E MARCO RILANCIA SU ABORTO E GIORNALISTIdi Marco Sassano
29 agosto 1995
IL GIORNO
SOMMARIO. Simpatetica presentazione della conferenza stampa in cui Pannella presenta il giornale clandestino, "Risorgimento Liberale". Acute annotazioni psicologiche sul leader radicale.
Roma - E' il Pannella degli anni migliori - fra un teatrale arresto per spaccio di marijuana e una dotta contestazione della "nostra Repubblica che è oggi più corrotta e corruttrice di ieri" - quello che stiamo vedendo in questi giorni. Appesi al gancio dietro alla porta i paludati panni di uno dei tanti inascoltati consiglieri del principe, è il Pannella che carica a testa bassa la Dc "sempre rediviva" e i "giovanotti" alla Mentana che ieri gli ha dato dell'ubriaco. Un Pannella lanciatissimo nella campagna di sostegno dei 18 referendum da lui voluti, che apprezza la propria tenuta fisica nonostante il passare degli anni e che benevolmente scherza con i cronisti, come dice lui, ormai allargati.
E noi lì ad ascoltare, per cercare di capire, nelle sue conferenze stampa; ieri ne ha tenuta un'altra per illustrare le iniziative sui referendum per l'abolizione dell'ordine dei giornalisti e per annullare il monopolio delle strutture sanitarie pubbliche in tema di aborto. Conferenze in cui gli riesce sempre più difficile contenere il dilagare della sua caustica gran voglia di parlare. Lì ad ascoltarlo e a chiederci: ma è possibile che si stia assistendo alla fine di un grande amore? Dell'idillio tra l'unico vero, omologato, ufficiale e riconosciuto radicale d'Italia e quello che si è autodefinito il Polo delle libertà? E' lui stesso a precisare che con il Polo berlusconiano vi sono stati solamente momenti di alleanza:"L'ho ripetuto fino alla nausea: mai i Riformatori si sono sentiti interni al Polo". Non gli fanno né caldo né freddo le contestazioni del "democristiano Casini e del carabiniere Giovanardi" per la sua iniziativa sullo spinello libero o del giornalista Mentana che "ha censurato il consenso di
Martino".
La verità è che Pannella gli alleati se li è sempre inventati o distrutti in un batter d'occhio. L'importante per lui è percorre la strada che si è prefisso, giusta o sbagliata che sia, anche se è sempre fermissimamente convinto che sia quello perfetta. Su questo non accetta discussioni o critiche e non gli interessa ciò che pensa chi in quel determinato momento gli è al fianco. Da sempre personaggio di prima fila, non accetta di diventare "di fila", come accadeva del Cafè chantant. Questa è stata la sua forza principale che fa tutt'uno con un disprezzo per il potere altrettanto [?] e un conclamato ed eterno vittimismo minoritario.
Da sempre giornalista, Pannella vuole l'abolizione dell'Ordine dei giornalisti, richiamandosi all'isolata e perdente opposizione all'invenzione di quella struttura da parte di Umberto Terracini in Parlamento nel 1965. Cosi ieri ha presentato il primo numero di un nuovo giornale, un redivivo "Risorgimento liberale" senza direttore responsabile e fatto di due pagine con la riproduzione di due pezzi tratti da "Liberazione" e uno dall'Unità, che viola le leggi vigenti. In più ha preannunciato che il suo movimento si sta preparando "a fare aborti al di fuori delle strutture pubbliche: studiamo come autodenunciarci e praticare le interruzioni di gravidanza, sempre naturalmente nel contesto base dei 90 giorni di tempo perché le donne non debbano ricorre al monopolio pubblico". Sulla droga, dopo l'arresto di domenica, Pannella ha sottolineato che il rischio di una dura condanna al carcere è stata presa "avendo davanti a noi i tanti giovani che sono condannati a morte". "Ora - ha aggiunto - siamo in attesa delle deci
sioni del gip. Poi faremo la prossima mossa. A sorpresa, naturalmente siamo noi a tenere banco. Potremo ripetere il reato". Il giocoliere non fa cadere a terra le palle colorate.