Cooperazione scientifica e tecnologica tra la Comunità europea e i paesi terzi europei
Il Parlamento europeo,
- vista la sua risoluzione del 10 luglio 1990 sulla cooperazione scientifica e tecnologica tra la Comunità europea e i restanti paesi europei: aspetti connessi con la cooperazione con i paesi dell'Europa centro-orientale G.U. n. C 231 del 17.9.1990, pag. 37,
- vista la sua risoluzione del 10 settembre 1991 sulla cooperazione scientifica e tecnologica con i paesi e le organizzazioni extraeuropee Processo verbale della seduta in tale data, parte seconda, punto 4., e le comunicazioni della Commissione sulle relazioni della Comunità con l'Europa centrale e orientale - il ruolo delle telecomunicazioni - (COM(90) 258) e sulla cooperazione scientifica e tecnologica con l'Europa centrale e orientale (COM(90) 257),
- vista la proposta di risoluzione dell'on. Pompidou sulla cooperazione scientifica e tecnica con i paesi dell'Europa orientale (B3-187/90),
- vista la risoluzione del Consiglio del 29 giugno 1990 concernente la cooperazione nel settore della ricerca scientifica e tecnica (COST) e gli Stati dell'Europa centrale e orientale G.U. n. C 172 del 3.7.1990, pag. 2,
- visti gli accordi quadro per la cooperazione scientifica e tecnologica e gli accordi specifici di applicazione conclusi tra la Comunità europea e la Svezia, la Svizzera, la Finlandia, la Norvegia, l'Austria e l'Islanda,
- visti gli accordi commerciali e di cooperazione conclusi tra la Comunità europea e i paesi dell'Europa centrale ed orientale,
- vista la comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo relativa alla Carta europea dell'energia (COM(91) 36);
- visto l'articolo 121 del proprio regolamento,
- visti la relazione finale della commissione per l'energia, la ricerca e la tecnologia e i pareri della commissione per i bilanci, della commissione per i problemi economici e monetari e la politica industriale e della commissione per le relazioni economiche esterne (A3-251/91),
A. considerando la crescente importanza della cooperazione scientifica e tecnologica nell'ambito della relazioni esterne della Comunità europea,
B. considerando che il processo di integrazione europea nel suo senso più lato significa utilizzare al meglio le complementarità esistenti in Europa in materia di conoscenze e di know-how, ai fini di uno sviluppo economico duraturo,
C. considerando che una cooperazione attiva ed equilibrata consoliderà le capacità scientifiche e tecnologiche della Comunità europea, nonché il potenziale endogeno degli Stati di futura adesione,
D. considerando i vari strumenti di cooperazione scientifica e tecnologica con i paesi terzi europei di cui dispone la Comunità europea sul piano bilaterale e multilaterale, siano essi accordi quadro, accordi commerciali, accordi relativi ai programmi specifici, la cooperazione COST, EUREKA e di altro tipo,
E. considerando le opportunità offerte dalla nuova architettura europea per la definizione a lungo termine delle relazioni di vicinanza della CE con l'insieme dei paesi terzi europei,
F. considerando le particolari responsabilità in materia di assistenza che la Comunità europea detiene nei confronti dei paesi dell'Europa centrale e orientale per accompagnare e accelerare i mutamenti dei loro sistemi economici e sociali,
G. considerando che occorre assistere i paesi dell'Europa centrale e orientale nella ricerca dei mercati tecnologici, al fine di individuare quei settori che abbiano le maggiori probabilità di originare commesse in valuta forte per le loro industrie,
H. considerando che una politica attiva di ricerca e sviluppo tecnologico è assolutamente determinante per garantire la ripresa delle economie dei paesi dell'Europa centrale e orientale, nonché per produrre un libero flusso di informazioni e di scambi di scienziati e altri specialisti,
I. considerando che la natura specifica e l'urgenza del fabbisogno dei paesi dell'Europa centrale e orientale impongono il ricorso a formule flessibili e innovatrici, appropriate ed efficaci,
J. considerando l'organizzazione di una Conferenza internazionale in vista dell'elaborazione di una Carta paneuropea dell'energia che consenta di valorizzare le complementarità europee nel settore energetico,
K. considerando che tale Carta può diventare a un tempo espressione della solidarietà europea e della tutela della reciprocità degli interessi economici,
L. considerando le persistenti, se non crescenti, difficoltà economiche e sociali nelle quali versano i paesi dell'Europa centrale e orientale nell'ambito del loro processo di trasformazione strutturale e la scarsa evoluzione favorevole constatata da 18 mesi,
M. considerando l'eccezionale gravità del degrado ambientale e l'importanza degli strumenti tecnici necessari per porvi rimedio alle migliori condizioni,
1. è del parere che la cooperazione scientifica e tecnologica costituisca uno degli strumenti privilegiati per sostenere e accelerare nel contempo il progresso e l'integrazione economica dell'Europa e per esprimere inoltre solidarietà nei confronti dei paesi con debole livello di sviluppo e contribuire a progredire verso una migliore coesione economica e sociale del continente europeo;
2. ritiene che la situazione di vicinanza geografica dei paesi terzi europei, la pratica delle relazioni commerciali, il patrimonio di valori comuni di civiltà rappresentino altrettante carte vincenti per instaurare relazioni privilegiate tra la Comunità europea e i paesi terzi europei;
3. sottolinea tuttavia che il carattere altamente prioritario delle relazioni con i paesi terzi europei non può comunque andare a detrimento degli Stati membri della Comunità europea con il più basso livello di sviluppo economico;
4. insiste affinché lo sviluppo delle relazioni economiche e tecnologiche con l'Europa orientale non comprometta l'espansione delle relazioni con il Terzo mondo;
5. approva nell'immediato le disposizioni adottate dal Consiglio, su iniziativa d'altro canto del Parlamento, per i programmi specifici di ricerca e di sviluppo tecnologico che agevolano l'associazione a tali programmi dei paesi membri di COST nonché i paesi dell'Europa centrale e orientale;
6. ritiene auspicabile pervenire con ciascuno dei paesi terzi europei a equilibrate relazioni reciproche, basate sul principio dell'"equilibrio globale dei benefici", anche se a breve e a medio termine dovranno essere condotte azioni di aiuto e di assistenza a favore dei paesi dell'Europa centrale e orientale, qualora esse si rivelino complementari e non sostitutive di azioni a carattere strutturale e di programmazione a lungo termine;
7. rileva che nelle comunicazioni della Commissione mancano le informazioni relative al bilancio finanziario di questa politica, così com'è sviluppata e tradotta in forma di bilancio, nei suoi aspetti esteriori, nonché le informazioni statistiche atte a individuare il profilo dei partner esterni attuali e futuri nel settore della ricerca scientifica;
8. esige dalla Commissione di migliorare sensibilmente l'efficacia e la trasparenza della gestione degli aiuti e dell'assistenza a favore dei paesi dell'Europa centrale e orientale e di informarne il Parlamento entro la fine del 1991;
9. chiede alla Commissione di descrivere nelle sue proposte in materia
- le incidenze finanziarie di entrate e di spese secondo il paese terzo nel contesto dell'elaborazione del bilancio e delle prospettive finanziarie;
- i dispositivi che consentono all'Autorità di bilancio di verificare le condizioni di esecuzione, di controllo, di valutazione dell'impatto finanziario e di gestione amministrativa di questa politica;
- le misure volte a garantire la compatibilità tra le disposizioni finanziarie prospettate per lo sviluppo di questa politica nei paesi dell'Europa centrale e orientale e quelle che disciplinano attualmente la cooperazione con i paesi dell'EFTA;
- le misure che traducono il progresso registrato in materia di comitologia, segnatamente nel settore dell'informazione dell'Autorità di bilancio mediante l'attuazione della procedura "Plumb-Delors";
10. ritiene che i programmi specifici del programma quadro di azioni comunitarie di ricerca e sviluppo tecnologico potrebbero essere aperti alla partecipazione di tutti i paesi terzi europei e invita la Commissione a formulare proposte che consentano la piena partecipazione, in condizioni da definire, dei paesi dell'Europa centrale e orientale al programma quadro della Comunità;
11. ricorda che gli standard e le norme intervengono nel processo produttivo sin dal fase della ricerca e dello sviluppo tecnologico e svolgono un ruolo determinante nell'estensione del mercato unico agli Stati di futura adesione;
12. auspica che le azioni intraprese dalla Comunità europea siano condotte in modo da incoraggiare la partecipazione delle donne alle attività di ricerca e favorire l'aumento della loro presenza in laboratori, istituti e centri di ricerca, pubblici e privati, e invita la Commissione, nel caso specifico dei paesi dell'Europa orientale, a svolgere, insieme con detti paesi, uno studio che individui azioni e misure positive in grado di accrescere la partecipazione delle donne alla ricerca scientifica e tecnologica, limitando così le conseguenze della fuga dei cervelli in Occidente;
Quanto alle relazioni della Comunità europea con i paesi membri dell'EFTA:
13. si compiace della prossima conclusione dei negoziati con i paesi dell'EFTA, che consentirà l'entrata in vigore dell'Accordo sullo Spazio economico europeo il 1 gennaio 1993;
14. constata con piacere l'intensificazione degli sforzi comuni compiuti nel settore della ricerca attraverso accordi quadro e la crescente partecipazione delle imprese, dei centri di ricerca e dei laboratori dei paesi membri dell'EFTA ai programmi di ricerca comunitaria;
15. ritiene utile insistere sulla necessaria reciprocità delle relazioni scientifiche e tecnologiche, in particolare sulla partecipazione della Comunità europea ai programmi di ricerca nazionali dei paesi dell'EFTA, tenuto conto dell'elevato livello di sviluppo di molti di essi;
16. tiene a far notare il carattere artificiale dello strumento di analisi utilizzato per determinare i rapporti di peso economico tra la CE e l'EFTA, vale a dire il raffronto tra il P.I.L. globale della Comunità europea e quello di ciascuno dei paesi membri dell'EFTA, e la necessità di riferirsi maggiormente alla nozione di reddito procapite per ponderare in particolare la partecipazione finanziaria di tali paesi ai programmi comunitari di ricerca;
17. è convinto che la concorrenza internazionale nei settori strategici dell'elettronica e dell'informatica imponga una cooperazione sempre più stretta tra la Comunità europea e i paesi membri dell'EFTA;
Quanto alle relazioni con i paesi dell'Europa centrale e orientale:
18. accoglie con il più vivo interesse la probabile conclusione a Vienna, in occasione della Conferenza dei Ministri della ricerca del novembre 1991, di un accordo che prevede l'ampliamento della COST alla Cecoslovacchia, all'Ungheria, alla Polonia e all'Islanda;
19. incoraggia un'ulteriore estensione della COST a breve termine, purché siano soddisfatte le condizioni di democratizzazione e siano rispettati i diritti dell'uomo, a beneficio della Romania, della Bulgaria, dell'Albania e di tutti gli Stati europei la cui sovranità sarà stata riconosciuta dalla Comunità;
20. sottolinea la necessità economica per i paesi dell'Europa centrale e orientale di disporre di sistemi e reti di telecomunicazione efficaci, l'opportunità e le possibilità di creare nuovi sistemi e reti altrettanto redditizi di quelli esistenti nell'Europa occidentale e quindi il carattere specifico dell'assistenza che la Comunità europea deve fornire in tale settore, nonché l'esigenza di accedere alle migliori tecnologie anti-inquinamento disponibili;
21. sottolinea la necessità per i paesi dell'Europa centrale e orientale di disporre di personale altamente qualificato e di fare un uso ottimale delle (potenziali) competenze; reputa pertanto indispensabile corredare di programmi integrativi le misure già prese nel quadro del programma TEMPUS, al fine di promuovere la cooperazione e lo scambio di know-how tra le imprese che compiono notevoli attività di ricerca e consentire a tirocinanti dell'Europa orientale di acquisire negli Stati membri un'esperienza tecnica, aziendale e economica basata sulla pratica;
22. ricorda le proposte di azione a breve, a medio e a lungo termine contenute nella summenzionata del 10 luglio 1990, di cui gli eventi in seguito intervenuti hanno ancor di più dimostrato l'assoluta necessità, volte ad attuare a vantaggio dei paesi dell'Europa centrale e orientale:
- il programma di aiuto di emergenza in materia di scienza e tecnologia, LET'S GO EAST (Let European Technician and Scientists GO EAST),
- il programma EAST (European Assistance for Science and Technology), destinato ad accelerare i mutamenti delle strutture di ricerca e rafforzare il potenziale scientifico e tecnologico, favorendo in particolare gli scambi di know-how nonché di personale per tirocini tecnologici,
- il programma GREEN (General Research in Environment for Eastern European Nations) consacrato all'acquisizione e allo sviluppo delle conoscenze e degli strumenti scientifici e tecnici che consentono di lottare contro i problemi di inquinamento derivanti sia dalla produzione energetica che dalla produzione industriale in genere;
e propone che i progetti in materia scientifica e tecnologica tra la Comunità e i paesi dell'Europa centrale e orientale siano coordinati nell'ambito del piano di azione COPERNICUS, promuovendo una comunità di ricerca paneuropea, come suggerito dal Presidente in carica del Consiglio in occasione del Forum organizzato dal Parlamento e dalla Commissione sulla cooperazione scientifica e tecnologica con l'Europa centrale e orientale a Strasburgo nel novembre 1990;
23. invita la Commissione a formulare proposte relative alla creazione, nei paesi dell'Europa centrale e orientale, di organismi e strutture destinati a stimolare l'applicazione dei risultati delle loro ricerche scientifiche all'attività produttiva;
24. constata che la Commissione non ha tenuto conto delle decisioni dell'autorità di bilancio concernenti il programma LET'S GO EAST e deplora che la Commissione non abbia avviato il programma LET'S GO EAST alle condizioni che erano state previste e adottate;
25. stigmatizza a tale proposito la mancata esecuzione da parte della Commissione di una decisione formale adottata dall'autorità di bilancio e richiama l'attenzione sull'effetto particolarmente negativo delle conseguenze a tutti i livelli connesse a un atteggiamento di questo genere;
26. constata d'altronde la mancanza di trasparenza nella gestione del programma PHARE da parte della Commissione;
27. ribadisce con la massima fermezza che le proposte non ancora applicate debbano essere attuate a un ritmo sostenuto, per tentare di compensare il ritardo accumulato;
28. propone che uno stanziamento pari a 40.000.000 ECU sia iscritto nel 1992 in una linea di bilancio specifica alla cooperazione scientifica e tecnica con i paesi dell'Europa centrale e orientale (mentre per il momento la Commissione si è limitata a una menzione "p.m.") consentendo in tal modo di avviare effettivamente, da una parte, il programma LET'S GO EAST e, dall'altra, di preparere al più presto le condizioni di attuazione dei programmi EAST e GREEN;
29. considera con il più vivo interesse, in materia di relazione con i paesi dell'Europa centrale ed orientale, le condizioni alle quali è prevista la Carta europea dell'energia ed il ruolo che la Comunità europea deve svolgere in tale ambito, il che dovrebbe rappresentare per il settore energetico una base allettante per lo sviluppo delle relazioni scientifiche e tecnologiche con l'Europa orientale;
30. osserva d'altro canto i legami indissociabili tra scienza e tecnologia, da una parte, e il settore energetico, dall'altra, sia per quanto riguarda la produzione, l'utilizzazione e l'efficacia delle varie fonti energetiche che la protezione dell'ambiente;
31. sottolinea la necessità di una coerenza delle azioni della Comunità europea a favore dei paesi dell'Europa centrale ed orientale per migliorarne l'efficacia e tener conto dell'evoluzione permanente delle strutture politiche e economiche di tali paesi;
32. auspica l'organizzazione di una Conferenza che riunisca, da una parte, la Comunità europea e, dall'altra, i paesi terzi europei, onde fornire un quadro coerente alle relazioni scientifiche e tecniche all'interno di tutto il continente europeo;
33. ritiene che una cooperazione europea così estesa consentirà inoltre di misurare l'impatto sociale, umano ed ecologico delle azioni intraprese tramite una valutazione delle scelte e dei rischi tecnologici, industriali ed energetici, specialmente in materia di sicurezza nucleare;
34. propone che tale Conferenza si riunisca a intervalli regolari e sia in particolare incaricata di
- redigere un bilancio periodico della scienza e della tecnologia in Europa,
- valutare le esigenze specifiche dei vari paesi,
- esaminare le modalità di aiuto e di assistenza nonché, in modo più generale, di cooperazione scientifica e tecnologica;
35. insiste in particolare sulla necessità che i dodici Stati membri siano rappresentati dalla Comunità europea, per esprimere e preservare il carattere comunitario delle azioni che saranno intraprese;
36. suggerisce che il periodico svolgimento di tale Conferenza costituisca l'occasione per organizzare altresì un Forum che riunisca scienziati e ricercatori di tutti gli Stati europei, consentendo un vasto scambio di informazioni e di idee sul progresso tecnologico e un momento di riflessione sulle iniziative di carattere etico;
37. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio nonché ai governi dei paesi dell'Europa centrale e orientale e dei paesi membri dell'EFTA.