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Fusi Carlo - 13 settembre 1995
"SILVIO ATTENTO VOGLIONO FARTI FUORI".
PURE LA FININVEST LO OSCURA. CASINI E GLI EX DC? SONO RANE E POLITICANTI CHE SI CREDONO LEONI.

di Carlo Fusi

13 settembre 1995

IL MESSAGGERO

SOMMARIO. Pannella denuncia il tentativo, da parte degli exDc del Ccd, di bloccare ogni tentativo di Berlusconi di fare il leader liberale. In questo, sono aiutati dalla Fininvest che "oscura" il cavaliere. A Napoli, Pannella si trova contro sia Fini che l'Ulivo dove, purtroppo, rischia di prevalere il vecchio dna antiliberale.

Il Polo si riunisce ad Amelia da don Gelmini. Una riunione fatta apposta contro Pannella, sembra. Contro i referendum. Un summit per attaccare il guru radicale.

D: E lei, onorevole Pannella, come giudica questo vertice "contro"?

R: "Sono andato molte volte da don Gelmini, mi hanno accolto sempre con grande affetto. Personalmente mi ritengo più vicino a Muccioli e a don Gelmini che a questi proibizionisti o antiproibizionisti che lo fanno per speculazione politica. Se delle ragioni da politicanti porta costoro a occuparsi della droga, tanto meglio."

D: Di droga e di referendum. Casini si augura che Berlusconi cambi idea...

R: che Casini commetta l'errore di Fanfani ai tempi del divorzio è del tutto comprensibile. Solo che allora si trattava di grandi errori e di grandi personaggi, adesso si tratta di rane che gracidano. Rane cui, ecco una delle responsabilità di Silvio, Berlusconi fa fatto credere di essere leoni".

D: Ma il Cavaliere terrà duro o tante pressioni alla fine lo convinceranno a ritirare l'appoggio ai referendum?

R: Non è questione di pressioni. E' che lui è stato oscurato da tutta la stampa italiana. La sua posizione è indebolita dal fatto che ha sempre avuto i mass media, ivi compresa buona parte della Fininvest, contraria. Ecco dove è la vergogna di questo ultimo anno e mezzo. Che si è linciata una persona, e l'hanno fatto mezza Fininvest, la Rai e i giornali, in più dicendogli che era il padrone della comunicazione. I motivi grotteschi e moralmente repellenti che questo democristianume scatenato non meritano commenti".

D: Forza Italia che diventa un partito radicale di massa. Finirà così?

R. "Ci sono due testi politici sotto gli occhi che vengono ignorati: il manifesto congiunto di Forza Italia e dei Riformatori dello scorso anno e il documento di Berlusconi sui referendum. Entrambi sono inesistenti per i giornali italiani. Se un poverocristo viene oscurato quando torna a fare quello che lo fatto vincere, cioè rivolgersi agli italiani con toni liberali, liberisti e libertari, il Ccd deve tornare a chiedere l'elemosina e tutto l'elettorato tradizionalmente non di An si risposterebbe. Ecco perchè hanno il terrore che Berlusconi si muova. Ecco perchè viene oscurato. Perchè hanno capito tra aprile e maggio l'Italia può essere chiamata ad una vera rivoluzione liberale. Perchè la leadership di Silvio o è liberale e libertaria o non è".

D: Lei insiste con questa accusa di oscuramento. Ma non le sembra, come dire, un tantino paradossale? Davvero pensa che i cittadini possano credere alla Fininvest che "rema contro" il suo proprietario?

R: "La paradossalità è solo rispetto alla menzogna che è in atto da un anno e mezzo. Lo sanno tutti: basta prendere un testo scolastico per vedere la differenza che c'è tra la proprietà, il possesso e la gestione di un bene. I dati del nostro centro d'ascolto, che non sono contestati, affermano con assoluta chiarezza quanto dico. Certo, quando l'Italia vede sè stessa gli pare un paradosso"

D: La raccolta firme come sta andando?

R: " Ai tavoli c'è la fila, basta andare per verificarlo. Ma i nostri tavoli sono quelli che sono e le segreterie comunali non funzionano. Stiamo facendo denunce penali dappertutto e perfino il ministro dell'Interno, Coronas, ha dovuto inviare tre circolari ai prefetti affinchè ingiungano alle segreterie di rispettare di rispettare gli orari. Nonostante questo, non si riesce. Funzioneranno perfettamente il giorno dopo la scadenza dei termini".

D: Giorni fa lei ha denunciato un possibile accordo tra "pezzi dell'ex Pci e dell'ex Msi". Per fare cosa, un altro governo? Per fare un patto sulla data delle elezioni?.

R: "Io dico semplicemente che nel Dna di Massimo D'Alema - attenzione, non parlo di malafede - c'è l'antiliberalismo. Il tratto di identità tra le dittature di destra e le dittature del proletariato è l'odio antiliberale. Io sono candidato a Napoli. Voglio vedere cosa accadrà. Mi pare che per il momento, guarda caso, mi sono messo contro le strutture d'alemiane e quelle finiane".

D: I due Poli, di destra e sinistra, appaiono in crisi. E allora che succede?

R: " Io l'avevo detto mesi fa. Intanto succede che c'è una differenza: nel Polo della libertà i dissensi si vedono. C'è un vero leader, e il suo massacro è lo sport un pò penoso cui si dedicano le rane che si credono leoni. D'altra parte, da quella dell'Ulivo, tutto è molto più partitocratico, di regime. Ci sono molti più coltellucci nei corridoi. In Italia lo scontro si gioca su due fronti. Il primo è il tentativo di far fuori Berlusconi. Il secondo è di chi punta su Dini con l'obiettivo di fottere il Pds e che punta su Dini pensando che poi tanto ci penserà il Pds a fotterlo".

 
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