Il Parlamento europeo,
A. constatando che massicce quantità di munizioni sono state
scaricate in diverse località, segnatamente nel Mare del Nord
e nel Mar Baltico, all'indomani della prima e della seconda
guerra mondiale,
B. considerando che tali munizioni sono composte in gran parte da
gas tossici (segnatamente, cianogeno, fosgene e iprite) e che
un'altra parte di tali munizioni quali i siluri e le mine
contiene esplosivi i cui dispositivi detonatori sarebbero
ancora funzionanti,
C. preoccupato dalle notizie concernenti la presenza di
un'autentica "bomba ecologica" nel Mar Baltico presso l'isola
danese di Bornholm,
D. considerando che tale pericolo sembra derivare dalla prassi
seguita fino al 1965 di gettare in mare senza precauzione
alcuna le armi chimiche della seconda guerra mondiale
dell'esercito tedesco, in particolare prodotti estremamente
pericolosi come il "Lost", il "Tabun" e i gas sintetici "Clark
I" e " Clark II",
E. considerando che secondo taluni scienziati le 200.000
tonnellate di armi chimiche affondate, che si trovano a una
profondità di 85 metri a nord-est dell'isola di Bornholm, hanno
prodotto una bolla di gas lunga quasi 400 metri;
F. allarmato per l'enorme rischio ecologico che un'eventuale
esplosione della bolla comporterebbe per il Mar Baltico, e per
i pericoli gravanti sulle popolazioni rivierasche,
G. consapevole che se si verificasse un incidente, per esempio a
seguito di una collisione tra navi, durante la pesca o in
occasione dell'ancoraggio di una nave, le conseguenze non
sarebbero certo trascurabili, tanto per l'ambiente biologico
marino che per un'ampia parte dei litorali, e si
ripercuoterebbero sull'uomo, la fauna e la flora nonchè su
diversi settori economici e sociali quali la pesca e il
turismo,
H. constatando che la maggior parte dei luoghi di scarico sono
ignoti, in quanto alcuni di essi sono coperti dal segreto
militare, mentre altri sono localizzati con precisione, come il
luogo dove sono depositate migliaia di missili in prossimità
della costa belga, a Duinbergen (Knokke-Heist),
I. riferendosi ad altre località dove hanno avuto luogo massicci
scarichi dello stesso tipo, che mettono così direttamente in
pericolo altri mari comunitari, segnatamente la costa
Adriatica, il Golfo di Biscaglia, l'Oceano Atlantico, il Mare
d'Irlanda, il Mare Baltico e lo Skagerrak,
J. constatando l'inesistenza di un qualunque piano anti-catastrofe
destinato a ridurre al minimo i danni in caso di incidente,
1. afferma il principio che ogni tipo di scarico nei mari europei
debba essere vietato e condanna ancora una volta la prassi di
gettare in mare prodotti pericolosi senza tener conto dei
rischi che tale operazione comporta;
2. chiede che siano messe a punto, in cooperazione con le autorità
interessate, carte indicanti i siti nonché i quantitativi e il
tipo di materiale bellico ivi riversato;
3. chiede che le autorità tedesche effettuino un'indagine
approfondita sul caso dell'isola di Bornholm per ricostruire i
dati esatti dell'operazione che ha portato all'affondamento
delle armi, al fine di conoscere il quantitativo di prodotti
chimici presenti in mare e la loro ubicazione e chiede sia
effettuato uno studio sui pericoli provocati dalla bolla di gas
e sulla possibilità di ricuperare i prodotti chimici senza
ulteriori danni per le popolazioni e l'ambiente;
4. ritiene intollerabile e ingiustificabile la situazione attuale
e insiste affinchè tutti i missili bellici siano
ragionevolmente rimossi dai mari comunitari il più rapidamente
possibile in attesa della loro distruzione definitiva e
dell'elaborazione immediata di piani anti-catastrofe;
5. chiede che venga redatta una relazione completa sulle
possibilità di risanamento a breve o lungo termine, con
indicazione delle possibilità di trattamento;
6. chiede insistentemente alla Commissione, al Consiglio e agli
Stati membri di intervenire senza indugi, richiama l'attenzione
dei paesi terzi sul peso delle loro responsabilità in materia
e li invita a fornire immediatamente alla Comunità la
necessaria più ampia cooperazione;
7. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente
risoluzione alla Commissione, al Consiglio, ai governi degli
Stati membri e ai governi dei paesi che si affacciano sul Mar
Baltico.