Il Parlamento europeo,
A. costernato dalla prova che le pesanti e massicce violazioni dei diritti dell'uomo da lungo tempo commesse dal Consiglio di Stato per la restaurazione della legge e dell'ordine (SLORC) in Birmania stanno assumendo aspetti sempre più gravi,
B. rilevando che lo SLORC detiene il potere illegalmente, essendo stato chiaramente battuto alle elezioni del maggio 1990 dalla Lega nazionale per la democrazia (NLD) guidata da Aung San Suu Kyi, che si trova tuttora agli arresti domiciliari e in isolamento a Rangoon,
C. sottolineando che i prigionieri politici sono giudicati e condannati, con processi sommari, da tribunali militari, per i cui verdetti non esiste il diritto all'appello,
D. costernato per il fatto che almeno 25 membri del parlamento appartenenti alla NLD sono stati condannati a pene detentive comprese tra i 10 e i 25 anni perchè, dopo il rifiuto dello SLORC di accettare i risultati elettorali, avevano partecipato alle discussioni sulla formazione di un governo democratico in esilio o in clandestinità,
E. gravemente preoccupato dalle indicazioni secondo cui U Tin Maung Win, membro del parlamento all'opposizione, e U Ba Thaw, ufficiale di marina in pensione e scrittore, sono morti, rispettivamente nel gennaio e nel giugno 1991, a seguito dei maltrattamenti subiti in carcere,
F. inorridito dalle informazioni secondo cui civili appartenenti alle minoranze etniche vengono arruolati dall'esercito e obbligati ad attraversare zone minate per aprire la strada alle truppe,
G. ricordando le sue ripetute risoluzioni sulle gravi violazioni dei diritti umani in Birmania,
1. condanna le atrocità commesse dallo SLORC nei confronti della propria gente;
2. chiede la liberazione di Aung San Suu Kyi e di tutti gli altri prigionieri politici;
3. esprime la propria solidarietà a tutti i birmani che stanno lottando per instaurare la democrazia nel paese;
4. invita la Cooperazione politica europea a indagare sulle informazioni relative ai civili arruolati e usati per fare esplodere le mine e a portare quindi la questione alle Nazioni Unite;
5. invita inoltre la Cooperazione politica europea a stabilire stretti contatti con il governo di coalizione nazionale dell'Unione birmana, costituito nel dicembre 1990 da membri del parlamento eletti nel maggio 1990, al fine di individuare gli interventi che consentano loro di raggiungere l'obiettivo del riconoscimento dei risultati elettorali;
6. sottolinea l'esigenza di attuare un embargo totale per le armi nei confronti della Birmania fintanto che perdureranno le gravi violazioni dei diritti umani ed esprime la propria preoccupazione per il fatto che, a quanto sembra, la Cina sta fornendo allo SLORC armi per un valore di 1,3 miliardi di dollari;
7. incarica il suo Presidente di trasmettere le presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, alla Cooperazione politica europea, al Segretario generale delle Nazioni Unite, al governo di coalizione nazionale dell'Unione birmana e allo SLORC.