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Parlamento Europeo - 11 luglio 1991
CHIUSURA DI STABILIMENTI DELLA "BRITISH STEEL" IN SCOZIA E POLITICA DI CONCORRENZA DELLA COMUNITA' NEL SETTORE SIDERURGICO

Il Parlamento europeo,

- visto l'articolo 66, paragrafo 7, del trattato che istituisce la Comunità europea del carbone e dell'acciaio,

- vista la procedura scritta 91/0745 della Commissione, con la quale si respinge la protesta presentata dalla "Scottish Steel Campaign Trust" per la chiusura del laminatoio a caldo a bande larghe della "British Steel" a Ravenscraig, accettata dalla Commissione il 5 giugno 1991,

- vista la proposta di risoluzione presentata dall'on. Collins sull'aiuto alle regioni colpite da disoccupazione nel settore siderurgico (B3-706/91),

A. considerando che la decisione della British Steel di chiudere un certo numero di stabilimenti siderurgici in Scozia probabilmente si tradurrà nella completa distruzione dell'industria siderurgica in Scozia prima della fine del secolo,

B. considerando la recente decisione della British Steel di chiudere gli stabilimenti siderurgici di Dazell con la perdita di altri 700 posti di lavoro,

C. considerando le disastrose conseguenze economiche e sociali derivanti da queste chiusure e le loro prevedibili ripercussioni su altre industrie e sull'indotto in Scozia,

D. considerando che la commissione per il commercio e l'industria della Camera dei Comuni, nella sua relazione del 14 marzo 1991, raccomandava, fra l'altro, che le competenti autorità della Comunità europea esaminino approfonditamente l'aspetto "concorrenza" in relazione alla chiusura di Ravenscraig,

E. considerando che la politica della "terra bruciata" adottata dalla "British Steel" per togliere dal mercato la capacità produttiva scozzese è in contraddizione con la politica regionale comunitaria e lo spirito della politica comunitaria in materia di concorrenza,

F. considerando che la "British Steel" sta chiaramente approfittando della posizione dominante ottenuta a seguito dell'infelice accordo sulla privatizzazione siglato nel 1988 dal governo del Regno Unito,

G. considerando che Ravenscraig è situata in una regione che presenta un altissimo tasso di disoccupazione,

H. considerando che è riconosciuto che la produttività dei lavoratori di Ravenscraig è sempre stata nettamente superiore alla norma,

I. considerando che la Commissione ammette nella sua decisione che si possono presentare situazioni nelle quali essa "chiederebbe a un'impresa di mantenere un impianto in funzione o di metterlo in vendita",

1. invita la Commissione e il governo del Regno Unito a riesaminare le conseguenze sociali, economiche e politiche della chiusura di impianti in Scozia, decisa dalla "British Steel";

2. si congratula con la "Scottish Steel Campaign Trust", guidata dal Consiglio regionale di Strathclyde e rappresentativa delle varie componenti di tale collettività, ivi compresi tutti i principali partiti politici, le diverse chiese e le organizzazioni dei datori di lavoro e sindacali, per aver portato la suddetta protesta davanti alla Commissione;

3. condanna il trattamento inaccettabile riservato dalla "British Steel" ai suoi lavoratori di Ravenscraig, il rifiuto del suo presidente di discutere con il personale la chiusura del laminatoio a caldo a bande larghe nonché la possibile partecipazione di tale società a un cartello siderurgico e ad accordi di fissazione dei prezzi;

4. chiede che la Commissione riesamini collegialmente la decisione cui è pervenuta tramite la procedura scritta 91/0745 e obblighi la "British Steel" a porre in vendita lo stabilimento di Ravenscraig;

5. invita la Commissione a presentargli una relazione particolareggiata sulle implicazioni regionali dei progetti della "British Steel" di chiudere impianti produttivi in Scozia;

6. chiede alla Commissione di concentrare interventi supplementari dei fondi regionale e sociale nella regione di Ravenscraig, viste le perdite di posti di lavoro già subite e l'alto tasso di disoccupazione nella stessa;

7. esprime il proprio disaccordo con la nozione di "mercato specifico" per la produzione della "British Steel" che la Commissione applica nella sua decisione di reiezione della protesta presentata dalla "Scottish Steel Campaign Trust";

8. deplora che la Commissione abbia rifiutato di tener conto delle indagini, ancora in corso, relative alla presunta partecipazione della "British Steel" a cartelli di fissazione dei prezzi di barre pesanti e profilati nonché dell'ammenda comminatale di recente in relazione ad accordi di cartello nel settore dell'acciaio inossidabile;

9. incarica le sue commissioni per i problemi economici e monetari e la politica industriale, per la politica regionale e l'assetto territoriale, per gli affari sociali, l'occupazione e le condizioni di lavoro, di esaminare la situazione dell'industria siderurgica europea in tutti i suoi settori e di valutare in che misura si pratichino accordi di fissazione di prezzi e di cartello; chiede che in tale esame si tenga conto della summenzionata proposta di risoluzione dell'on. Collins, nella quale si sollecita la Comunità a istituire un programma speciale di aiuto alle regioni siderurgiche;

10. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione.

 
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