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Parlamento Europeo - 9 giugno 1992
Politica regionale sull'ambiente

RISOLUZIONE A3-0170/92

Risoluzione concernente l'impatto della politica regionale della Comunità sull'ambiente

Il Parlamento europeo,

-vista la proposta di risoluzione dell'on. Welsh sulle interrelazioni tra politica regionale e salvaguardia della natura (B3-1908/90),

-vista la proposta di risoluzione degli onn. Bettini e Diez de Rivera Icaza su un'iniziativa per l'adozione della procedura di valutazione attitudinale del territorio (Land Suitability Evaluation) nella pianificazione territoriale e nella valutazione di impatto ambientale (B3-0883/91);

-vista la proposta di risoluzione dell'on. Kostopoulos sul finanziamento di infrastrutture da realizzarsi nel lago di Maratona (B3-1294/91);

-vista la proposta di risoluzione dell'on. Raffarin sulla creazione di un nuovo fondo strutturale per l'azione interregionale e regionale di protezione dell'ambiente (B3-1943/91);

-vista la sua risoluzione del 26 ottobre 1990 su una politica concertata di assetto territoriale G.U. C295 del 26.11.90, pag. 652.;

-vista la relazione della commissione per la politica regionale, l'assetto territoriale e le relazioni con i poteri regionali e locali (A3-0170/92),

A.compiacendosi del rafforzamento delle procedure di tutela ambientale realizzato in occasione della riforma dei Fondi strutturali del 1988,

B.considerando che la Commissione è attualmente impegnata nella revisione dei Fondi strutturali e che intende proporre nuovi regolamenti la cui applicazione è prevista dopo il 1993,

C.ricordando che, secondo la dichiarazione del Consiglio europeo di Rodi del dicembre 1988, lo sviluppo sostenibile deve essere uno degli obiettivi fondamentali di tutte le politiche comunitarie e ritenendo che, allo scopo di proteggere l'ambiente e assicurare a lungo termine la coesione della Comunità, la politica regionale della CE deve essere basata sul principio dello sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale,

D.ritenendo inoltre che la Comunità dovrebbe costituire un esempio per il resto del mondo a tale riguardo nell'ambito della preparazione della Conferenza delle Nazioni Unite sull'ambiente e lo sviluppo,

E.considerando che a tal fine bisogna riconoscere che le risorse naturali (acqua, terreno, habitat naturali, ecc.) rappresentano la base dello sviluppo e che i fattori ambientali e la possibilità o meno di utilizzare le risorse a lungo termine dovrebbero pertanto essere presi in considerazione fin dalle primissime fasi del processo di programmazione,

F.considerando il programma comunitario di politica e d'azione per l'ambiente e lo sviluppo duraturo e rispettoso dell'ambiente "verso uno sviluppo sostenibile" (COM(92) 23) della Commissione, nel quale il termine "duraturo" definisce una politica e una strategia volte ad assicurare la continuità nel tempo dello sviluppo economico e sociale, nel rispetto dell'ambiente e senza compromettere le risorse naturali indispensabili all'attività umana,

G.considerando inoltre che lo sviluppo deve contribuire a migliorare il benessere di tutti i cittadini - in particolare di quelli più svantaggiati - mediante l'attuazione di politiche sociali, ambientali ed economiche,

H.ricordando le conclusioni della seconda conferenza Parlamento europeo/regioni della Comunità organizzata a Strasburgo il 27-29 novembre 1991, in particolare i considerando F e G e il paragrafo 6 della risoluzione sul funzionamento dei Fondi strutturali della Comunità e i suoi strumenti principali e i paragrafi 5 e 14 della risoluzione sulla politica comunitaria di assetto e gestione del territorio per assicurare uno sviluppo armonioso proteggendo al contempo l'ambiente,

I.deplorando che in base alle nuove disposizioni vengano fornite alla Commissione meno informazioni sulle esatte implicazioni ambientali dei progetti e dei programmi,

J.considerando che non viene effettuata attualmente alcuna valutazione sistematica e completa delle implicazioni sociali ed economiche dei progetti e dei programmi e che questo può portare ad una incapacità di valutazione dei potenziali svantaggi per la popolazione e per l'ambiente,

K.considerando che lo sviluppo non può essere valutato a partire da criteri settoriali quali il PIL, ma deve integrare altri criteri rappresentativi del benessere dei cittadini, segnatamente sul piano dell'esclusione sociale e del degrado dell'ambiente,

L.rilevando che gli Stati membri e le autorità regionali non sembrano sempre essere del tutto informati in merito alle caratteristiche della legislazione ambientale della Comunità e che le agenzie ambientali ufficiali non sempre hanno collaborato alla presentazione delle domande di aiuto,

M.deplorando che si continui a proporre e finanziare progetti dannosi per l'ambiente e che, laddove alcuni di tali progetti sono stati respinti, ciò è spesso avvenuto in seguito a intense pressioni dell'opinione pubblica; considerando che queste situazioni provocano una perdita di tempo e di risorse e rappresentano un sistema di programmazione altamente inefficiente,

N.considerando che la legislazione comunitaria e nazionale che disciplina le valutazioni d'impatto ambientale e i controlli di programmazione consente alle parti interessate di contribuire al processo decisionale nel caso in cui le autorità pubbliche e gli imprenditori privati propongano progetti in zone sensibili dal punto di vista ambientale; rilevando tuttavia che l'applicazione di complicate procedure burocratiche nell'ambito dei processi di valutazione e di programmazione può talvolta comportare lo spreco di tempo e di risorse;

O.considerando che la valutazione dell'impatto ambientale per quanto riguarda i progetti dei Fondi strutturali è di qualità variabile, non è obbligatoria a norma della legislazione comunitaria per alcuni progetti che possono tuttavia avere un notevole impiatto ambientale e non riflette un'impostazione approfondita nei confronti della valutazione ambientale dello sviluppo,

P.prendendo atto della Nona relazione sul controllo dell'applicazione del diritto comunitario (COM(92) 136), nella quale si constata che la maggioranza degli Stati membri non ha trasposto in modo del tutto soddisfacente la direttiva 85/337/CEE sulla valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati G.U. n. L 175 del 5.7.1985, pag. 40;

Q.considerando che il personale e le risorse della Commissione dedicati alla valutazione ambientale delle misure dei Fondi strutturali sono insufficienti per far fronte all'attuale carico di lavoro,

R.approvando il principio della collaborazione (partnership) ma deplorando che in pratica sono spesso scarsissime le opportunità per coloro che saranno direttamente interessati dai progetti e dai programmi, per i rappresentanti eletti e le organizzazioni locali e anche per il Parlamento europeo di contribuire alla programmazione e al controllo delle operazioni dei Fondi strutturali, deplorando inoltre che sia la Commissione che gli Stati membri abbiano talvolta dato prova di riluttanza nel fornire informazioni al pubblico sullo sviluppo programmato e che ciò è all'origine di una grave mancanza di responsabilità democratica e di trasparenza,

S.considerando che tali problemi dovrebbero essere affrontati in parte mediante modifiche legislative a livello comunitario, al fine di definire il quadro adeguato in tutte le parti della Comunità nelle quali si applicano i fondi strutturali e di eliminare le differenze tra Stati membri nell'attuale gestione dei Fondi;

T.approvando le esistenti iniziative ambientali nell'ambito dei Fondi strutturali, come ENVIREG e alcuni progetti attualmente finanziati dal FESR e dal FEAOG, ma rilevando che per queste spese occorrono orientamenti più chiari e che tali iniziative non costituiscono ancora una completa integrazione degli aspetti ambientali nell'ambito dei Fondi,

U.ritenendo che dovrebbero essere disponibili stanziamenti per attività che non siano direttamente "produttive sul piano economico" ma che contribuiscano a rendere possibile l'impiego sostenibile delle risorse;

1.invita la Commissione a inserire nella riforma dei regolamenti dei Fondi strutturali un nuovo approccio "orizzontale" fondato sull'attuazione di uno sviluppo sostenibile che comprenda segnatamente tanto un impegno esplicito nei confronti dell'impiego sostenibile delle risorse quanto il riconoscimento che la conservazione delle risorse naturali è un requisito essenziale per uno sviluppo economico duraturo e quindi per raggiungere l'obiettivo dei Fondi;

2.invita la Commissione a realizzare tale approccio fondamentale di sviluppo duraturo prendendo le disposizioni necessarie affinché tutti i QCS e i programmi operativi vengano dotati di una sezione in cui venga indicato come conseguire lo sviluppo sostenibile e cioè mediante misure come lo sviluppo di tecnologie e prodotti puliti, la programmazione dell'impiego dei terreni, la creazione di istituzioni che si occupino della gestione sostenibile delle risorse naturali, le attività di conservazione della natura, i programmi speciali di sviluppo e di conservazione per zone particolarmente sensibili, la formazione professionale in materia di valutazione dell'impatto ambientale (VIA) e gestione ambientale, la ricerca, ecc. destinando importi sostanziali al raggiungimento di questo obiettivo;

3.invita la Commissione a conferire a questo proposito una particolare importanza al trasferimento verso le regioni delle migliori tecnologie e conoscenze ambientali disponibili (per esempio, per la conservazione dell'energia, l'eliminazione dei rifiuti, la depurazione delle acque di scarico, ecc.) e a prestare un'attenzione attiva a tali questioni nel processo di associazione;

4.invita la Commissione a esigere che i programmi contengano un maggior numero di informazioni particolareggiate sulle implicazioni ambientali, compresa l'ubicazione precisa dei progetti e ad assicurare che le implicazioni ambientali complessive dei programmi siano valutate allo scopo di determinare gli effetti combinati delle loro componenti;

5.invita la Commissione ad assicurare che la direttiva VIA (85/337/CEE) venga applicata e a esercitare un maggiore controllo sulla qualità delle azioni VIA, per esempio mediante ispezioni puntuali; a procedere inoltre senza indugio alla modifica della direttiva sulla VIA e alla proposta di nuova direttiva sulla valutazione dell'impatto ambientale per le politiche, i piani e i programmi;

6.invita la Commissione ad assicurare che vengano valutate tutte le implicazioni economiche, ambientali e sociali dei progetti prima di concedere i finanziamenti, affinché sia possibile assicurare reali vantaggi a lungo termine alla popolazione delle regioni, e a sviluppare e applicare tecniche di analisi dei costi e dei benefici che tengano conto di tutta la gamma dei valori ambientali;

7.invita la Commissione a rafforzare gli strumenti di controllo e di gestione finanziaria dei vari fondi, al fine di garantire realmente non solo un'utilizzazione ottimale delle risorse finanziarie comunitarie ma anche l'adeguamento dei progetti rispetto agli obiettivi iniziali e il rispetto della legislazione comunitaria, segnatamente sul piano ambientale;

8.invita la Commissione ad assicurare che la crescita dell'industria turistica nelle regioni periferiche della Comunità sia compatibile con la protezione dell'ambiente naturale mediante la concessione di aiuti per la creazione di strutture di divulgazione per i visitatori, come i "centri interpretativi" in zone sensibili dal punto di vista ambientale;

9.invita la Commissione ad assicurare che siano disponibili sufficienti informazioni sulle implicazioni dell'impiego delle risorse naturali (acqua, suolo, habitat naturali) prima che i programmi o i progetti vengano finanziati;

10.invita la Commissione a prevedere nei regolamenti modificati il diritto del pubblico all'informazione sul funzionamento dei Fondi strutturali nel corso di tutto il suo iter, vale a dire dalla fase di preparazione alla programmazione e fino alla valutazione;

11.invita la Commissione ad assicurare che le autorità elette locali e regionali e le organizzazioni di interesse pubblico partecipino alle operazioni strutturali di programmazione e al relativo controllo assicurando la loro rappresentanza nei comitati di controllo cui dovrebbero essere concesse esplicitamente competenze in materia ambientale;

12.invita la Commissione ad affrontare il problema della sostituzione subordinando i finanziamenti per i programmi completi all'accettabilità delle loro varie parti, comprese quelle non finanziate direttamente dalla Comunità;

13.invita la Commissione ad aumentare il personale destinato ad occuparsi degli aspetti ambientali delle iniziative di politica regionale;

14.invita la Commissione ad adottare iniziative di sviluppo rurale di più ampia portata in collaborazione con i rappresentanti eletti degli enti locali e regionali e con le organizzazioni di interesse pubblico allo scopo di assicurare che i progetti sovvenzionati nelle zone rurali siano conformi alle esigenze della popolazione e tengano conto degli aspetti relativi alla tutela dell'ambiente;

15.invita la Commissione a collaborare strettamente con gli enti locali e regionali e con gli Stati membri per assicurare il rispetto di queste nuove esigenze;

16.invita la Commissione a promuovere una stretta collaborazione tra le autorità regionali e locali che dispongono di competenze nell'ambito della politica ambientale per quanto riguarda l'elaborazione, applicazione, gestione e valutazione dei programmi affinché tali autorità possano condividere la responsabilità di una corretta introduzione della dimensione ambientale nella politica regionale della Comunità;

17.invita gli enti locali e regionali e gli Stati membri a rispettare la legislazione comunitaria in materia ambientale al momento dell'applicazione della politica regionale;

18.invita gli enti locali e regionali e gli Stati membri ad assicurare che le autorità competenti in materia di ambiente partecipino strettamente a tutte le fasi della preparazione e dell'esecuzione dei piani di sviluppo, quadri di sostegno e programmi operativi;

19.invita gli enti locali e regionali e gli Stati membri a cooperare pienamente con la Commissione nell'applicazione delle suddette raccomandazioni;

20.chiede che vengano aumentate le proprie competenze per quanto riguarda l'attuazione e il controllo dei Fondi strutturali, allo scopo di rafforzare il principio della responsabilità democratica; chiede inoltre di essere strettamente associato alla nuova riforma dei Fondi strutturali proposta dalla Commissione, segnatamente per quanto concerne l'adeguamento dei regolamenti e degli obiettivi;

21.accoglie favorevolmente e sostiene appieno le proposte di una commissione di esperti per uno sviluppo socioeconomico sostenibile a Doñana e nell'area circostante, che sono in piena sintonia con lo spirito di questa relazione, cioè che i fattori ambientali devono essere integrati nella pianificazione economica sin dalle fasi iniziali, e che lo sviluppo economico e la protezione dell'ambiente possono essere conciliati;

22.accoglie con soddisfazione le decisioni adottate a Maastricht di attribuire maggiore importanza alla coesione economica e sociale, allo sviluppo sostenibile e alla protezione dell'ambiente, nonché di creare un "Fondo di Coesione" che metta a disposizione più ampi finanziamenti per progetti di interesse ambientale;

23.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e ai governi degli Stati membri.

 
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