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Mazzi Antonio - 29 agosto 1995
DROGHE LEGGERE, DIBATTITO INFUOCATO
29 agosto 1995

IL GIORNO

DON MAZZI: No, caro Pannella, la tua è una battaglia sbagliata. Anzi stupida

di Don Antonio Mazzi

SOMMARIO. Dibattito a distanza, tra una voce contraria alla legalizzazione ed un'altra (indubbiamente assai più sensata) favorevole.

In Italia si salvano solo e sempre le sceneggiate. E, guarda caso, da capo clown troneggia, con una regolarità sconvolgente, il Marco. Lo sapevo spompato e disidratato dalle numerosissime diete, e invece eccotelo, a menare mezza Italia per il sedere. Ridiamo sulle dodicimila puntate di "Sentieri" e non siamo capaci di ridere sulle dodicimila pannellanate, a colori su tutti i canali e marciapiedi nazionali. Credo, anzi sono drammaticamente convinto, che si debba riflettere sulla droga e sui dintorni, ma non in questo modo plateale e da buzzurri. Non sono le droghe leggere o le droghe pesanti, con le conseguenti proibizioni o non proibizioni, il punto nevralgico del discutere. Sono poche le certezze che io ho, in questo campo, nonostante vent'anni di militanza di frontiera. E sono queste: 1) Qualsiasi tipo di droga oggi, se viene assunta da qualcuno, è perché questo qualcuno ha dentro di sé ben altri problemi. 2) I nostri giovani non sono così stupidi da non capire che lo spinello, libero o no, non può far par

te del loro progetto futuro. Stiamo stimando i nostri figli al livello dei bambini ansiosi del biberon. Non è possibile che proprio coloro che ieri parlavano di liberazione della donna, dei giovani, dei lavoratori, oggi siano più oppressivi ed ossessivi dei vecchi integralisti combattuti. Il protagonismo dei giovani esige che venga loro permesso di tentare le vette, di sognare e di investire la loro gioventù su terreni di forte impegno e di progetti "alti". I giovani sono un problema non perché si fanno, ma perché abbiamo proibito loro di giocare gli anni più belli della loro vita da condottieri e non da seguaci. Ecco la terza ed ultima mia certezza drammatica. Il vero problema di oggi siamo noi adulti, evirati, debosciati, incitrulliti, fra il telefonino, la macchina da cambiare, le località "in" per le ferie, gli egoismi. E' caduta la speranza in noi, la voglia di combattere per le grandi idee. Il menage quotidiano ci assorbe e ci depriva di quei viaggi all'interno dell'uomo che hanno permesso all'Italia d

ell'altroieri di essere più vera, più bella, più ricca e più...santa. Sto leggendo un libricino intitolato "Allegro ma non troppo", di Carlo M. Cipolla. Illustra, il libricino, le cinque leggi sulla stupidità. Eccole: prima legge: sempre ed inevitabilmete ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione. Seconda legge: la probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona. Terza legge: una persona stupida è una persona che causa un danno ad un'altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita. Quarta legge: le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, e in qualunque circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore. Quinta legge: la persona stupida è il tipo di p

ersona più pericoloso che esista. Lo stupido è più pericoloso del bandito. Vogliamo rifondare la società degli stupidi, delle banane e dei capricci, o una democrazia che fa dei suoi giovani il punto nevralgico per la scoperta della solidarietà, degl'impegni, della parità dei diritti e dei doveri ? Forse nemmeno Pannella capisce il gioco che sta dietro le sue sceneggiate.

DON RIGOLDI: lo spinello non fa bene castigarlo con il carcere è ancora peggio.

di don Gino Rigoldi

Ho passato il pomeriggio di ieri al Beccaria; i ragazzi mi hanno chiesto delle mie ferie in Nepal. L'interesse non è stato né per l'Everest, né per la cultura indiana: "Chissà le canne che ti sei fatto... hai assaggiato la torta alla ganja (con l'hashish)?...è la roba più buona che c'è" . Da ultimo mi hanno domandato come sono le donne nepalesi. Certo che il "fumo" è un buon mito per molti giovani (non solo quelli del Beccaria) e anche per parecchi adulti. Mi sembra molto stupido affermare che l'uso di hashish porta all'eroina, è stupido perché intanto non è vero (avremmo in Italia almeno dieci volte tossici in più) e poi è superficiale perché non si domanda cosa significhi questo consumo, che richiesta viene fatta da giovani ed adolescenti a questa sostanza e che differenza c'è fra giovani ed adulti. Io provo a dare un paio di interpretazioni che mi vengono dal lungo chiacchierate con molti consumatori di "fumo". Parliamo di giovani: intanto per loro fumare è una trasgressione, non solo della legge, ma an

che della realtà quotidiana; hanno bisogno di avventura, di rischio e di altro dalla "normalità". Una seconda osservazione fra le tante che si potrebbero fare è che a loro sembra che per sentire un concerto, per stare in gruppo, per fare un'esperienza di affetti o di sesso, sia necessario stonarsi con una canna. Come se gli mancasse un livello di profondità, di intimità, di apertura. Ecco, lo spino - dicono - apre alla relazione, alla comunicazione, alla musica..." Ci sono forse effetti sull'organismo, ma qui le opinioni sono diverse e certamente collegate con la quantità e la frequenza di assunzione. Quello che a me fa problema molto seriamente sono i significati o meglio i bisogni educativi che sono segnalati dall'uso di cannabis. Certo bisognerà ben distinguere cosa cerca un quarantenne e cosa vogliano invece un ragazzo ed una ragazza di 16 anni. Di sicuro comunque le risposte penali appaiono molto inadeguate e direi proprio fallimentari. Mi pare buona la proposta di legge sulla legalizzazione della dist

ribuzione delle cosiddette droghe leggere presentata dal senatore Manconi. Il modello è un po' quello dei coffee shop olandesi: l'ingresso è proibito ai minori di 18 anni (Manconi propone 16) e se un minorenne viene sorpreso all'interno del locale di vendita, quest'ultimo viene chiuso. E' anche proibita ogni forma di propaganda. Vorrei far notare a chi - probabilmente - si potrebbe scandalizzare, che non sto proponendo di inserire nella società italiana una specie di virus sconosciuto. La pratica dello spinello nel nostro Paese è diffusa, da anni ed in modo esteso anche per età. D'altra parte non sono neanche d'accordo con chi in pratica dice che lo spinello fa bene. Insieme a questi provvedimenti, infatti, io avvierei una campagna educativa sui rischi che comporta l'abuso di hashish e marijuana, così come si fa per il tabacco e l'alcool. Credo che senza fretta, ma con serenità e competenza, questa potrebbe essere un'occasione non per litigare o lanciarsi reciproche scomuniche, ma per ragionare sui temi dell

'educazione a scuola come nei quartieri, delle responsabilità e delle possibilità dei genitori ed educatori e anche delle strutture (centri sociali, sportivi ecc.) e delle loro qualità, magari per incominciare a dare fiducia ai giovani con un po' più di tolleranza.

 
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