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Parlamento Europeo - 12 marzo 1992
CERNOBYL

L'aiuto medico, tecnico e alimentare d'urgenza alle vittime di

Cernobyl in Bielorussia, in Russia e in Ucraina

Il Parlamento europeo,

A. ricordando la sua risoluzione al riguardo in data 17 maggio

1990 ,

B. considerando le nuove informazioni ricevute da membri della

propria delegazione per le relazioni con le Repubbliche della

Comunità di Stati indipendenti sulle conseguenze dirette,

indirette e sempre più estese della catastrofe di Cernobyl in

Bielorussia, in Ucraina e in Russia,

C. richiamando l'attenzione sull'assoluta inadeguatezza delle

misure di sicurezza nelle centrali nucleari delle Repubbliche

della CSI, come l'assenza di sistemi sofisticati d'allarme per

la popolazione civile e di servizi d'emergenza antincendio

adeguatamente addestrati ed equipaggiati,

D. allarmato dalle prove di crescente inquinamento idrico dovuto

ai rifiuti nucleari che vengono scaricati nell'Artico, nel

Baltico e nel Mar Nero, mentre per altre ragioni sia il Lago

d'Aral che il Mar Caspio sono anch'essi gravemente inquinati,

E. considerando che a motivo di un'assistenza medica

insufficiente, della mancata evacuazione di popolazioni

residenti nel territorio contaminato e del difficile accesso a

un'alimentazione sana la situazione sanitaria si va aggravando

nelle tre Repubbliche interessate,

F. considerando che soltanto ora si stanno evidenziando le

conseguenze indirette del disastro di Cernobil, come dimostra

il forte aumento dei casi di cancro, di tumori maligni e di

malformazioni congenite, e si hanno le prove del fatto che fino

all'agosto 1991 si è taciuto sull'ampiezza della contaminazione

della catena alimentare in Bielorussia,

G. considerando che le conseguenze mediche e socio-economiche, in

termini di terreni agricoli inutilizzabili, di cure sanitarie

e di reinsediamento, superano ampiamente le possibilità

finanziarie delle Repubbliche,

H. considerando che gran parte della popolazione è stata colpita

dalla catastrofe, la cui reale portata è stata tenuta segreta

dalle autorità fino all'agosto 1991,

I. considerando che in Russia circa un milione di persone vive in

territori contaminati, che potranno essere decontaminati

soltanto con una spesa valutata a cinque miliardi di dollari

USA,

J. considerando che finora l'aiuto medico e umanitario è stato

frammentario, episodico e inadeguato alle effettive necessità,

1. deplora che la sua precedente risoluzione non sia stata

pienamente attuata;

2. incarica la sua commissione per la protezione dell'ambiente, la

sanità pubblica e la tutela dei consumpatori di organizzare

un'audizione sulle conseguenze a lungo termine dell'incidente

di Cernobyl;

3. insiste sul fatto che qualsiasi politica sovvenzionata dalla

Comunità deve tener conto degli effettivi risultati

dell'industria nucleare nell'ex Unione Sovietica e delle loro

implicazioni per l'ambiente oltre che per la fornitura

d'energia;

4. invita la Commissione a proporre urgentemente, e in ogni caso

entro la fine del 1992, un programma globale a lungo termine di

assistenza alle vittime della catastrofe di Cernobyl che

preveda

(i) il monitoraggio della contaminazione ambientale,

(ii) un sistema permanente di controllo dell'irradiazione

delle derrate alimentari e delle risorse idriche,

(iii) un aiuto economico e sociale per il reinsediamento,

(iv) assistenza tecnica ed economica per la

decontaminazione dei terreni,

(v) assistenza tecnica alla produzione locale di

forniture e di attrezzature mediche di base;

5. chiede che in tale quadro l'assistenza medica sia

prioritariamente diretta ai numerosi soccorritori che hanno

partecipato ai lavori di decontaminazione all'indomani

dell'incidente e alle 150.000 persone (tra cui 60.000 bambini)

che sono stati esposti a dosi elevate di radiazioni alla

tiroide;

6. ritiene che il progetto dell'Agenzia spaziale europea relativo

alla raccolta e alla diffusione dei dati ambientali via

satellite (CDEDS) contribuirebbe attivamente al rilevamento e

al monitoraggio dell'impatto locale e globale delle emissioni

radioattive provenienti da tale tipo di impianti;

7. invita la Commissione e gli Stati membri a considerare se una

collaborazione tra gli impianti nucleari e le stazioni

antincendio degli Stati membri e delle Repubbliche della CSI

potrebbe contribuire a un rapido miglioramento delle condizioni

di sicurezza nelle centrali nucleari della CSI che hanno la

possibilità di raggiungere il livello di sicurezza delle

centrali dell'Europa occidentale;

8. chiede la chiusura delle centrali nucleari manifestamente

pericolose e di quelle che hanno più di vent'anni;

9. reclama l'avvio di un ampio studio epidemiologico, che dovrà

essere effettuato congiuntamente da gruppi di scienziati della

Comunità europea, delle tre Repubbliche interessate e

dell'Agenzia internazionale dell'energia atomica;

10. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente

risoluzione alla Commissione, al Consiglio, ai governi degli

Stati membri, ai presidenti e ai parlamenti delle Repubbliche

di Bielorussia, di Ucraina e di Russia e all'AIEA.

 
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