Il Parlamento europeo,
- vista la proposta di risoluzione presentata dagli onn. Arbeloa Muru e Garcia Arias sulla creazione di un Istituto di sicurezza europea (B3-0484/89),
- vista la relazione sulle relazioni di carattere istituzionale tra la CEE e l'UEO in vista della realizzazione dell'Unione europea, approvata dalla commissione per gli affari istituzionali il 1 marzo 1989 (A2-0425/88),
- vista la sua risoluzione del 17 giugno 1987 sulle conseguenze, per la Comunità europea, della Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa/Conferenza sul disarmo in Europa G.U.n. C 190 del 20.7.1987, pag. 64,
- vista la sua risoluzione del 14 marzo 1989 sulla sicurezza dell'Europa occidentale G.U.n. C 96 del 17.4.1989, pag. 30,
- vista la sua risoluzione del 14 marzo 1989 sulle esportazioni europee di armi G.U.n. C 96 dell 17.4.1989, pag. 34,
- vista la sua risoluzione del 13 dicembre 1989 sulla politica della sicurezza e sulla costruzione europea G.U. n. C 15 del 22.1.1990, pag. 49.,
- vista la sua risoluzione del 14 giugno 1990 sui compiti della CPE in materia di politica della sicurezza e sulla cooperazione in tale settore in Europa G.U. n. C 175 del 16.7.1990, pag. 177.,
- vista la sua risoluzione del 9 ottobre 1990 sulla Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa G.U.n. C 284 del 12.11.1990, pag. 36,
- vista la sua risoluzione del 17 luglio 1988 sulle conseguenze istituzionali del costo della Non-Europa G.U.n. C 187 del 18.7.1988, pag. 244,
- viste le posizioni espresse dal Parlamento europeo in merito ad una politica comune della sicurezza nel contesto della Conferenza intergovernativa sull'Unione politica, nelle sue risoluzioni del 22 novembre 1990 sulle Conferenze intergovernative nel contesto della strategia del Parlamento in vista dell'Unione europea G.U.n. C 324 del 24.12.1990, pag. 219 e del 12 dicembre 1990 sulle basi costituzionali dell'Unione europea G.U.n. C 19 del 28.1.1991, pag. 65,
- vista la sua risoluzione del 10 giugno 1991 sulle prospettive per una politica europea della sicurezza: l'importanza di una politica europea della sicurezza e le sue conseguenze istituzionali per l'Unione europea Processo verbale in tale data, parte seconda.,
- vista l'interrogazione orale sulla necessità di una comune politica estera e di sicurezza (B3-0275/91),
- vista la relazione della commissione politica (A3-0239/91),
A. considerando che la nuova situazione venutasi a creare in Europa nel settore della sicurezza a seguito dei progressi in senso democratico compiuti nell'Europa centrale e orientale, del superamento della divisione dell'Europa in due alleanze militari contrapposte e dei notevoli passi verso il controllo degli armamenti e il disarmo impone una revisione degli schemi tradizionali di individuazione dei rischi,
B. considerando che un quadro coerente della sicurezza europea deve comportare un'analisi globale delle esigenze e degli interessi europei nonché della situazione internazionale e delle potenziali fonti di tensione o conflitto che potrebbero compromettere la pace tra i popoli,
C. considerando che i progressi nel settore del controllo degli armamenti e del disarmo comportano la necessità di prevedere un sistema efficiente di verifica dell'applicazione degli accordi conclusi in materia,
D. considerando che la sicurezza europea costituisce un tutto inscindibile e presenta una dimensione globale che si affianca a quelle europeo-occidentale e paneuropea,
E. considerando che l'obiettivo principale di un Istituto di sicurezza europea deve consistere nel contribuire al mantenimento della pace e allo sviluppo di un'identità europea nel settore della sicurezza, tenendo conto degli aspetti politici, economici, militari e tecnologici dello stesso nonché delle misure concernenti il disarmo, il consolidamento della fiducia, la vendita delle armi e altri settori,
F. prendendo atto della recente istituzione, sulla base della decisione presa dal Consiglio ministeriale dell'Unione europea occidentale (UEO) nel novembre 1989, di un Istituto per gli studi sulla sicurezza cui è affidato il compito di sviluppare un'identità europea nel settore,
G. considerando l'impegno assunto dai governi degli Stati membri dell'UEO nella "Piattaforma sugli interessi europei in materia di sicurezza" adottata il 27 ottobre 1987, ossia di costruire un'Unione europea nello spirito dell'Atto unico europeo e di promuovere una più solidale identità europea nel settore della difesa,
H. rilevando che i paesi firmatari del Trattato modificato di Bruxelles, su cui si basa l'UEO, procederanno a una sua revisione nel 1998,
I. tenendo conto dello scioglimento del Patto di Varsavia quale organizzazione militare,
J. prendendo atto del dibattito in corso all'interno della NATO e dei paesi a essa aderenti sulla necessità di modificare l'Alleanza atlantica al fine di tener conto della nuova situazione venutasi a creare in Europa nel settore della sicurezza e delle nuove minacce al di fuori del continente europeo,
K. prendendo atto della decisione di creare un Centro per la prevenzione dei conflitti militari nel contesto della Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa (CSCE),
L. considerando la crescente importanza e portata delle misure atte a rafforzare la fiducia e la sicurezza (CSBM) che si affiancano al controllo degli armamenti e al processo di disarmo,
M. rilevando l'assenza all'interno della NATO, della CSCE o dei paesi dell'ex Patto di Varsavia di istituti che si occupino di questioni di sicurezza, nonostante il gran numero di enti di questo tipo esistenti anche in ambito accademico in Europa,
1. accoglie con favore l'istituzione da parte dei governi degli Stati aderenti all'UEO dell'Istituto per gli studi sulla sicurezza (ISS) incaricato di contribuire al mantenimento della pace e di sviluppare una comune identità europea sulla base di un nuovo concetto di politica di sicurezza globale, e non esclusivamente militare;
2. appoggia la creazione di un Centro della CSCE per la prevenzione dei conflitti militari, soprattutto come sede appropriata per coordinare l'applicazione delle misure atte a rafforzare la fiducia e la sicurezza (CSBM) e per scambiare informazioni di carattere militare tra gli Stati aderenti;
3. sottolinea l'importanza di garantire la compatibilità e complementarità degli obiettivi e dei compiti dell'ISS e del Centro della CSCE;
4. appoggia l'instaurazione di legami di cooperazione tra i vari enti governativi e non governativi europei che si occupano di studi sulla sicurezza;
5. sottolinea la sempre maggiore importanza che riveste l'inclusione di problemi della sicurezza e della difesa nelle attività delle Istituzioni comunitarie, in particolare in funzione dell'obiettivo di creare un'Unione politica europea;
6. suggerisce nel frattempo l'adozione di misure transitorie volte a creare i presupposti per un'inclusione graduale e senza scosse delle attività dell'UEO nella sfera di competenze della Comunità europea;
7. propone che le Istituzioni della Comunità vengano al più presto coinvolte nelle attività dell'Istituto per gli studi sulla sicurezza;
8. ritiene che gli obiettivi principali cui l'attività di tale istituto può contribuire siano:
- adesione ai futuri sviluppi della CSCE e dell'auspicata CSCM quando questa verrà finalmente decisa;
- completamento di una piena democratizzazione europea;
9. ritiene che l'ISS debba inoltre fungere da sede in cui uomini politici, studiosi e alti ufficiali di tutti gli Stati aderenti alla CSCE possano discutere di questioni di sicurezza, dottrine e strategie militari, individuazione di minacce potenziali, misure atte a rafforzare la fiducia e la sicurezza, orientamenti in materia di disarmo e politiche di riconversione;
10. sottolinea che i rappresentanti eletti dei paesi interessati dovrebbero avere voce in capitolo per quanto riguarda le competenze e le attività dell'ISS;
11. suggerisce che, oltre ai membri dell'Assemblea dell'UEO, anche i deputati al Parlamento europeo siano regolarmente informati in merito alle attività dell'ISS;
12. suggerisce che i deputati al Parlamento europeo nonché i membri dell'Assemblea dell'UEO siano invitati a formulare proposte in merito al programma dell'ISS e a partecipare alle attività dello stesso;
13. ritiene che la creazione di un organo consultivo composto da membri dell'Assemblea dell'UEO e della sottocommissione del Parlamento europeo "sicurezza e disarmo" contribuirebbe a fornire un orientamento alle attività dell'ISS;
14. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, alla Cooperazione politica europea, al Segretario generale dell'UEO e al Presidente dell'Assemblea dell'UEO.