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Parlamento Europeo - 11 luglio 1991
ERUZIONE DEL VULCANO PINATUBO (FILIPPINE)

Il Parlamento europeo,

A. costernato per le disastrose conseguenze dell'eruzione del vulcano Pinatubo, esploso a varie riprese tra il 9 giugno e il 7 luglio 1991 nell'Isola di Luzon (Filippine), provocando la morte di più di 300 persone e il ferimento di centinaia di essere umani,

B. considerando che gli effetti delle esplosioni sono state aggravati da scosse telluriche e dal passaggio del tifone Yunya, con la conseguente caduta di piogge di ceneri e con inondazioni devastanti,

C. considerando gli enormi danni materiali provocati dalla calamità (seppellimento di villaggi, distruzione di ponti e di dighe), che ha coperto di ceneri vulcaniche vasti superfici agricole, con danni di un valore stimato, dalle autorità filippine, a più di 500.000.000 ECU,

D. considerando l'evacuazione di centinaia di migliaia di persone in un raggio di 40 km attorno al vulcano, in particolare degli abitanti delle città di Angèles, Olongapo e San Fernando,

E. considerando che questa calamità ha causato enormi danni, ha reso senza tetto più di 200.000 persone perlopiù indigenti, e reso inutilizzabili per molti anni migliaia di ettari di terreno coltivabile,

F. considerando l'evacuazione affrettata dei 15.000 militari e membri delle loro famiglie della base aerea di Clark, probabilmente a seguito di un allarme nucleare,

G. considerando l'aiuto urgente di 300.000 ECU fornito il 24 giugno 1991 dalla Commissione per azioni di soccorso a favore delle popolazioni colpite,

1. esprime la propria solidarietà con il popolo filippino in questo momento difficile per il paese e chiede alla comunità internazionale di intensificare i suoi sforzi per un aiuto efficace e decisivo;

2. chiede alla Commissione di valutare, in coordinamento con le autorità filippine, i bisogni in materia d'aiuto tecnico e finanziario da fornire, principalmente per quel che riguarda alimentazione, indumenti, alloggi e infrastrutture;

3. chiede alla comunità internazionale di intraprendere nuovi studi scientifici ai fini di una migliore previsione delle esplosioni vulcaniche e della prevenzione dei loro effetti sulle popolazioni;

4. esprime la propria preoccupazione per il potenziale pericolo costituito dall'installazione di centrali nucleari e dal deposito di armi nucleari su territori esposti a calamità naturali, quali esplosioni vulcaniche e scosse telluriche;

5. incarica il suo Presidente di trasmettere le presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, al Segretario generale delle Nazioni Unite e al governo delle Filippine.

 
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