L'ex-Ministro, dissento da Pannella e Martino, ma il Polo rischia.30 agosto 1995
L'UNITA'
di Ritanna Armeni
SOMMARIO. Intervista. L'ex Ministro, esponeente del CCD, avverte che Pannella costituisce un grosso problema per i cattolici del Polo. Nessuna liberalizzazione delle droghe. E' più d'accordo con Prodi che con Martino.
Liberalizzazione delle droghe leggere? "Sono più d'accordo con Prodi che con Martino". Francesco d'Onofrio, esponente del CCD ed ex-Ministro dell'Istruzione, è favorevole alla "prevenzione ed educazione", ma non alla liberalizzazione dell'hashish. "Pannella - dice - è molto faticoso ed è un grosso problema per il Polo: Temo che posizioni molto cattoliche nel nostro schieramento spingano i laici verso il centrosinistra o verso un terzo Polo".
"La droga? Sono più d'accordo con Prodi che con Martino". Francesco D'Onofrio dirigente del CCD, ex-Ministro della Pubblica Istruzione, si schiera con il fronte antiPannelliano del Polo. Con Meluzzi e Gasparri, quindi, e contro Martino, Maiolo e Del Noce. Ed approva la posizione di Romano Prodi che ieri aveva richiamato la necessità di dissuadere dall'uso delle droghe leggere attraverso "un profondo processo educativo". E aveva condannato lo spettacolo di Pannella.
D - Allora lei che cosa pensa di tutta questa vicenda?
R - Penso quel che ha sempre pensato anche quando ero Ministro della Pubblica Istruzione: la droga è un problema serio e va affrontato evitando le posizioni estreme.
D - Cioè?
R - Evitando la liberizzazione a tutti i costi, come chiede Pannella, e l'antiproibizionismo più pesante come fanno altri.
D - Quindi lei è contro la liberalizzazione delle droghe leggere?
R - Io muovo da posizioni di ordine sanitario. Quelle leggere sono o non sono droghe?C'è una dipendenza...
D - La questione è stata ampiamente discussa. Lei conosce l'obiezione. Anche dall'alcool e dal fumo c'è una dipendenza, ma chiunque può comprare alcolici o sigarette.
R - Benissimo, è un'obiezione che accetto, l'acool e lo spinello fanno male, ma fanno male entrambi. Per entrambi la questione è di educazione. Ovviamente non di repressione, se non in alcuni casi.
D - Antonio Martino, suo collega del Polo, è per la liberalizzazione delle droghe. Dice che ciascuno è libero di disporre del suo corpo finché non fa danno ad altri. Lei cosa ne pensa?
R - Penso che la sua non sia una posizione liberale, come afferma, ma liberista e libertina. Non è vero che assumendo droghe leggere non si fa danno ad altri. Col fumo, il danno agli altri è limitato, l'ubriaco può danneggiare gli altri...
D - E chi fuma lo spinello che danno può fare?
R - C'è il danno che procura a se stesso, come quello del passaggio inevitabile dalle droghe leggere alle droghe pesanti. Questo è il punto più delicato. Se su mille consumatori di hashish, 950 passano all'eroina, il problema è grave, molto grave.
D - Non c'è dubbio, ma non mi pare esistano statistiche in questo senso. Non c'è niente che dimostri questo inevitabile passaggio. O lei ha dei dati?
R - Io credo che vadano fatti degli accertamenti seri. Che si debba sapere con certezza qual è il danno che le droghe leggere arrecano, se c'è questo passaggio a quelle pesanti ed in quale percentuale. Non si può procedere per posizioni ideologiche. Ci vogliono dati di fatto e ricerche serie.
D - Ma sempre Martino sostiene che anche cocaina ed eroina andrebbero liberalizzate...
R - Questa è una posizione proprio inaccettabile. Martino è indubbiamente coerente, ma io non sono assolutamente d'accordo.
D - Nel frattempo qualcosa bisogna fare. Pannella in modo spettacolare, forse non del tutto condivisibile, comunque ha posto un problema. Lei cosa risponde.
R - Sono per la prevenzione, sono perché non vi siano sanzioni penali per chi consuma droghe leggere. Nessuna repressione, quindi. Questa si può giustificare solo se, con l'uso della droga, si procura danno ad altri.
D - Ma la presenza di Pannella nel Polo comincia ad essere faticosa?
R - Faticosa sì, molto faticosa. E' la questione più delicata che abbiamo di fronte. E non ne faccio una questione di disciplina del Polo, ne faccio una questione politica.
D - Ma lei Pannella lo conosceva bene. Adesso che cosa c'è di nuovo che la preoccupa?
R - Il fatto che siamo in un sistema maggioritario. Pannella solleva problemi enormi, quelli che riguardano le coscienze, e che in genere sono materia di referendum. Ma in un sistema maggioritario, nel quale si vota l'uomo e le sue posizioni, far emergere questi problemi può essere pericoloso. Chi è antiabortista può non votare il candidato del suo schieramento perché è abortista, chi è per la liberalizzazione delle droghe leggere può dire di no al candidato che è contrario...
D - Insomma un bel guaio. E lei in questa situazione che cosa teme?
R - Che il centro-destra, se assume su alcune questioni una posizione troppo cattolica, possa essere abbandonato dai laici che potrebbero confluire nel centro sinistra o in un terzo polo. Insomma il problema c'è.
D - Non c'è dubbio. Lei per esempio ha visto la posizione di Prodi su questa questione delle droghe leggere?
R - Sì, e sono d'accordo con lui. Sono sicuramente più d'accordo con lui che con Martino. Anzi, con Martino il mio dissenso aumenta.