Il Parlamento europeo,
A. considerando che il Consiglio di sicurezza e l'Assemblea delle Nazioni Unite hanno adottato all'unanimità, nell'aprile e nel maggio 1991, il Piano di pace del Segretario generale, che prevede lo svolgimento di un referendum nel Sahara occidentale e l'invio della MINURSO,
B. visti l'accordo formale dato dalle due parti in conflitto a tale Piano di pace e gli impegni assunti per la sua scrupolosa attuazione,
C. considerando che il Piano di pace per il Sahara occidentale riveste grande importanza per la stabilità politica del Maghreb e di una gran parte del mondo arabo, come provato dal costante interesse manifestato da vari paesi della zona e dalle denunce provenienti da paesi non appartenenti a questa area politica,
D. tenendo conto della dichiarazione del Consiglio del 29 giugno 1991 a Lussemburgo di "sostenere i continui sforzi compiuti dal Segretario Generale delle Nazioni Unite e dal suo inviato speciale in vista di un normale svolgimento del processo di pace",
E. preoccupato per la richiesta di rinvio del referendum presentata all'ONU il 24 agosto 1991 dal Regno del Marocco,
F. preoccupato inoltre per il fatto che il Regno del Marocco chieda alle Nazioni Unite modifiche delle liste elettorali che sono incompatibili con i principi e le procedure previsti dal Piano di pace,
G. considerando che i recenti attacchi sferrati dalle forze marocchine hanno aggravato notevolmente la situazione, costringendo popolazioni sahrawi ad affrontare un nuovo esodo e provocando numerose vittime civili,
H. considerando che le dichiarazioni del re del Marocco sulla concessione dell'amnistia ad alcuni prigionieri politici a condizione che gli stessi dichiarino che il Sahara occidentale è parte integrante del Marocco, costituiscono di fatto una negazione della libertà di opinione,
I. rammentando le proprie risoluzioni del 15 marzo 1989 sulla situazione politica nel Sahara occidentale G.U. n. C 96 del 17.4.1989, pag. 59. e del 18 aprile 1991 sul sostegno al piano di pace delle Nazioni Unite per il Sahara occidentale G.U. n. C 129 del 20.5.1991, pag. 126.,
1. reputa che la realizzazione del Piano di pace delle Nazioni Unite rappresenti un'occasione storica per porre definitivamente termine alla guerra in corso in questa regione sin dal 1975 e chiudere così l'ultimo capitolo del processo di decolonizzazione dell'Africa,
2. conferma il proprio sostegno al Piano di pace delle Nazioni Unite, esige la sua immediata e integrale applicazione e condanna ogni offensiva militare suscettibile di mettere in causa tale Piano di Pace;
3. accoglie con soddisfazione l'entrata in vigore del cessate il fuoco il 6 settembre 1991, tappa essenziale verso il referendum sull'autodeterminazione, e si complimenta con il Segretario generale dell'ONU per la fermezza con cui ha insistito nel mantenere tale data;
4. richiama l'attenzione sul fatto che la base delle liste elettorali è costituita dal censimento spagnolo del 1974 e che qualsiasi aggiunta è possibile solo su richiesta individuale presentata da persone di origine sahrawi e valutata dalla commissione di identificazione della MINURSO;
5. sottolinea inoltre la necessità di procedere alla liberazione di tutti i prigionieri politici, allo scambio dei prigionieri di guerra e al rimpatrio dei sahrawi rifugiati nei paesi limitrofi;
6. reputa essenziale che sia concesso alle unità della MINURSO il diritto di accedere direttamente al territorio e di trasportare liberamente il materiale, perché possano realizzare i compiti e rispettare gli obblighi che loro incombono nel quadro del Piano di pace;
7. reputa, visti i rapporti politici e commerciali privilegiati che li legano al Marocco, che la Comunità e gli Stati membri debbano adoperarsi, avvalendosi di tutto il proprio potere di influenza, affinché il Piano di pace sia rispettato;
8. chiede che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, la Comunità europea e i governi degli Stati membri intervengano fermamente in qualsiasi caso di mancato rispetto o di ritardo nell'applicazione del Piano di pace adottato;
9. considera urgente, viste le gravi minacce che incombono sul processo di pace, consentire a osservatori internazionali dei parlamenti e delle ONG di seguire in loco tale processo, con decorrenza immediata e fino alla pubblicazione dei risultati del referendum, e decide di inviare, in occasione di tale consultazione, una delegazione di osservatori, esortando i parlamenti degli Stati membri a fare altrettanto;
10. chiede alla Commissione di contribuire finanziariamente alle operazioni di rimpatrio e di reinserimento dei profughi sahrawi realizzate dall'UNHCR nel quadro della MINURSO e di mantenere, fintantoché necessario, l'assistenza ai profughi nei campi di Tindouf;
11. si congratula con i governi spagnolo e greco, che hanno già concesso il proprio contributo finanziario all'UNHCR, e invita gli altri governi a seguire senza indugio questo buon esempio;
12. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Segretario generale delle Nazioni Unite, al Presidente in carica della Conferenza dei capi di stato e di governo dell'OUA, al governo marocchino e al Fronte Polisario.