Il Parlamento europeo,
- viste le proposte di risoluzione presentate dall'on.
a) Waechter e altri sull'azione di sviluppo regionale della Comunità a favore delle regioni spagnole contemplate nell'obiettivo n. 1,
b) Waechter e altri sui programmi di riconversione regionale e sociale e i quadri comunitari di sostegno per le zone della Spagna e dell'Italia che rientrano nell'obiettivo n. 2,
- vista la prima relazione della commissione per la politica regionale e l'assetto territoriale,
- vista la seconda relazione della commissione per la politica regionale e l'assetto territoriale,
1. osserva che la Spagna, in qualità di Stato membro della Comunità, ha beneficiato a giusto titolo dei contributi dei fondi strutturali e che i criteri di selezione delle regioni o delle aree geografiche suscettibili di beneficiare di tale sostegno tanto per il contributo quanto per l'assegnazione dei fondi sono conformi a quelli adottati per la riforma dei fondi strutturali,
2. valuta positivamente il fatto che i trasferimenti alle regioni non abbiano esclusivamente carattere finanziario ma siano anche stati vincolati all'applicazione di criteri programmatici, nel tentativo di orientare le politiche strutturali, benché gli aspetti puramente economici e finanziari continuino ad avere un ruolo dominante; al riguardo sarebbe opportuno tenere in più grande considerazione il principio della concentrazione e, in concreto, quanto alle spese per la ricerca, considerare in modo preferenziale le regioni dell'obiettivo n. 1;
3. ritiene necessario evitare che nei negoziati tra la Commissione e le autorità spagnole, così come fra queste ultime e le autorità locali/regionali, emergano disaccordi in merito all'applicazione dei regolamenti sui Fondi strutturali; ritiene inoltre opportuno essere informato in merito ai negoziati e agli eventuali disaccordi tra la Commissione e le autorità spagnole in ordine all'applicazione dei regolamenti dei Fondi strutturali;
4. deplora il fatto che per le regioni dell'obiettivo n. 1 abbiano prevalso gli investimenti nei settori delle infrastrutture (con una percentuale pari al 51% del totale), a danno degli investimenti a favore di attività economicamente più produttive (27% del totale), e che la percentuale stanziata a industria, artigianato e servizi sia soltanto pari all'11,25%;
5. è consapevole del fatto che la volontà delle autorità nazionali e regionali di destinare prevalentemente gli investimenti al settore delle infrastrutture deriva dalla situazione di ritardo secolare e di arretratezza che presenta l'economia spagnola in materia; che occorre combatterli se non si vuole frenare lo sviluppo; ritiene tuttavia che in futuro sarà necessario modificare tale alta percentuale di investimenti destinati alle infrastrutture non appena siano state eliminate tali carenze di base; va tenuto conto anche del fatto che gli investimenti infrastrutturali sono più agevoli, sotto il profilo amministrativo, rispetto ai cosiddetti investimenti produttivi; per ovviare a tale squilibrio sarebbe necessaria una norma che definisse e semplificasse gli aiuti da conferire a questi ultimi;
6. sottolinea la spiccata importanza della complementarità tra il Fondo comunitario e gli sforzi nazionali a favore dello sviluppo regionale e auspica che essa venga pienamente rispettata;
7. constata che le autorità locali e regionali non hanno partecipato in modo adeguato alle trattative sull'attuazione delle politiche strutturali a favore delle regioni rientranti negli obiettivi 1 e 2;
8. ricorda pertanto che le attuali dotazioni a carattere pluriennale scadranno solo nel 1993 per le regioni dell'obiettivo 1 e a fine 1992 per le regioni dell'obiettivo 2 e che rimane quindi tempo sufficiente per applicare misure correttive al fine di coinvolgere gli enti locali e regionali e le parti sociali;
9. ritiene che occorre esigere e controllare l'applicazione delle disposizioni ambientali a tutti i programmi e progetti per i quali è richiesto un finanziamento da parte dei Fondi strutturali; ritiene lodevoli tutti gli sforzi compiuti dalle autorità spagnole per rendere compatibili l'ecologia e lo sviluppo, nonché l'approvazione di una legislazione nazionale che costituisce una solida base per permettere una adeguata protezione dell'ambiente; suggerisce, in particolare, di coinvolgere ampiamente gli enti locali e regionali, di garantire un esame e una valutazione degli aspetti ambientali delle azioni di politica strutturale nella definizione di una politica coerente a favore delle disposizioni ambientali, nella misura in cui queste ultime non siano codificate solo a livello nazionale ma anche a livello comunitario;
10. ritiene che, sia in Spagna come in altri Stati membri, occorra prevedere per i comitati di sorveglianza un'ampia forma di partecipazione al fine di coinvolgere in maggior misura sindacati e organizzazioni dei datori di lavoro;
11. propone di aumentare, rispetto a quanto avviene attualmente, il numero di azioni di politica strutturale gestite a livello regionale, in particolare per quanto riguarda gli strumenti dell'obiettivo n. 1, onde assicurare un uso ottimale degli stanziamenti, benché sia noto che la politica economica nazionale deve svolgere un ruolo anche a livello regionale;
12. deplora che in alcuni casi si sia rivelato impossibile attuare alcuni progetti perché contenevano alcune parti che non sono state designate dalle autorità nazionali e che pertanto non siano stati messi a disposizione i fondi corrispondenti;
13. deplora che determinati contributi pubblici nazionali non siano stati ancora erogati, come appurato dalla Corte dei Conti, nonostante il contributo comunitario sia stato, in taluni casi, pagato già da vari anni da parte del FES; invita, pertanto, la Commissione ad adottare o proporre misure atte a por fine a tale situazione;
14. propone, per quanto concerne l'elaborazione di azioni future, di adottare una prospettiva diversa in materia di infrastrutture di trasporto, attribuendo minore importanza alla costruzione di autostrade e di prestigiosi treni ad alta velocità che tendono a dirigere le attività verso i grandi centri economici apportando quindi minori benefici allo sviluppo regionale;
15. invita la Commissione a informarlo dei controlli da essa eseguiti o che intende eseguire, in collaborazione con le autorità nazionali e regionali, al fine di garantire che la qualità tecnica dei lavori pubblici nel settore delle infrastrutture corrisponda alle specificazioni dei progetti;
16. constata la necessità di contemplare una politica di assetto territoriale, in particolare di attuare misure a favore della cooperazione transfrontaliera e della promozione dell'asse atlantico;
17. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, al governo spagnolo e ai ministri competenti.