15 settembre 1995di Marco Pannella (dichiaraz. da Napoli)
SOMMARIO. Autopresentazione di Pannella come candidato al Collegio napoletano di Chiaia, e duro attacco contro il candidato della sinistra, l'avvocato Siniscalchi, rappresentante dei "poteri forti" che da sempre governano e sgovernano la città.
Sono amico da decenni di Vincenzo Siniscalchi, che oggi - dopo decenni di rifiuti - sente l'urgenza di scendere in campo: contro di me, quale candidato dell'establishment napoletano e nazionale, oltre che della "sinistra".
Egli parte vincente, sul piano dei numeri e di tutte le forze di potere che a Napoli hanno concorso insieme a distruggerne storia, natura, giustizia.
Farò tutto quanto è in me per batterlo, quale campione e portabandiera di una politica selvaggiamente trasformista, parassitaria, come ha scelto di essere.
Vedremo se il popolo della sinistra napoletana, i borghesi che fossero davvero liberali, gli abitanti del collegio, i professionisti, i commercianti, i suoi giovani, le sue donne, i pensionati, i disoccupati, riterranno l'amico Siniscalchi più "di sinistra", più "liberale", più "ambientalista", più libero dagli interessi di potere e di tutti i poteri, più impegnato sul fronte della giustizia giusta, più armato di idee e di programmi, di progettualità e di scelte democratiche, più capace di indipendenza, più lontano dalla classe dirigente corrotta e corruttrice, più laico, più liberale, più portatore di efficacia e di volontà di fare di Napoli, della grande Napoli, il caso nazionale ed europeo che deve divenire, più atto a quella lotta democratica che urge imporre contro quella etnica fra "sinistra" e "destra" di potere, populiste e antipopolari, oggi come ieri, sostanzialmente unite e sempre più simili.
Le mie mani sono nude di qualsiasi bottino, prive del sostegno di qualsiasi organizzazione o cosca partitocratica, sindacatocratica, camorristico-politica, di classe, "cooperativa", forti solamente dell'amicizia generosa di tanta gente inerme, ma non inerte; di persone che sanno che, anche a Napoli, io ci sono da sempre; che mai è stato necessario pagarmi perché ci fossi e ci fossimo, vicini e interni al mondo degli oppressi, degli sventurati, delle vittime della violenza di una società e di una città che ne producono sempre di più.
Vincenzo Siniscalchi è il candidato dell'establishment. Io sono il candidato della riforma, dell'alternativa, antipartitocratico, liberale, libertario, con per programma la mia vita impegnata, le mie idee ed i miei progetti che tutti conoscono per la vita di Napoli e delle libertà.
Contro tutte le mani che sempre incombono, rapaci, sul territorio e sulla città, chiedo a tutti di accettare la mano che porgo loro, di porgermi la loro così come ho dato e do la mia, diamo le nostre. Grazie."