Il Parlamento europeo,
Per quanto riguarda la nuova Unione
A. considerando che le profonde trasformazioni verificatesi in Unione Sovietica e i cambiamenti intervenuti nei paesi dell'Europa centrale, orientale e sudorientale rivestono una grandissima importanza per la democrazia, la stabilità e il progresso nell'Europa e nel mondo,
B. consapevole del peso e della responsabilità della Comunità per i futuri sviluppi in Europa,
C. considerando la dichiarazione congiunta del Presidente dell'URSS e dei dirigenti delle dieci Repubbliche federali mirante a mettere a punto e concludere con tutte le Repubbliche che lo desiderano un accordo su una Unione di Stati sovrani mediante la firma di un nuovo trattato dell'Unione,
D. considerando che, in seguito al fallimento del colpo di stato del 19 agosto scorso, l'evoluzione politica in URSS ha dimostrato l'irreversibilità del processo di democratizzazione in atto,
E. considerando che, se la maggiore libertà nella nuova Unione e in Europa orientale fosse accompagnata da una prolungata depressione economica, ciò rappresenterebbe non soltanto una tragedia umana, ma anche una minaccia per la stabilità europea e mondiale,
Aspetti politici
1. si congratula con i russi e con le altre popolazioni dell'Unione per la coraggiosa resistenza, felicemente conclusasi, al colpo di stato reazionario del 19 agosto 1991 e si compiace per l'attaccamento ai valori della libertà politica e della democrazia e al principio del rinnovamento pacifico e democratico dimostrato dall'intera popolazione durante i drammatici avvenimenti;
2. deplora l'uccisione di cittadini ertisi a difesa del Palazzo del Parlamento russo nella notte fra il 20 e 21 agosto;
3. rileva con particolare soddisfazione il ruolo chiave svolto dai parlamenti elettivi, dal Presidente russo Boris Eltsin e dal Sindaco di San Pietroburgo, Anatolj Sobchak, nel capeggiare la resistenza;
4. considera che tale fiorire di aspirazioni democratiche rappresenti il risultato della politica di perestroïka e di glasnost perseguita da Mikail Gorbaciov sin dal 1985;
5. constata con compiacimento il crollo delle istituzioni centrali repressive che avevano dominato lo Stato sovietico, in particolare il KGB e il Partito comunista, e il nuovo prestigio conquistato a duro prezzo dagli organi elettivi dei governi repubblicani e delle amministrazioni cittadine;
6. appoggia gli sforzi dei popoli della nuova Unione volti a garantire e consolidare la loro rivoluzione democratica e le loro istituzioni, nel rispetto del pluralismo politico, e si compiace dell'avvio di una fase costituente, della creazione di nuove istituzioni basate sulla cooperazione interrepubblicana e della Dichiarazione dei diritti e delle libertà dell'uomo, decisioni queste prese il 5 settembre 1991 dal Congresso dei deputati dell'Unione per impulso di Gorbaciov;
7. sottolinea l'urgente necessità di una politica globale, coerente e attiva della Comunità onde sostenere e assicurare nell'Unione Sovietica i seguenti obiettivi:
a) creare le istituzioni democratiche di una nuova Unione conforme alla volontà delle Repubbliche e affermare un controllo democratico ed efficace delle forze armate e degli armamenti,
b) rispettare i diritti dell'uomo e delle minoranze con la possibilità di ricorrere ad istanze internazionali;
8. si compiace per l'opportunità data alle Repubbliche di determinare il proprio futuro senza pressioni da parte delle autorità centrali;
9. invita tutti governi repubblicani a far sì che vengano rispettati i diritti delle minoranze sotto il profilo linguistico, culturale e altri ancora, quale componente dello sviluppo delle democrazie pluralistiche mature;
Aspetti economici
10. sottolinea che nella nuova Unione si profilano i problemi seguenti:
- carenza di generi alimentari, farmaci e combustibile;
- debolezza del sistema di distribuzione;
- mancanza di una moneta stabile sostenuta da un'adeguata politica economica;
- assenza di una base giuridica adeguata per la proprietà e le relazioni commerciali;
- mancanza di banche commerciali;
- mancanza di esperienza nell'economia di mercato;
11. chiede al Consiglio e alla Commissione di promuovere, di concerto soprattutto con il G-24 e d'intesa con tutti gli organismi interessati (G-7, FMI, BERS, Banca mondiale, ecc.), l'attuazione di un grande piano internazionale di sostegno alla democrazia e all'economia della nuova Unione in grado di facilitarne il passaggio a un'economia di mercato;
12. sottolinea che il sostegno finanziario da accordare alla nuova Unione dovrebbe essere concepito e organizzato distinguendo tra
a) un'assistenza umanitaria, alimentare e sanitaria d'urgenza nonché un aiuto tecnico per accelerare le riforme istituzionali;
b) trasferimenti monetari per coprire i disavanzi della bilancia dei pagamenti durante un periodo iniziale;
c) capitali a lungo termine sotto varie forme per finanziare il più rapidamente possibile investimenti produttivi; la partecipazione a parte intera della nuova Unione nonché degli altri paesi europei agli istituti mondiali (Fondo monetario internazionale e Banca mondiale) sarebbe pienamente sostenuta dalla Comunità;
13. è consapevole che si verificherà una grave penuria di prodotti alimentari e sanitari nonché di mangimi, in particolare nella Federazione russa, entro l'autunno 1991 e chiede alla Commissione di dare disposizioni urgenti, in cooperazione con altri donatori, al fine di appurare quali siano le necessità a carattere umanitario e di soddisfarle, ricorrendo in primo luogo alle eccedenze comunitarie;
14. sollecita pertanto una politica comunitaria di adeguati investimenti nei diversi settori della produzione, delle attività sociali e dell'ecologia, mobilitando capitali, sia pubblici che privati, aperture di credito, "joint ventures", scambi commerciali, formazione professionale per assicurare una gestione sempre più competitiva delle imprese, moderne tecnologie e ricerca nei settori suscettibili di sviluppo per disponibilità di materie prime, energia e distribuzione, sviluppando il servizio sanitario, introducendo un'adeguata tutela dei lavoratori e un regime di sicurezza sociale e convertendo le industrie belliche verso produzioni a scopi pacifici;
15. chiede che la cooperazione e l'aiuto siano indirizzati non soltanto verso il potere centrale ma anche verso le singole Repubbliche;
16. ritiene che la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo debba rimuovere urgentemente le restrizioni arbitrarie ai prestiti alla nuova Unione figuranti nelle sue disposizioni;
17. chiede urgentemnte un ulteriore allentamento delle restrizioni previste dalla lista COCOM per le esportazioni di prodotti tecnologici verso la nuova Unione, restrizioni incompatibili con le esigenze di ammodernamento delle infrastrutture e con l'introduzione dell'alta tecnologia nell'apparato industriale;
18. ritiene che uno dei più importanti contributi che la Comunità europea può fornire per il progresso dei popoli della nuova Unione sia la liberalizzazione del commercio e l'apertura dei suoi mercati alle loro esportazioni;
19. insiste ancora una volta sul fatto che gli aiuti alla nuova Unione non devono andare a scapito dei paesi in via di sviluppo, malgrado le crescenti pressioni derivanti al bilancio comunitario dall'elevato numero di richieste di aiuti esterni;
Aspetti della sicurezza
20. ritiene infatti che sia interesse dell'intera umanità che i popoli che hanno costituito una potenza di tale forza da condividere con gli Stati Uniti d'America il maggior peso nel determinare i processi storici del XX secolo e che ancora dispongono di micidiali strumenti di sterminio, quali l'arsenale missilistico e le testate nucleari, divengano un interlocutore leale e aperto, impegnato a favorire il progresso nella pace;
21. insiste sulla necessità che le Repubbliche hanno di rispettare gli impegni internazionali dell'Unione Sovietica, in particolare in materia di disarmo, e chiede agli Stati membri della Comunità di presentare proposte congiunte in sede di CSCE tendenti a ridurre gli armamenti tanto all'Est quanto all'Ovest secondo obiettivi e scadenze precise;
22. nota con soddisfazione il rifiuto di alcune Repubbliche di detenere sul proprio territorio armi nucleari o strutture logistiche connesse; si felicita in particolare per la decisione del Kazakhstan di chiudere il principale sito di esperimenti nucleari sovietico; sollecita con urgenza tutte le potenze nucleari a sottoscrivere un Trattato generale per la messa al bando degli esperimenti nucleari;
23. sollecita le potenze occidentali a riservare favorevole accoglienza alle recenti proposte di disarmo nucleare, preferibilmente offrendo un avvio immediato di nuovi colloqui per una significativa e reciproca riduzione degli armamenti nucleari sia ad Est che a Ovest; sottolinea la necessità di condurre detti negoziati con un unico organo rappresentativo delle Repubbliche;
24. chiede ulteriori tagli nel bilancio militare e spese connesse e l'assegnazione di una quota significativa di tali "dividendi della pace" al finanziamento di aiuti internazionali alla nuova Unione e al mondo in via di sviluppo;
25. attribuisce enorme importanza all'accelerazione delle Conferenze intergovernative per realizzare quanto prima l'Unione politica e dar vita a una politica estera e in materia di sicurezza e di difesa comuni dell'Unione europea, onde garantirne la coesione e l'influenza sulle grandi trasformazioni in corso in Europa e nel mondo;
Per quanto riguarda l'indipendenza di Lituania, Lettonia e Estonia
26. si felicita e si compiace con le popolazioni della Lituania, della Lettonia e dell'Estonia per aver riconquistato la loro indipendenza e sovranità e sostiene il riconoscimento ufficiale di questi Stati da parte della Comunità e dei suoi Stati membri;
27. manifesta l'intenzione di istituire una delegazione ad hoc per i rapporti con la Lituania, la Lettonia e l'Estonia prima di prendere una decisione definitiva su una delegazione permanente;
28. riconosce che occorrerà istituire un aiuto tecnico individuale e programmi commerciali con Lituania, Lettonia ed Estonia ed esorta la Commissione ad accelerare le discussioni in merito con le autorità di questi tre paesi, d'intesa con il Consiglio nordico;
29. intende prevedere una dotazione finanziaria per le Repubbliche baltiche nel bilancio 1992;
30. riconosce l'urgenza di fornire prima del prossimo inverno aiuti umanitari, tra cui attrezzature medico-sanitarie, generi alimentari e foraggi, e sollecita la Commissione a intraprendere senza indugio le azioni necessarie;
31. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, alla Coooperazione politica europea, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, della nuova Unione, delle sue Repubbliche e della Lituania, della Lettonia e dell'Estonia.