15 settembre 1995di Carla Rossi.
SOMMARIO. La segretaria del CORA risponde respingendo l'insinuazione che il CORA riceva fondi ministeriali, preannuncia la pubblicazione di un dossier sulla ripartizione di quei fondi, ecc.
"La risposta di Cancrini e Albanesi non ci conforta affatto, visto che apprendiamo, proprio da loro, che il Nucleo di cui fanno parte dovrebbe avere compiti di indirizzo e di consulenza, ben più ampi di quelli da noi riportati, per il Ministro della famiglia. Basti pensare, per esempio, alla citata regolamentazione delle droghe leggere o alla campagna di informazione che comporta, come conseguenza, scelte strategiche e anche finanziarie importanti (ci ricordiamo tutti le analoghe campagne anti-aids degli anni scorsi).
Quanto poi al fatto che il CORA acceda a fondi della lotta alla droga, quanto dice Albanesi è totalmente falso. Non solo non accediamo, ma non li chiediamo neppure, ben sapendo che la nostra libertà di pensiero e di azione si difendono molto meglio con l'autofinaziamento che ci viene dalle quote dei nostri iscritti e dal lavoro volontario di tanti, anche ricercatori di fama internazionale, che volontariamente e gratuitamente prestano la loro opera per lavori di studio e di ricerca, compreso quello che ci ha portato a completare il dossier sui finanziamenti del fondo antidroga che renderemo noto al più presto.
Aspettiamo ancora che il Ministro svolga da parte sua il compito di controllo sull'effettivo ed efficace utilizzo degli stessi."