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Parlamento Europeo - 11 giugno 1992
Assassinio del giudice Falcone

Risoluzione sull'assassinio di Giovanni Falcone e la necessità di lottare contro la criminalità organizzata nella Comunità europea

Il Parlamento europeo,

A.sgomento per l'assassinio di Giovanni Falcone, di sua moglie e di tre agenti di polizia perpetrato il 23 maggio 1992 vicino a Palermo,

B.considerati l'impegno del giudice Falcone per la lotta alla mafia e il lavoro da lui svolto per anni in questo senso, lavoro che ha permesso notevoli passi avanti nelle indagini sui vertici di questa organizzazione criminale, in Italia e all'estero, segnatamente negli Stati Uniti,

C.ricordando che si tratta solo delle ultime vittime di una lunga serie di omicidi di persone che hanno coraggiosamente sfidato il potere della criminalità organizzata in Italia, che costituisce una minaccia per la democrazia e il benessere fisico e morale dei cittadini, non solo in Italia, ma anche in altri Stati membri,

D.insistendo sul fatto che tali flagranti reati costituiscono una violazione dei diritti umani, che la Comunità europea e i suoi Stati membri si sono impegnati a rispettare,

E.tenendo conto del fatto che la criminalità organizzata opera a livello internazionale soprattutto attraverso il traffico di droga e il riciclaggio del denaro sporco e tende a occupare un posto di primo piano nell'attività economica e finanziaria,

F.considerando che il fenomeno mafioso e la criminalità organizzata assumono oggi carattere, diffusione e struttura internazionale e che come tali chiamano in causa l'impegno e la partecipazione delle istituzioni comunitarie e degli altri Stati membri della Comunità,

G.deplorando i collegamenti e persino le complicità di alcuni uomini politici e pubblici funzionari con la criminalità organizzata,

H.considerando che una situazione siffatta ha come conseguenza la disgregazione delle nostre democrazie,

1.condanna questi vili assassinii ed esprime profondo cordoglio per le vittime della strage di Palermo;

2.si rammarica per la perdita di uno dei più coraggiosi combattenti contro la criminalità organizzata, che aveva creato tra i magistrati siciliani un pool di lotta contro tale forma di criminalità;

3.esprime la sua solidarietà nei confronti di tutti coloro che in Sicilia e in altre parti d'Italia lottano contro il potere della criminalità organizzata;

4.chiede all'Italia e alle sue istituzioni democratiche di mettere fine al potere della criminalità organizzata, che costituisce una violazione flagrante dei diritti e delle libertà fondamentali dei cittadini italiani, e insiste sul fatto che questo deve essere considerato un elemento della campagna condotta dalla Comunità europea e dai suoi Stati membri per garantire il rispetto dei diritti umani;

5.prende atto delle misure già adottate dal governo italiano per far fronte a tale fenomeno;

6.chiede ai governi di tutti gli Stati membri di intensificare la loro cooperazione nella lotta alla criminalità organizzata, che richiede norme legislative comunitarie per l'istituzione di un corpo di polizia della Comunità e misure, applicabili in tutti gli Stati membri, intese a porre fine alle attività di organizzazioni come la mafia, per esempio per quanto riguarda il riciclaggio di denaro sporco;

7.ritiene indispensabile mobilitare l'opinione pubblica contro i criminali e si compiace quindi dei segnali provenienti dalla Sicilia, dove molti cittadini stanno offrendo spontaneamente la loro collaborazione alla polizia e manifestano pubblicamente la loro indignazione nei confronti della mafia;

8.esorta tutti i partiti politici a espellere coloro che aiutano la criminalità organizzata con l'inazione ovvero ostacolando il corso della giustizia;

9.chiede un'adeguata formazione professionale specializzata dei servizi nazionali d'informazione e d'indagine, ai fini della lotta alla criminalità organizzata;

10.sostiene le misure volte a dotare i magistrati degli Stati membri dei necessari mezzi materiali di investigazione e di specializzazione e quelle volte all'indispensabile formazione in questo settore;

11.chiede di garantire ai magistrati la protezione della loro indipendenza di fronte all'influenza del potere politico;

12.invita per questo la Commissione e il Consiglio, in stretto coordinamento con il governo italiano e la magistratura impegnata nelle indagini e in collaborazione con il Parlamento europeo, secondo le raccomandazioni della sua commissione di inchiesta, a intensificare la lotta alla criminalità organizzata;

13.invita inoltre la Commissione, soprattutto attraverso il controllo ai fini dell'eliminazione del riciclaggio di denaro proveniente da attività criminali di stampo mafioso, a verificare l'effettiva disponibilità delle autorità di sicurezza e finanziarie di ogni Stato membro e di quei paesi che intendono aderire alla Comunità europea;

14.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, ai governi degli Stati membri, al Presidente della Repubblica italiana, al Presidente dell'Assemblea regionale siciliana e al Sindaco di Palermo.

 
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