Testo adottato il 13.2.92Il Parlamento europeo,
A. richiamandosi alla sua risoluzione del 10 ottobre 1991
sulla situazione ad Haiti , con cui condanna il colpo
di Stato militare a Haiti e chiede il ritorno alla
legalità,
B. inorridito dal persistere della repressione e
dell'intimidazione della popolazione, della violazione dei
diritti umani e del terrore instaurato dai golpisti e dai
gruppi militari e paramilitari e dal fatto che i neo-
duvalieristi e i tontons macoutes occupano nuovamente le
posizioni chiave sia nelle città che nelle campagne,
C. considerando che varie organizzazioni internazionali e in
particolare l'OSA e la Comunità europea si sono
pronunciate a favore del ripristino della democrazia
costituzionale ad Haiti,
D. considerando che sono soprattutto le popolazioni povere
a soffrire delle conseguenze sociali ed economiche dello
stallo politico nel quale si trova il paese,
E. profondamente turbato per il rimpatrio forzato messo in
atto dalle autorità americane nei confronti di 10.500
haitiani che si erano rifugiati nella base militare
statunitense di Guantanamo (Cuba) e considerando ingiusta
e disumana la decisione di consegnare i rifugiati alla
repressione dei golpisti senza un'effettiva verifica dei
motivi che hanno spinto migliaia di persone a lasciare il
proprio paese,
F. ricordando che l'Alto commissario delle Nazioni Unite per
i rifiugiati nonché numerose organizzazioni umanitarie
internazionali hanno duramente criticato la decisione
delle autorità americane,
G. considerando che la Convenzione di Lomé è stata firmata
da Haiti e che la Comunità europea e la maggior parte
delle istituzioni internazionali limitano la loro
cooperazione con Haiti a un'assistenza umanitaria a causa
delle circostanze attuali,
H. preoccupato per il costante indebolimento degli effetti
dell'embargo a causa delle forniture di petrolio a Port-
au-Prince,
1. ribadisce la sua solidarietà alla popolazione haitiana
nella lotta per la democrazia e il ripristino dell'ordine
costituzionale;
2. condanna la violazione dei diritti umani, le esecuzioni
capitali e la politica d'intimidazione e di terrore
condotta dall'esercito e dai gruppi paramilitari nei
confronti della popolazione e, soprattutto, dei movimenti
sociali e delle organizzazioni popolari;
3. insiste presso la Comunità e gli Stati membri perché
sostengano le iniziative delle Nazioni Unite e
dell'Organizzazione degli Stati americani in vista del
ristabilimento della democrazia, vigilino sul rispetto
delle sanzioni internazionali inflitte al regime attuale
e si avvalgano di tutti i mezzi per far comprendere agli
autori del colpo di Stato e al potere che qualsiasi
relazione normale con essi è esclusa e invita gli Stati
membri a prendere le misure necessarie per impedire il
transito di petrolio da porti europei;
4. chiede agli Stati Uniti di concedere ai "boat people"
haitiani un diritto di primo asilo finché nel loro paese
non sarà ripristinato un governo legittimo e democratico
e di sospendere quindi i rimpatri forzati con effetto
immediato;
5. insiste presso la Comunità e gli Stati membri perché
facciano tutto il possibile per fornire un aiuto
umanitario diretto alla popolazione mediante le ONG;
6. insiste presso la Comunità e gli Stati membri affinché
intensifichino i loro sforzi miranti a favorire a Haiti
il dialogo nazionale tra tutti i partiti politici
democratici, i movimenti popolari, i sindacati e le
Chiese, in modo da rendere possibile il ripristino della
democrazia e il ritorno alla legalità e al rispetto dei
diritti dell'uomo; chiede altresì di attivare, nel quadro
di questo dialogo nazionale, un programma di cooperazione
incentrato sulle esigenze economiche e sociali della
popolazione di Haiti, che potrebbe essere avviato appena
ripristinata la democrazia;
7. chiede alla Comunità e ai suoi Stati membri di esaminare
con l'UNHCR l'opportunità di convocare una Conferenza
internazionale dedicata allo studio del problema globale
dei profughi e insiste sul dovere dei paesi ricchi di
fornire loro un aiuto concreto;
8. approva la sospensione della cooperazione strutturale
quale prevista da Lomé IV e ritiene per contro che in
questo momento non vi siano motivi sufficienti per
adottare un provvedimento quale quello previsto
all'articolo 367;
9. ribadisce il suo auspicio di vedere il presidente Aristide
partecipare all'Assemblea paritetica ACP-CEE a Santo
Domingo;
10. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente
risoluzione alla Commissione, al Consiglio, alla
Cooperazione politica europea, al Segretario generale
delle Nazioni Unite, al Segretario generale dell'OSA,
all'UNHCR, ai co-presidenti dell'Assemblea paritetica ACP-
CEE, al presidente Aristide e al governo degli Stati
Uniti.