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Parlamento Europeo - 10 ottobre 1991
Avvenimenti in Jugoslavia

Il Parlamento europeo,

A. rilevando il costante deterioramento della situazione in Jugoslavia,

B. ricordando le sue precedenti risoluzioni su questo tema,

1. ritiene che taluni mutamenti fondamentali siano irreversibili e che pertanto la Jugoslavia, così com'era, non esista più;

condanna con estrema fermezza qualsiasi tentativo di imporre mutamenti con la forza, sia che questi siano a favore di dichiarazioni unilaterali di indipendenza sia che interessino le frontiere interne;

esprime compiacimento per i continui tentativi della Commissione e del Consiglio di avvicinare le parti in causa al fine di raggiungere una soluzione pacifica del conflitto;

ritiene che, per garantire l'efficacia di tali iniziative, la Comunità debba mantenere un approccio equilibrato rispetto al conflitto;

non è tuttavia dell'avviso che ciò impedisca alla Comunità di affermare la sua posizione, con la fermezza richiesta dalle circostanze, qualora una delle parti si renda colpevole di aggressione o di violazione degli accordi;

è costernato dalla costante incapacità delle parti coinvolte nel conflitto di rispettare il cessate il fuoco, in particolare dopo l'accordo del 4 ottobre 1991, patrocinato dalla Comunità;

condanna l'esercito federale jugoslavo per non aver rispettato gli accordi relativi a un cessate il fuoco e per la natura del suo intervento nel conflitto tra la Serbia e la Croazia;

è allarmato dalle notizie relative alle attività dell'esercito federale e di forze irregolari serbe nella provincia del Kossovo e a scontri armati sul confine con l'Albania;

prende atto tuttavia, sulla base di esperienze maturate altrove, dei pericoli legati all'invio di forze armate in un conflitto di questo tipo e ritiene al massimo ipotizzabile lo spiegamento di una forza di pace, sempre a condizione che tutte le parti interessate vi acconsentano e solo dopo il raggiungimento di un accordo durevole sul cessate il fuoco;

condivide lo spirito dell'accordo del 4 ottobre 1991, in particolare per quanto riguarda il modo in cui questo affronta la questione del riconoscimento delle repubbliche e del rispetto dei diritti delle minoranze;

prende atto della dichiarazione del Consiglio del 6 ottobre che prevede l'imposizione di sanzioni commerciali qualora non sia rispettato il cessate il fuoco ma esprime preoccupazione per l'impatto negativo che tale misura potrebbe avere sulla fragile economia jugoslava;

incarica il suo Presidente di trasmettere le presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, al governo federale, ai governi delle repubbliche jugoslave e a quello dell'Albania.

 
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