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Parlamento Europeo - 9 luglio 1991
TRASPORTI COMBINATI NELLA CEE: UNA SITUAZIONE IN MOVIMENTO

Il Parlamento europeo,

- vista la proposta di risoluzione presentata dall'on. Bettini sul potenziamento del collegamento ferroviario tra Firenze, Bologna e Milano,

- vista la proposta di risoluzione presentata dall'on. Topmann su un programma comunitario per lo sviluppo del trasporto combinato,

- vista la relazione della Commissione sull'applicazione della direttiva del Consiglio 75/130/CEE del 17 febbraio 1975, da ultimo modificata dalla direttiva del Consiglio 86/544/CEE del 10 novembre 1986, relativa alla fissazione di norme comuni per taluni trasporti combinati di merci tra gli Stati membri.

- vista la relazione della commissione per i trasporti e per il turismo,

A. considerando che il mercato interno e l'apertura dei nuovi mercati dell'Europa centro-orientale determineranno in futuro un aumento del trasporto merci che può, verso gli anni 2005/2010, far giungere al raddoppio del volume attuale,

B. visto che nel corso degli ultimi 30 anni quasi tutto l'aumento del volume del trasporto merci è stato assorbito dal modo di trasporto "tutto strada" a causa

- della progressiva soppressione delle barriere alle frontiere

- dei grandi investimenti autostradali negli Stati membri

- della capacità che tale tipo di trasporto ha di adattarsi alle fluttuazioni di mercato

- della sua capacità di effettuare il servizio "porta a porta", sempre più richiesto dalla clientela,

- delle condizioni carenti in cui sono ridotte e mantenute dagli Stati le ferrovie e le vie navigabili a livello sia di infrastruttura che di organizzazione,

C. considerando che un ulteriore e pressoché totale assorbimento dell'aumento del trasporto merci a lunga distanza da parte dei vettori stradali incontrerebbe inediti limiti, costituiti dalla capacità delle infrastrutture stradali e da rilevanti problemi ambientali,in un numero sempre crescente di regioni della Comunità e particolarmente nelle grandi agglomerazioni ad alta intensità economica e di insediamento e nelle regioni di valico alpino, anche di paesi terzi, e potrebbe quindi generare una paralisi dell'intero sistema,

D. tenendo conto del fatto che, alla luce dei vantaggi ambientali e di impiego razionale dell'energia, nonché delle scelte politiche dei governi svizzeri e austriaco, limitanti l'autotrasporto in transito attraverso questi paesi, si impone alla Comunità di adottare una strategia di riequilibrio tra i modi di trasporto, all'interno della quale far operare il meccanismo di concorrenza, con l'obiettivo di triplicare entro l'anno 2005 il volume di traffico gestito dal combinato, ovvero di spostare almeno il 30% dell'incremento annuale dei volumi totali del trasporto merci verso il combinato,

E. considerando il ruolo privilegiato del trasporto ferroviario e combinato per lo sviluppo delle relazioni con l'area dell'Europa centrale-orientale e la prossima convocazione di una Conferenza paneuropea dei trasporti con l'obiettivo di stimolare azioni prioritarie in questo campo,

F. ritenendo perciò necessario decidere e successivamente incoraggiare la realizzazione di una rete dei trasporti intermodali in Europa che comprenda strada, ferrovia, navigazione interna nonché aeroporti, porti e relativi servizi e che sia funzionale al completamento del mercato interno e allo sviluppo degli scambi di merci con le aree dell'EFTA e dell'Europa centro-orientale,

G. considerando che una politica comunitaria mirante al rilancio dell'intermodalità deve in primo luogo far superare gli ostacoli che tutt'ora si oppongono allo sviluppo del combinato, in particolare

a) la frantumazione del mercato del trasporto su strada in numerosissime piccole imprese senza una struttura di cooperazione e logistica necessaria per l'intermodalità,

b) la mancanza di un'armonizzazione tecnica delle unità di carico e dei veicoli usati nel combinato,

c) lo spirito di una concorrenza improduttiva tra i modi di trasporto, tutt'ora prevalente nelle imprese, invece della disponibilità a una razionale cooperazione,

d) l'inclinazione delle imprese a fatturare in modo esagerato le singole prestazioni da loro fornite nel contesto di una catena intermodale, rendendo così quest'ultima non competitiva rispetto al trasporto unimodale su strada,

H. considerando che il trasporto ferroviario merci presenta tuttora le seguenti carenze:

- tempi di trasporto eccessivi con operazioni di smistamento e soste alla frontiera troppo lunghe;

- modalità di spedizione eccessivamente complicate, soprattutto nei trasporti internazionali;

- scarsa possibilità di seguire il trasporto (localizzazione delle merci);

- inadeguatezza del materiale rotabile e insufficienza delle strutture;

I. considerando che nel trasporto intermodale, nonostante siano possibili sensibili recuperi di produttività e redditività, anche attraverso specifiche misure di promozione commerciale, all'interno del sistema, le condizioni essenziali del successo sono, nondimeno, da perseguire all'esterno del settore, in relazione

a) al fatto che l'intermodalità è un sistema integrato, una catena logistica complessa ovvero un anello della politica generale dei trasporti,

b) al controllo delle reali condizioni di concorrenza per far fronte a un declino del combinato che già si sta verificando in termini di quote relative di mercato; condizioni che possono essere ulteriormente alterate, da una parte dal processo di liberalizzazione dei trasporti stradali e, dall'altra, dalla ricerca di un migliore equilibrio economico delle gestioni ferroviarie,

c) alla definizione di un metodo di imputazione dei costi di infrastruttura per gli utilizzatori che tenga conto dei vantaggi ambientali e sociali del trasporto intermodale e dell'esigenza di certezze, per le scelte d'investimento, che hanno gli utilizzatori,

J. considerando che le compagnie ferroviarie, che per la maggior parte operano tutt'ora come servizi pubblici in regime di monopolio, debbono conquistare la capacità di operare quali soggetti di mercato e che lo sviluppo dell'intermodalità è per le ferrovie un terreno concreto sul quale sperimentare un nuovo modo di essere delle aziende, anche attraverso la promozione di comunità di interessi con soggetti operanti negli altri modi delle catene logistiche intermodali, non solo stradali ma anche fluviali e di cabotaggio marittimo, e tenuto conto della complessiva evoluzione delle organizzazioni comunitarie del settore

K. considerando che l'azione comunitaria deve, perciò, comprendere misure di accompagnamento relative agli aspetti tecnici, fiscali, tariffari e dell'organizzazione dei mercati,

1. chiede alla Commissione di presentare al Consiglio e al Parlamento una proposta per un piano direttore di una rete europea del trasporto combinato che definisca

a) i terminali e le relazioni principali, sulla base di una matrice origine/destinazione formata dai punti di maggiore generazione ed attrazione di traffico merci e quindi idonea a generare traffici di un volume sufficiente per l'intermodalità,

b) le aste infrastrutturali secondarie che potranno essere diramate dai terminali principali per collegare più vasti bacini d'utenza, periferici rispetto ai nodi strategici, nonché i corridoi plurimodali a servizio delle zone di congestione del sistema,

c) le connessioni intermodali primarie con i paesi dell'EFTA e dell'Europa centro-orientale, con particolare approfondimento della funzione strategica del sistema fluviale Reno-Danubio, che appare dotato di ingenti riserve di capacità, anche per gli sbocchi al Mare del Nord e i servizi di trasporto marittimo del Mare del Nord e del Mar Nero;

2. chiede al Consiglio di autorizzare senza indugio la conclusione di accordi tra la Comunità europea e i paesi alpini di transito sulla promozione del trasporto combinato prevedendo

a) lo sviluppo "accelerato" del "ferroutage" e di altre modalità del trasporto alternativo alla strada sulle tratte dei valichi almini, mediante una strategia di transizione accompagnata dai necessari adattamenti tecnici per il migliore utilizzo della residua capacità del sistema,

b) il miglioramento delle condizioni operative del combinato e quindi l'aumento della sua competitività mediante una strategia a medio-lungo termine, comprendendo grandi opere infrastrutturali, a cominciare dall'ampliamento dei gabarits ferroviari, nonché idonee misure fiscali volte a promuovere, in particolare, il "non accompagnato",

c) la verifica di congruenza, a scadenze determinate, fra l'aumento di offerta dovuto alle misure transitorie e la crescita dei volumi di merci in transito;

3. chiede al Consiglio e alla Commissione di sostenere politicamente e materialmente, per esempio nell'ambito del Programma PHARE, i piani e le decisioni dell'Ungheria e della Cecoslovacchia intesi ad accordare priorità univoca ai trasporti combinati in transito;

4. auspica, in questo contesto, lo stanziamento di crediti adeguati nel bilancio della Comunità e l'approvazione da parte del Consiglio di un apposito programma d'azione in materia d'infrastrutture di trasporto, comprensivo delle specifiche esigenze del trasporto intermodale, permettendo alla Comunità di dare un rilevante stimolo alla messa in atto delle strategie di cui sopra; richiede inoltre alla Commissione d'inserire nel bilancio comunitario una linea specifica per il sostegno finanziario di misure complementari per la promozione del trasporto combinato (p.e. progetti pilota anche relativi a relazioni con l'area dell'Europa centro-orientale che sono coordinati con il programma di cui sopra); invita gli Stati membri ad aumentare gli investimenti nel settore ferroviario e nei terminali adeguati per il combinato;

5. si esprime a favore dell'istituzione di un fondo europeo per le infrastrutture allo scopo di contribuire a eliminare i punti critici della rete europea di infrastrutture ponendo in particolare l'accento sui trasporti non inquinanti e a basso consumo energetico;

6. chiede alla Commissione di presentare, alla luce delle prossime delibere della Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite, una proposta di direttiva, prevedendo il quadro legislativo nel quale gli organismi europei di standardizzazione potranno procedere, tenendo conto degli standard internazionali attuali, alla specificazione di standard comuni delle unità di carico e per i veicoli di vezione, assicurando la piena trasferibilità dei contenitori, casse mobili ecc. tra terminali portuali marittimi, aeroporti e la rete intermodale ferroviaria, stradale e fluviale;

7. sostiene la necessità che i terminali, centri logistici e altri uffici di sdoganamento restino aperti 24 ore su 24 in modo da far slittare per quanto possibile il flusso dei trasporti nelle ore in cui ferrovia e strada sono meno utilizzate;

8. chiede alla Commissione di provvedere nel quadro di una proposta per una seconda fase del programma EURET, a un migliore coordinamento della ricerca comunitaria con quella, oggi disarticolata, degli Stati membri e di stimolare, per quanto riguarda i trasporti combinati, la ricerca tecnologica per la dotazione di materiale per il trasporto combinato e di strutture di movimentazione e sollevamento e per la gestione del sistema su rete transeuropea di trasmissione dati; dovrebbero inoltre essere incentivati e coordinati la ricerca e lo sviluppo di diversi sistemi nazionali di trasporto strada-ferrovia;

9. richiede inoltre un esame attento della formazione negli Stati membri di distretti multimodali ove convergono i flussi dei vari modi di trasporto e in cui enti pubblici e ambienti economici collaborano allo sviluppo e all'organizzazione delle reti infrastrutturali e dei centri modali;

10. chiede alla Commissione di elaborare uno studio approfondito sui fattori che determinano la competitività del sistema intermodale, utilizzando anche gli studi scientifici già eseguiti in materia negli Stati membri, e in seguito presentare

a) raccomandazioni rivolte alle imprese di trasporti con l'obiettivo di un'introduzione coordinata di miglioramenti tecnici e organizzativi interni delle catene logistiche del trasporto combinato, nonché proposte volte a facilitare, ai trasportatori in conto proprio, l'accesso al sistema,

b) proposte legislative di idonee misure di accompagnamento, in particolare nel campo fiscale, che dovrebbero consistere in un sistema di dissuasioni/agevolazioni per spostare i trasporti di lunga distanza sul combinato e anche per evitare la doppia tassazione e in quello della semplificazione delle procedure di controllo alle frontiere, con spostamento dei controlli doganali nei terminali intermodali;

11. invita il Consiglio a esaminare in modo accelerato e a prendere decisioni tempestive sulle proposte della Commissione relative allo sviluppo delle ferrovie e della navigazione interna nella Comunità con riguardo al contributo essenziale che spetta a questi vettori nella intermodalità, per sostenere i fattori di competitività di ferrovie e navigazione interna, quali la certezza di orari, la sicurezza e, per le ferrovie, anche l'adeguata velocità commerciale, e relativi a una reale imputazione dei costi dell'infrastruttura ai vari modi del trasporto;

12. prende atto con interesse delle modifiche della direttiva 75/130/CEE approvate dal Consiglio il 27 marzo 1991, ritenendole però insoddisfacenti in quanto non comprendono

a) regole comuni per il rimborso della tassa di circolazione per i veicoli stradali utenti del combinato, come proposto dalla Commissione;

b) un inserimento dei trasporti marittimi, liberalizzandone i percorsi stradali iniziali o finali nella stessa misura in cui sono liberalizzati questi percorsi nel quadro di un trasporto combinato rotaia/strada o battello fluviale/strada;

13. chiede alla Commissione di tener conto, nell'applicazione delle regole di concorrenza, della necessità tecnica di accordi tra imprese di trasporto sulle modalità della prestazione dei servizi e sulla tarifficazione, e di provvedere alle esenzioni di categoria necessarie, pur mantenendo le condizioni per una concorrenza leale e sana nel settore del combinato;

14. invita la Commissione a intraprendere una nuova iniziativa in materia di porti e di centri integrati di trasporto, secondo gli orientamenti tracciati dal Parlamento nelle sue risoluzioni del 16 novembre 1988 e del 18 aprile 1986, coordinandole con il programma per lo sviluppo del trasporto combinato; invita la Commissione a prendere in considerazione, nell'ambito delle misure comunitarie relative ai porti marittimi europei, soprattutto l'intermodale mare-terra e a valorizzare in tale contesto anche i porti di secondo livello e le relazioni di cabotaggio suscettibili, anche per effetto di una più spinta liberalizzazione, di sviluppare l'intermodalità per il traffico merci da e per le regioni periferiche della Comunità, con particolare riferimento alla Grecia, all'Irlanda, al Portogallo e al Mezzogiorno;

15. esorta vivamente tutti gli organismi interessati a fare in modo che la navigazione interna e il cabotaggio rispondano maggiormente alle esigenze poste da un buon sistema di trasporti combinati a livello di organizzazione e strutturazione in funzione del mercato, mediante anche un'organica cooperazione intermodale e investimenti specifici;

16. invita la Commissione e la Banca europea degli investimenti a tener conto, nell'impiego degli strumenti finanziari comunitari, delle misure a favore degli investimenti e l'esercizio di imprese di piccola e media dimensione, atte a sostenere e orientare la riorganizzazione delle imprese dell'autotrasporto che intendono associarsi o specializzarsi, anche su base transnazionale, per la gestione dei loro servizi in plurimodale,

17. chiede alle compagnie ferroviarie della Comunità di intensificare la cooperazione reciproca, tra di loro e con la navigazione interna (soprattutto nel bacino del Reno), con il trasporto su strada e con la navigazione marittima e di offrire alle compagnie private la possibilità di gestire servizi in proprio, con l'obiettivo di creare condizioni migliori per lo sviluppo del combinato e del trasporto intermodale sfruttando al massimo i punti di forza dei singoli modi di trasporto, e invita in particolare le ferrovie a mettere in opera azioni comuni cher possano offrire agli utenti

a) un sistema di servizi internazionali, operando tra i grandi centri con treni di blocco a scadenza regolare, centri tra i quali è spesso opportuno creare speciali infrastrutture ferroviarie per il traffico merci;

b) una tarifficazione secondo le condizioni del mercato e collegata al peso trasportato, con un sistema di ripartizione tra compagnie coinvolte secondo l'imputazione delle prestazioni fornite;

c) un sistema informatico che permetta il controllo continuo di tutti i carichi dall'origine fino alla destinazione del trasporto combinato;

18. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione e al Consiglio.

 
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