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Parlamento Europeo - 9 luglio 1991
RISULTATI DELLA CONFERENZA SUL MARE DEL NORD

Il Parlamento europeo,

- vista la proposta di risoluzione dell'on. Collins e altri sulla cessazione dello scarico di rifiuti industriali nel Mare del Nord

- viste le sue precedenti decisioni in relazione alla protezione del Mare del Nord e alle iniziative che sono necessarie all'uopo,

- viste le posizioni e le decisioni in materia del Consiglio e della Commissione,

- viste le proposte di risoluzione sui risultati delle Conferenze sul Mare del Nord,

- viste le conclusioni dell'ultima Conferenza sul Mare del Nord tenuta all'Aja,

- vista la relazione della commissione per la protezione dell'ambiente, la sanità pubblica e la tutela dei consumatori,

A. rilevando che è necessario e urgente intraprendere azioni incisive per quanto concerne il risanamento del Mare del Nord,

B. richiamando l'attenzione sugli sforzi che taluni Stati membri hanno già intrapreso e sulle molte iniziative che devono essere ancora avviate per rendere nuovamente vitale l'ambiente del Mare del Nord nell'interesse dell'ambiente, delle attività ricreative, della pesca, della navigazione, del turismo e degli abitanti delle coste,

C. constatando che è stato registrato un progresso nell'ambito del processo delle Conferenze del Mare del Nord, ma crede di ravvisare un certo qual rallentamento del ritmo di marcia nelle decisioni dell'ultima Conferenza dell'Aja, al che si potrebbe ovviare grazie a una più impegnativa interpretazione degli accordi del 1990,

D. richiamando l'attenzione sulla prossima Conferenza del 1995 in Danimarca e sulla Conferenza interlocutoria prevista nel 1993, che dovrà pronunciarsi specificamente sul problema dei pesticidi e sull'agricoltura in generale,

I. decide di esortare i paesi che partecipano alla Conferenza sul Mare del Nord e altresì la Commissione europea, che anch'essa vi partecipa, quali parti contraenti, alle seguenti iniziative:

In sede giuridica

1. introdurre nei loro accordi congiunti una procedura di conciliazione per rendere più efficaci le sanzioni giuridiche previste nella convenzione;

2. procurare che i loro accordi prevalgano in futuro sulla legislazione della Comunità europea, degli Stati membri e delle regioni, in modo tale che da ora in poi si possa far assegnamento in materia su convenzioni internazionali vere e proprie.

In materia di principi guida

3. riconoscere esplicitamente il principio della prevenzione, qual è definito nella motivazione allegata alla relazione costituente la base della presente risoluzione, come principio chiave per tutte le proposte della legislazione comunitaria in materia di protezione dell'ambiente marino;

4. inserire nell'ambito dei loro impegni il necessario raggiungimento di determinati risultati, prevedendo nel contempo un chiaro scadenzario;

5. dar seguito alla necessità di affrontare l'inquinamento alla fonte (emissioni) e non allo stadio dello scarico nell'ambiente (immissioni), ciò in base al principio della produzione pulita, che peraltro deriva logicamente dal principio della prevenzione;

6. far subentrare sistematicamente al principio della miglior tecnologia dispobibile metodi e tecniche di produzione pulita, dando la precedenza al superamento dell'impiego di sostanze e processi pericolosi; con riferimento a quei casi in cui le convenzioni ministeriali hanno accettato il principio della miglior tecnologia dispobibile, le relative tecniche devono essere accuratamente descritte e individuate, con ampia argomentazione che spieghi perchè una data tecnica è la migliore disponibile e come essa possa essere conciliata con il principio della prevenzione;

7. applicare questi principi informatori della politica relativa al Mare del Nord con altrettanta determinazione agli altri mari europei, quali il Mar Baltico, il Mare di Irlanda, l'oceano Atlantico e il Mediterraneo;

In ordine all'applicazione delle decisioni

8. avviare azioni giudiziarie contro i cofirmatari in difetto per quanto concerne l'attuazione delle decisioni; in particolare, si invita la Commissione, quale cofirmatrice della convenzione e in conformità del suo programma di lavoro per il 1991, ad avviare una procedura giudiziaria contro il Belgio in relazione al grave e perdurante inquinamento della Schelda e della Mosa, anche nell'interesse degli approvvigionamenti di acqua potabile;

9. elaborare un metodo di misurazione uniforme, tale che i valori misurati divengano tra loro comparabili; la mancanza di metodi di misurazione uniforme, di prove scientifiche esaurienti dei danni all'ambiente marino o di dati generalmente accettati sugli attuali livelli di inquinamento non deve servire quale scusa per una mancanza di attività sul piano legislativo;

10. nella prospettiva della Conferenza interlocutoria del 1993, insistere affinché siano adottate misure adeguate per la raccolta di dati relativi ai singoli Stati membri, sulla produzione, l'importazione e l'impiego di varie sostanze chimiche utilizzate quali pesticidi;

11. nel quadro dell'elaborazione di proposte di atti legislativi comunitari:

- non limitarsi alle 36 sostanze pericolose prioritarie figuranti nell'allegato IA della dichiarazione dei ministri del 7 e 8 marzo 1990;

- approntare proposte per una riduzione dell'impiego di tutte le sostanze che sono considerate pericolose per la salute e per l'ambiente, come si può evincere dal fatto che figurano sulle cosiddette liste nera e grigia delle convenzioni internazionali, in vista di un definitivo abbandono del loro impiego e di una loro sostituzione con metodi di produzione puliti; gli Stati membri e le autorità della CE devono contrarre lo stesso impegno nel quadro di tutte le convenzioni internazionali di cui sono parti contraenti;

12. in sede di approccio ai problemi dell'inquinamento per singoli settori di attività, elaborare proposte di atti legislativi CE almeno per i settori di attività menzionati negli allegati 1b e 1c della dichiarazione dei ministri, stabilendo anche scadenze concrete entro cui devono essere fatte concretamente cessare le attività considerate;

13. dedicare molto maggiore attenzione alle emissioni di sostanze pericolose, con assoluta priorità per le emissioni di composti di cloro e fosforo organogeni, onde evitare tra l'altro i vertiginosi costi connessi con i danni arrecati all'ambiente e alla sanità pubblica,

14. non bruciare più i PCB, depositandoli provvisoriamente in maniera sicura finché non saranno disponibili sistemi accettabili per neutralizzarli, prevedendo rigorosi controlli e regolari relazioni in merito;

15. procedere senza indugio a una revisione della loro politica agricola, tra l'altro per risolvere definitivamente gli intollerabili problemi relativi alle sostanze nutrienti e ai prodotti azotati; in tale contesto, non possono essere ignorati i nutrienti considerati meno pericolosi come le eccedenze di letame, data l'enorme entità del loro volume;

16. ripresentare e adottare senza indugio la proposta di direttiva relativa allo scarico e alla combustione in mare, includendovi anche un divieto totale per quanto riguarda il deposito di rifiuti pericolosi e radioattivi nel sottosuolo marino;

17. accantonare definitivamente tutti i programmi relativi alla costruzione di isole di rifiuti e dedicare particolare attenzione al materiale dragato, il cui scarico in mare in pratica equivale all'immissione di rifiuti in mare, che è vietata dalle convenzioni internazionali;

18. vietare gli scarichi di rifiuti radioattivi nell'ambiente marino e la costruzione e/o l'ampliamento di impianti nucleri;

19. proclamare il Mare del Nord nel suo insieme "area speciale" nel contesto della convenzione Marpol;

Per quanto riguarda il futuro

20. attenersi rigorosamente agli impegni contratti in relazione ai programmi di azione per il Mare del Nord;

21. affidare il controllo sul rispetto degli impegni, per quanto concerne il territorio della CE, a controllori comunitari senza legami con gli interessi industriali nazionali degli Stati membri, conformemente alle proposte del quarto programma d'azione per l'ambiente della Commissione;

22. orientarsi nel senso di sollecitare l'autorità al livello più indicato nell'ambito degli Stati membri affinché le decisioni della Conferenza vengano concretizzate quanto più adeguatamente e celermente possibile, in correlazione con il processo legislativo (o costituzionale) della regionalizzazione e decentralizzazione in una serie di Stati membri, e affinché si eviti che le riorganizzazioni degli Stati, le quali possono anche procedere a rilento, non esercitino un'azione frenante;

23. elaborare proposte in vista di un regolamento relativo alle verifiche ambientali che renda obbligatorie:

- l'identificazione e la qualificazione di tutti i casi di impiego di sostanze e processi pericolosi,

- la fissazione di un programma aziendale per la riduzione e la cessazione definitiva dell'impiego di sostanze e processi pericolosi e per l'introduzione graduale di tecniche e processi di produzione puliti in chiave sostitutiva;

a tale proposito va poi previsto uno scadenzario; le relative informazioni devono essere pubbliche e disponibili per chiunque le richieda;

II . incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai paesi che partecipano alle Conferenze del Mare del Nord e a tutti i paesi, anche extracomunitari, rivieraschi dei mari europei menzionati nella presente relazione.

 
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