Marco ed i suoi amici li avrebbero denunciati per omissione di atti di ufficio o qualcosa del genere. L'importante è la risonanza, l'eco dell'episodio, finalizzato - dichiaratamente - a propagandare le 18 proposte referendarie. Il leader dei Riformatori sa che non farà la fine di Edmondo Dantés, ma per ora ha raggiunto lo scopo, nel senso che ieri tutte le emittenti televisive, stamani tutti i quotidiani, domani tutti i settimanali diffonderanno i particolari delle sue gesta. Naturalmente rimane l'incertezza sull'efficacia di una manifestazione di disobbedienza civile in un mondo che, a
differenza di quanto accadeva 30 o 40 anni fa è talmente funestato da un ininterrotto bombardamento di notizie "sensazionali", da essere mitridatizzato contro ogni emozione, stupri ed infanticidi - ahimè - compresi. Di per sé la proposta di liberalizzare le droghe leggere può suscitare riserve, ma non è da criminalizzare. Le riserve riguardano il superamento di una moda che faceva scandalo quando nacque la Pivetti ma che oggi malauguratamente è superata dalla frenetica ricerca di ben altre estasi. E affiora altresì un piccolo perfido dubbio: che anche le "provocazioni", le trasgressioni rumorose, gli spot impertinenti rappresentino a modo loro una droga. E non delle più innocue.