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Parlamento Europeo - 10 ottobre 1991
Il programma PHARE

Il Parlamento europeo,

vista la risposta della Commissione alle interrogazioni sul programma PHARE,

considerando le difficoltà connesse all'attuazione del programma PHARE, il primo di una nuova generazione di sistemi di coperazione multilaterale,

considerando che il programma PHARE era destinato a fornire il contesto operativo per l'attuazione delle riforme economiche nei paesi del blocco orientale e che risulta ora necessario provvedere urgentemente alla proroga e all'estensione del programma stesso,

tenendo conto del costante pericolo per le popolazioni europee costituito dalle centrali nucleari dell'Europa centrale e orientale, le cui misure di sicurezza pongono senza dubbio maggiori problemi rispetto a quelle degli impianti dell'Europa occidentale;

considerando l'importanza essenziale di un buon coordinamento degli aiuti ai paesi dell'Europa centrale e orientale,

considerando che, a titolo del bilancio 1991, non è stata effettuata alcuna azione precisa in materia di cooperazione scientifico-tecnica con i paesi dell'Europa centrale e orientale nel contesto del programma PHARE,

considerando i negoziati attualmente in corso in vista della conclusione di un accordo di associazione tra la CEE, da un lato, e la Polonia, l'Ungheria e la Cecoslovacchia dall'altro,

considerando le crescenti difficoltà economiche e sociali nei paesi dell'Europa centrale e orientale provocate dal passaggio da un'economia pianificata a un'economia di mercato,

considerando che il programma PHARE dovrebbe essere esteso anche all'Albania, all'Estonia, alla Lettonia e alla Lituania,

esprime il suo pieno appoggio al programma PHARE, si felicita con la Commissione per i risultati positivi ottenuti nel quadro di tale programma e chiede il potenziamento delle risorse finanziarie e la proroga del programma PHARE quando ne sarà stata esaminata l'attuale dotazione alla fine 1992;

ritiene che il programma dovrebbe essere esteso all'Albania, alla Lituania, alla Lettonia e all'Estonia e che le sue risorse finanziarie dovrebbero essere aumentate in proporzione, tenendo conto del fatto che questi paesi hanno un più alto potenziale di assorbimento dei finanziamenti rispetto agli altri paesi beneficiari di aiuti a titolo del programma PHARE;

chiede una migliore consulenza e supervisione della Commissione in merito all'impiego dei fondi del programma, dal momento che in tal modo il processo di riforma verso un'economia di mercato può sortire maggiori effetti;

insiste su un buon coordinamento delle azioni condotte nel quadro di PHARE con quelle di varie istanze finanziarie internazionali, segnatamente del G7 e della BERS; sottolinea che tutte le varie azioni di sostegno alla ricostruzione economica in Europa centrale e orientale devono essere complementari tra loro;

sottolinea l'importanza cruciale del ruolo di coordinamento della Commissione nell'ambito del G24 e ritiene che, al fine di migliorare le sinergie, essa dovrebbe ottenere maggiori competenze per quanto concerne il coordinamento degli aiuti dei paesi industrializzati ai paesi dell'Europa centrale e orientale;

deplora che non si sia avuta in passato un'informazione più dettagliata sulle attività del programma PHARE e chiede alla Commissione di essere informato dettagliatamente due volte all'anno in merito alle azioni condotte nel quadro di PHARE;

ritiene che sussista il rischio di un'eccessiva burocratizzazione delle procedure di aiuto nel quadro di PHARE e invita la Commissione a mantenere tali procedure quanto più flessibili e snelle possibile;

deplora che il programma PHARE e i programmi bilaterali trascurino i diritti sociali dei lavoratori e giudica indispensabile che tale cooperazione contribuisca a garantire i diritti dei lavoratori e ad assicurare loro un buon livello di protezione sociale;

sottolinea la priorità da attribuire alla ricerca, alla tecnologia, al sostegno della formazione professionale, alla gestione aziendale nonché alla formazione di interlocutori sociali, mediante azioni di aiuto alla costituzione di sindacati e la formazione di quadri nelle pratiche connesse al dialogo sociale;

chiede che le iniziative prese dalla Commissione relativamente alla parte del programma PHARE concernente l'energia siano consacrate a progetti a favore dell'utilizzazione razionale dell'energia, dello sviluppo di fonti energetiche rinnovabili e della limitazione delle emissioni inquinanti delle centrali termiche;

insiste affinché in tutte le azioni sostenute da PHARE siano incluse disposizioni vincolanti al fine di garantire la compatibilità di dette azioni con l'obiettivo di una duratura salvaguardia dell'ambiente;

ritiene che PHARE debba fondarsi su un'autentica cooperazione e raccomanda un diretto contributo, sotto forma di partnership, del programma ai progetti dei paesi beneficiari finalizzati allo sviluppo dei loro settori e regioni chiave, con una quota convenuta di fondi a carico rispettivamente del paese in questione e del programma PHARE;

riafferma l'importanza del dialogo culturale e insiste affinché siano inserite in PHARE azioni volte a incoraggiarlo e a sostenerlo;

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, al G24, alla BERS, ai governi dei paesi che beneficiano degli aiuti del progamma PHARE e ai governi delle repubbliche d'Albania, Lituania, Lettonia e Estonia.

 
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