20 Setembre 1993: VENTI CONDANNATI A MORTE IN ATTESA...
Due condanne a morte sono state eseguite ieri a Tirana.Il primo era stato condannato per l'uccisione di un soldato, mentre l'altro per l'uccisione di un poliziotto.
Attualmente, nelle prigioni dell'Albania, sono 20 i condannati a morte in attesa di essere eseguiti. Alcune settimane fa', il presidente Berisha ha concesso la grazia a un condannato a morte , colpevole di aver ucciso sua figlia, una ragazza di 14 anni, mutando la sua condanna a morte in 25 anni di prigione. Quest'anno sono stati 3 i condannati a morte che sono stati eseguiti.
Tra il 1988 ed il 1990 i condannati a morte erano 27, in 1991 erano 15, mentre non si conosce la cifra esatta per il 1992. In quell' anno ha destato grande stupore l'impiccagione in mezzo ad una piazza della città' di Fieri dei due fratelli Cuko dal villaggio Libofsh, i quali erano stati condannati alla pena di morte, poiche' avevano sterminato tutta una famiglia di 6 persone. Attualmente in Albania la pena di morte e prevista per 11 crimini, fra le quali l'attivita' terroristica, la partecipazione a bande armate, l'appropriazione del bene pubblico, l'uccisione per motivi futili ecc. Il Codice Penale oggi in vigore non prevede la condanna all'ergastolo.
Intanto bisogna ammettere che per la condanna a morte e' cominciato da tempo in Albania una discussione che va avanti con qualche successo. Cosi' bisogna tener presente che nel Parlamento Albanese e' passata una mozione presentata a nome del suo gruppo dal deputato del Partito Social-democratico, Gaqo Apostoli, membro anche del PR Transnazionale e Transpartitico, nella si chiede di abolire questa pena in Albania fino all'anno 2000. Questa mozione e' stata appoggiata calorosamente anche dal presidente della camera,Pjeter Arbnori,il quale e' stato condannato dal regime comunista di E.Hoxha a morte, pena che poi li fu commutata in 25 anni di prigione, dei quali lui ne ha scontati 20. Lo stesso presidente Berisha si e' espresso piu' volte contro la condanna a morte. Ma intanto bisogna segnalare anche il fatto che in una trasmissione televisiva,in una tavola rotonda, dove ha preso parte il vice ministro della Giustizia ed alti funzionari della Polizia, si e' venuti alla conclusione che "per un certo periodo non
definito, la condanna a morte servira' come un mezzo per diminuire la criminalita'".