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Landi Claudio - 29 agosto 1995
ANTONIO MARTINO E FABRIZIO DEL NOCE APPOGGIANO IL LEADER RIFORMATORE. "UNA INIZIATIVA NECESSARIA".
29 agosto 1995

L'OPINIONE

di Claudio Landi (interv. a R.R.)

SOMMARIO. Due esponenti del Polo, in particolare l'ex Ministro degli Esteri Martino che espone concetti di marca liberista friedmanniana, prendono posizione in sostegno della iniziativa di Marco Pannella sulla droga.

Reazioni molto dure da alcuni esponenti del Polo alla manifestazione di disobbedienza civile di Porta Portese. "Una gazzarra inammissibile ", ha tuonato Maurizio Gasparri, coordinatore dell'esecutivo nazionale di An. "A questo punto Berlusconi deve scegliere, o noi o i radicali" ha ingiunto il leader dei "cristiani -democratici" Pier Ferdinando Casini. Ma non tutti, all'interno del Polo, sono su queste posizioni: per esempio, Antonio Martino, economista liberale, già ministro degli affari esteri e membro della presidenza di Forza Italia, e Fabrizio Del Noce, giornalista e parlamentare del movimento fondato da Berlusconi.

D: Professor Martino, lei da sempre è favorevole alla legalizzazione delle droghe; che giudizio dà dell'iniziativa del Movimento dei Club Pannella?

R: Per quello che riguarda la manifestazione di Pannella, mi sembra che sia stata dedicata troppa attenzione al tipo di iniziativa adottata. Alcuni hanno sottolineato che la manifestazione ha avuto successo, altri ne hanno deplorato il carattere provocatorio. Secondo me, un po' tutti avrebbero dovuto concentrarsi sui contenuti dell'iniziativa. Sfortunatamente in un paese nel quale, su questi temi, la grande informazione sembra preferire una sorta di distacco o di ignoranza, l'unico modo per attirare l'attenzione dell'opinione pubblico sembra essere quello di Pannella. Quindi io credo che la manifestazione sia stata opportuna, specialmente rappresenta un contributo per farci uscire da quel regime proibizionista che tanti guasti ha provocato; ultimo ordine di tempo, quì in Italia, la vicenda della droga-killer a Palermo. Ad esempio, un caso del genere in un ordinamento non-proibizionista non si sarebbe verificato".

D: Recentemente vi è stato anche la vicenda di Riccione; come mai lo Stato così spesso agisce in maniera repressiva in tema di droghe?

R: Ci sono due livelli diversi di analisi del problema. Mi sembra ineludibile, ormai, il piano dei principi. E sotto questo profilo il proibizionismo è illiberale: in una società liberale la mia vita appartiene a me, fintanto che non procuro danni ad altre persone o ne violo la libertà. Insomma se io, nel chiuso della mia stanza, decido di assumere sostanza nocive, non vedo perché il mio vicino debba avere il diritto di chiamare i carabinieri e farmi sbattere in galera. Non è ammissibile che in una società liberale la legge mi voglia imporre dei comportamenti, anziché semplicemente vietare di provocare danni. Lo scivolamento che dobbiamo registrare proprio sul piano dei principi spiega probabilmente anche alcuni atteggiamenti repressivi, non solo quelli recenti. Abbiamo finito per accettare che tutto quello che fa bene alla salute deve essere imposto; e quello che fa male alla salute deve essere vietato. Fra poco la legge imporra anche le diete!

D: Nel Polo ci sono state numerose critiche all'iniziativa di Pannella...

R: Io ho l'impressione che queste critiche siano dovute ad una percezione sbagliata della posizione di Marco Pannella. La battaglia per la legalizzazione delle droghe leggere viene interpretata come battaglia a favore del consumo di queste sostanze. E' esattamente il contrario: chi si batte contro il proibizionismo non vuole la crescita di questo consumo. Proprio perché il regime proibizionistico non è riuscito a contenere, tutt'altro, i guasti del commercio delle droghe (anzi molto spesso li ha creati) noi sosteniamo, con la legalizzazione, una forma di lotta alla droga molto più efficace.

D: Onorevole Del Noce, lei come valuta l'iniziativa non-violenta dei riformatori?

R: La valuto positivamente. Io sono notoriamente antiproibizionista, poiché ritengo il proibizionismo inutile. Il regime di proibizione non serve a limitare il fenomeno droga, ma ad alimentare la delinquenza organizzata. E proprio la forma paradossale della protesta di Pannella serve ad attirare l'attenzione su un problema. Per raggiungere questo obiettivo infatti ci deve essere una qualche iniziativa che esce dalle righe.

D: All'interno del Polo vi sono "alcune" differenze su questi temi...

R: All'interno del Polo vi è un'anima proibizionista molto forte. Ritengo che sia legittimo avere opinioni diverse su questi argomenti. Però è bene ricordare che all'interno del Polo vi è anche un'anima fortemente liberale e libertaria, che ritiene condannata dai fatti la strada del proibizionismo. Dobbiamo comunque chiarire una questione: gli anti-proibizionisti non sostengono che la droga faccia bene, bensì che soltanto una sorta di autoconvinzione può consentire di limitare questi fenomeni. Non attraverso la proibizione.

 
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