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Armeni Ritanna, Manconi Luigi - 31 agosto 1995
MANCONI: "FAR CADERE LE PENE MA IMPORRE REGOLE E TASSE"
di Ritanna Armeni

31 agosto 1995

L'UNITA'

SOMMARIO. Luigi Manconi, sociologo e senatore, spiega in dettaglio le ragioni a sostegno del disegno di legge presentato alla Camera e al Senato, e su cui sono state raccolte moltissime firme (160 deputati) di ogni parte politica. Chiarisce come la regolamentazione delle droghe leggere può farne aumentare il consumo, ma favorisce anche la decrescita dell'uso delle droghe pesanti.

"Ma noi chiediamo la legalizzazione, non la liberalizzazione di hashish e marijuana". Luigi Marconi, sociologo, senatore del gruppo Verdi-Rete e primo firmatario della legge sulle droghe leggere, spiega i motivi degli antiproibizionisti. "L'esperienza degli altri Paesi - afferma - dimostra che in sistemi più permissivi aumenta sì l'uso di droghe leggere, ma si riduce quello di droghe pesanti e il numero di casi di Aids".

Roma. Luigi Manconi ha presentato a marzo quella legge sulla droga che sta suscitando polemiche e risse. Una legge che sta dividendo le forze politiche ed i Poli. Diviso il Polo della libertà, nel quale la battaglia antiproibizionista è portata avanti da Pannella, ma diviso anche il centro sinistra al cui interno convivono posizioni favorevoli e contrarie alla liberalizzazione delle droghe leggere. Manconi, sociologo ed esperto di problemi giovanili, è fra coloro che sono sempre più convinti della necessità di vincere antiche paure e diffidenze e di affrontare la questione in termini "razionali" a partire da dati e ricerche e dal parere degli esperti.

D - Lei ha presentato un disegno di legge sulla liberalizzazione...

R - La interrompo subito. Non di liberalizzare si tratta, ma di legalizzazione delle droghe leggere. Non facciamo confusione, per carità, su questi due termini.

D - E allora ce li spieghi. Il suo disegno di legge chiede la legalizzazione?

R - Certo, e in questi giorni di questa questione si sta discutendo. Da qui parte la protesta di Pannella, questo richiede la legge presentata al Senato da me ed alla Camera da Corleone. Sulla legalizzazione c'è l'opposizione e la polemica di alcune forze del Polo della libertà.

D - E come si intende regolarizzare l'uso delle droghe leggere?

R - Intanto introducendo il principio che i derivati della canapa indiana vanno sottoposti allo stesso regime al quale sono sottoposte anche altre sostanze. L'uso dell'alcool o del tabacco in Italia e negli altri Paesi è saldamente regolato.

D - E quindi quali sono le norme a cui dovrebbero sottoporsi i consumatori?

R - Ad un regime di autorizzazione, di limite e di tassazione. Nel mio disegno di legge, per esempio, si pone il limite di 16 anni per l'acquisto di droghe leggere. C'è chi sostiene che sia meglio elevare l'età a 18 anni. Ma questo come tanti è un problema aperto. L'importante è definire qual è l'età dopo la quale è possibile acquistare hashish o marijuana senza problemi.

D - E la tassazione?

R - E' ovvio che le droghe leggere, una volta legalizzate, possano essere fonte di prelievo fiscale. Non avviene così anche per il tabacco ?

D - Ma voi antiproibizionisti siete sicuri che la legalizzazione di hashish e marijuana possa portare ad una riduzione del consumo degli stessi e delle droghe in generale?

R - I dati in nostro possesso sono positivi. Non riguardano ovviamente l'Italia, ma altri paesi e dimostrano cose molto interessanti. Gliene dico alcune. Intanto nei paesi in cui si instaura un regime di tolleranza, di permissivismo o si giunge alla legalizzazione delle droghe leggere c'è un aumento di consumo delle stesse. Cresce la quantità di sostanza fumata, cresce il numero dei fumatori.

D - Mi scusi, senatore, ma questo è un dato che gioca a favore dei suoi avversari

R - Neanche un po'. Perché contemporaneamente si riducono i consumatori ed il consumo di droghe pesanti. Si riduce l'eroina e la cocaina. Si sono ridotti i casi di Aids.

D - E lei come interpreta questi dati ?

R - Nel modo più semplice. La conquistata libertà nell'uso di sostanze leggere ovviamente incentiva i consumatori, poi dopo un certo periodo di tempo stabilizza il loro consumo, ma nello stesso tempo la fine del mercato illegale produce il calo del consumo di droghe pesanti.

D - Lei parlava di altri paesi. Non è detto che in Italia vada nello stesso modo. Oppure c'è anche qualche dato che riguarda noi?

R - Anche per l'Italia c'è un dato particolare, ma interessante ed indicativo. In seguito dell'alleggerimento delle sanzioni per il consumo di droga, quello che è seguito al referendum del '93, c'è stato un aumento di consumo di droghe leggere, una riduzione di quelle pesanti. La ricerca è stata fatta fra coloro che fanno il servizio militare e che, come sa, vengono sottoposti ad analisi precise e dettagliate. Ecco dopo il '93 si è ridotto il numero di persone che consumano droghe pesanti.

D - Che previsioni fa per il disegno di legge di legalizzazione di hashish e marijuana? Che accoglienza ha avuto in Parlamento?

R - Questo disegno di legge ha raccolto ben 160 firme alla camera mentre al Senato ha incontrato qualche difficoltà. 160 firme sono tante. Un numero maggiore è stato raccolto solo dalla legge sulla violenza sessuale. Quindi ha buone speranze.

D - E le forze politiche ? Oggi sono spaccate, divise, si insultano.

R - Ma la legge è stata firmata da un ampio schieramento. Fra i firmatari c'è Antonio Martino di Forza Italia, Pagliarini della Lega. E poi, me lo lasci dire, c'è un sostegno del mondo scientifico non di poco conto.

D - Per esempio ?

R - Il documento di sostegno alla legge è stato firmato dal famoso oncologo Umberto Veronesi e dal neuropsichiatra infantile Giovanni Bollea. Due nomi importanti, due scienziati che lo hanno sottoscritto sulla base di convinzioni scientifiche e non ideologiche.

 
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