I rischi di proliferazione connessi all'esistenza di "mercenari
nucleari"
Il Parlamento europeo,
A.    considerato che eminenti scienziati dell'ex Unione Sovietica
      fanno la spola con l'estero, ottenendo inizialmente contratti
      temporanei come "professore ospite", per poi firmare
      contratti a più lungo termine,
B.    considerando che la scienza sovietica, immenso capitale
      accumulato grazie agli sforzi di milioni di persone, ha dato
      vita a un enorme patrimonio di conoscenze generando
      specializzazioni e competenze e producendo altissimi livelli
      di know-how,
C.    considerando che il 51% degli specialisti degli istituti di
      ricerca di Mosca desidera lavorare all'estero e che il 6%
      desidera emigrare definitivamente,
D.    considerando che, parallelamente al mercato degli scienziati,
      si è andato sviluppando un traffico di uranio a bassa
      radioattività fra la Comunità di Stati indipendenti (C.S.I.)
      e i paesi del Mashrak attraverso la Svizzera e l'Italia,
E.    sottolineando in tal campo la responsabilità particolare
      della Comunità in quanto principale finanziatore della CSI,
      dopo che la Commissione ha assunto la vicepresidenza del
      comitato di lavoro "Assistenza tecnica" istituito dalla
      Conferenza di Washington,
F.    preoccupato per il numero di Stati che cercano di acquisire
      la capacità di produrre armi nucleari,
G.    particolarmente preoccupato che un gran numero di scienziati
      e tecnici precedentemente addetti ai programmi nucleari
      militari dell'URSS siano ora disoccupati o sottopagati,
H.    riconoscendo l'importanza dell'esperienza acquisita dall'AIEA
      e dalla CEEA,
I.    considerato il pericolo, ampiamente riconosciuto, che il fior
      fiore degli scienziati nucleari dell'ex Unione Sovietica
      possa cedere alle offerte allettanti di paesi che cercano di
      acquisire o potenziare la loro capacità di armamento
      nucleare,
1.    si compiace per la decisione di creare un centro
      internazionale della scienza e della tecnologia con il
      compito di formare e dare lavoro ai 4000 ingegneri nucleari
      che lavoravano precedentemente nel quadro di programmi
      scientifico-militari sovietici, anche se tale azione potrebbe
      essere ritenuta insufficiente;
2.    sottolinea che la Comunità europea è il principale sostegno
      finanziario del progetto e deplora tanto più il fatto che
      l'iniziativa di istituire tale centro sia stata lasciata ad
      altri;
3.    chiede alla Commissione di
  a)  presentare proposte concrete per il riorientamento degli
      scienziati verso obiettivi civili di ricerca fondamentale e
      di recupero del patrimonio scientifico dell'ex-Unione
      Sovietica,
  b)  definire, in accordo con i governi della CSI, una politica
      di collaborazione attiva e di scambi fra i centri di ricerca
      dell'ex Unione Sovietica e i centri di ricerca comunitari,
  c)  insistere affinché le competenze degli scienziati vengano
      utilizzate per smantellare le armi atomiche e accrescere la
      sicurezza nucleare,
  d)  lanciare un piano di sorveglianza internazionale per
      controllare e impedire il traffico di materiali nucleari,
4.    insiste sull'urgenza di rendere operativo detto centro in
      considerazione del fatto che un numero notevole di scienziati
      sono già impiegati da governi che non hanno sottoscritto il
      Trattato di non proliferazione nucleare;
5.    chiede in tal senso che i responsabili della CSI si impegnino
      a evitare una frammentazione delle responsabilità tra le
      varie repubbliche nel settore nucleare, sia civile che
      militare;
6.    fa appello al governo giapponese perché sostenga tale
      iniziativa con risorse finanziarie almeno pari a quelle degli
      Stati Uniti e della Comunità europea;
7.    incarica il suo Presidente di trasmettere la presente
      risoluzione alla Commissione, al Consiglio, ai governi degli
      Stati della CSI e dell'Europa centrale e orientale, nonché
      ai governi di Stati Uniti e Giappone e al Segretario generale
      dell'AIEA.