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Parlamento Europeo - 11 giugno 1992
Situazione in Israele

Risoluzione sull'inasprimento della violenza in Israele

Il Parlamento europeo,

A.considerando l'assassinio di un'adolescente israeliana, compiuto il 23 maggio 1992 da un palestinese,

B.considerando la manifestazione antiaraba svoltasi per protestare contro tale assassinio,

C.considerando che le autorità israeliane hanno deciso, venerdì 29 maggio 1992, di prorogare sino a nuovo ordine l'isolamento della striscia di Gaza e che esse stanno studiando la possibilità di proibire definitivamente l'entrata in Israele dei celibi di Gaza aventi meno di 30 anni, in quanto considerati "potenzialmente pericolosi",

D.considerando che sabato 30 maggio 1992 un civile israeliano è stato ucciso su una spiaggia di Eilat, nel Sud di Israele, da un commando proveniente dalla Giordania,

E.considerando l'assassinio di Rabbi Biran, perpetrato il 2 giugno 1992,

F.considerando l'assassinio, avvenuto a Parigi lunedì 8 giugno 1992, di Atef Bseiso, membro dell'OLP e chiedendo che sia fatta luce sulle responsabilità relative,

G.consapevole della necessità che i negoziati di pace in Medio Oriente progrediscano nel modo più rapido e constatando l'inasprirsi della violenza in Israele alla vigilia delle elezioni e nel momento in cui i negoziati per la pace in Medio Oriente proseguono con molte difficoltà,

H.considerando che nelle ultime settimane le forze armate israeliane hanno più volte attaccato villaggi nel territorio dello Stato libanese, provocando più di 20 morti e decine di feriti fra la popolazione civile, il che ha avuto per conseguenza l'aumento della tensione nella regione,

I.richiamandosi alle sue precedenti risoluzioni sul Medio Oriente, in particolare alla risoluzione del 15 gennaio 1992 sui Protocolli finanziari con la Siria, il Marocco, l'Algeria, l'Egitto, la Tunisia, la Giordania, il Libano e Israele e il rispetto, da parte di detti paesi, dei diritti umani e degli accordi internazionali G.U. n. C 39 del 17.2.1992, pag. 50.,

1.condanna con la massima fermezza gli estremisti palestinesi, israeliani e arabi che, con i loro slogan, la loro intransigenza, la loro intolleranza e il loro fanatismo, incitano alla violenza e pongono così in pericolo il difficile dialogo per la pace;

2.condanna il proseguimento della colonizzazione dei Territori occupati ritenendola uno dei principali ostacoli al processo di pace nel Medio Oriente;

3.sostiene pertanto tutti coloro che in Israele si sono espressi a favore di "concessioni territoriali" e la politica di sospensione dell'insediamento di nuove colonie nei territori occupati;

4.deplora, a questo proposito, il divieto di manifestare imposto ai pacifisti israeliani, che avrebbero dovuto esprimersi domenica 7 giugno 1992 a sostegno di questi obiettivi;

5.invita tutte le parti in causa a rispettare scrupolosamente le Convenzioni internazionali sui diritti umani e invita la Commissione a riferirgli sull'evolversi della situazione;

6.lancia un appello a tutte le forze democratiche di Israele e dei Territori occupati acciocché diano prova di sangue freddo e di ritegno in questi momenti difficili onde non fare il gioco degli estremisti il cui solo scopo è quello di far fallire qualsiasi possibilità di dialogo e di pace;

7.chiede che tutte le truppe straniere si ritirino al più presto dal territorio dello Stato libanese e ribadisce il proprio sostegno all'azione di pace dell'UNIFIL;

8.chiede alle autorità comunitarie e ai governi degli Stati membri di impegnarsi maggiormente nei negoziati di pace in Medio Oriente;

9.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, alla Cooperazione politica europea e ai governi dei paesi che partecipano alla Conferenza di pace sul Medio Oriente.

 
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