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Parlamento Europeo - 24 ottobre 1991
Politica estera e di sicurezza comune.

sullo svolgimento della Conferenza intergovernativa

su una comune politica estera e della sicurezza

Il Parlamento europeo,

A. ricordando le sue precedenti risoluzioni sull'argomento,

B. considerando i problemi sorti sotto la presidenza olandese in occasione delle ultime deliberazioni sull'Unione politica,

C. ritenendo che i recenti avvenimenti in Jugoslavia abbiano reso più urgente lo sviluppo di politiche comuni di difesa,

D. considerando che è urgente procedere a un riavvicinamento delle opinioni tuttora divergenti prima che si svolga il Consiglio europeo di Maastricht,

E. ricordando l'impegno preso dagli Stati membri in occasione del Consiglio europeo di Roma (dicembre 1990) di far progredire l'istituzione di una comune politica estera e della sicurezza,

F. salutando con grande favore i recenti sviluppi che hanno portato gli Stati Uniti prima e l'Unione Sovietica poi ad annunciare coraggiosi passi verso misure unilaterali di disarmo, generando così una positiva sinergia verso la riduzione degli armamenti e delle spese militari;

1. deplora che, per mancanza di specifiche competenze, l'azione della Comunità, in occasione della crisi jugoslava, non abbia potuto svilupparsi pienamente;

2. constata che gli avvenimenti politici in Europa centrale e orientale sottolineano ancora di più l'esigenza che la Comunità concepisca ed attui una comune politica esterna e della sicurezza;

3. chiede che le componenti di una difesa comune e autonoma dei Dodici siano stabilite nel quadro della comune politica esterna e della sicurezza, per consentire alla Comunità di assumere le proprie responsabilità nelle questioni di interesse comune degli Stati membri e di espletare la sua funzione internazionale;

4. ritiene che, considerate in particolare le esperienze più recenti, la comune politica esterna e della sicurezza debba comprendere azioni comuni in materia di produzione e commercio di armi;

5. riafferma la necessità che il Parlamento partecipi alla concezione e al controllo della comune politica esterna e della sicurezza;

6. invita il Consiglio europeo di Maastricht a definire il principio di una competenza comunitaria in materia di una comune politica esterna e della sicurezza, quale parte integrante del futuro Trattato sull'Unione politica, tenendo in debito conto le rispettive esigenze degli Stati membri;

7. ribadisce la sua convinzione che per un periodo transitorio occorra delegare all'UEO l'esercizio di talune prerogative in materia di sicurezza e di difesa, sotto il controllo politico del Consiglio europeo, e che, allo scadere del Trattato di Bruxelles, l'UEO sia assorbita in seno all'Unione politica;

8. ribadisce con fermezza la convinzione che la comune politica esterna e della sicurezza debba essere gestita da Istituzioni comuni, segnatamente in base ai seguenti principi:

- attribuzione alla Commissione di un potere di iniziativa e di un ruolo di rappresentanza esterna;

- procedure di votazione a maggioranza qualificata in seno al Consiglio;

- carattere giuridicamente vincolante delle decisioni del Consiglio;

- piena partecipazione del Parlamento all'elaborazione della comune politica esterna e della sicurezza e al controllo della sua applicazione;

9. prende atto delle ultime proposte del Presidente Mitterrand e del Cancelliere federale Kohl, che tengono conto delle aspirazioni a una maggiore autonomia della Comunità nelle questioni di politica di sicurezza e di difesa senza mettere in discussione l'importanza dell'Alleanza atlantica;

10. è del parere che questa Conferenza intergovernativa dovrebbe offrire alla Comunità una dimensione nel settore della politica di sicurezza e definire il ruolo istituzionale degli organi della Comunità nella creazione e attuazione di tale politica; ricorda al riguardo la propria risoluzione del 10 ottobre 1991 sulla Conferenza intergovernativa sull'Unione politica Processo verbale della seduta in tale data, parte seconda, punto 11.;

11. sottolinea che la creazione di una componente militare della Comunità rappresenta una decisione talmente importante da richiedere un massimo di legittimazione democratica e che quindi può aver luogo solo nel quadro di una conferenza intergovernativa a norma dell'articolo 236 del Trattato CEE, mediante una decisione unanime dei governi e con il consenso del Parlamento europeo espresso a maggioranza dei suoi membri;

12. chiede che la Comunità si esprima unanimemente in tutte le istanze internazionali e che ne vengano tratte le debite conseguenze per quanto riguarda le rappresentanze diplomatiche negli Stati terzi;

13. sottolinea che i futuri ampliamenti della Comunità non devono tradursi in un indebolimento dell'obiettivo dell'adozione di una comune politica esterna e della sicurezza;

14. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Conferenza intergovernativa sull'Unione politica, al Consiglio, alla Commissione e ai governi e parlamenti degli Stati membri.

 
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