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Parlamento Europeo - 12 giugno 1992
Orizzonte 2000: Trasporti in Europa

RISOLUZIONE A3-0115/92

Risoluzione sull'orizzonte 2000: Trasporti in Europa

Il Parlamento europeo,

-vista la proposta di risoluzione dell'on. Amaral sull'orizzonte 2000 - Trasporti in Europa (B3-1055/91),

-ricordando la sua risoluzione del 13 dicembre 1990 sullo sviluppo della politica comune dei trasporti nella prospettiva del completamento del mercato interno G.U. C 19 del 28.1.1991, pag. 241. ,

-vista la relazione del gruppo "Transports 2000 plus" "Il trasporto in un'Europa in rapido cambiamento - osservazioni sulla ramificazione dei sistemi di trasporto in Europa",

-visto il Libro verde della Commissione sull'ambiente urbano (COM(90) 0218) G.U. n. C 33 dell'8.2.1991, pag. 4.,

-vista la relazione della commissione per i trasporti e il turismo (A3-0115/91),

A.considerando che, con l'avvicinarsi della realizzazione del mercato interno nel settore dei trasporti, la relativa politica comunitaria è sollecitata ad allargare il suo orizzonte alle esigenze di un sistema di trasporti europeo all'inizio del prossimo millennio,

B.considerando che, quale risposta agli importantissimi problemi costituiti dalla minaccia di un eccessivo sfruttamento dei mezzi di trasporto e dagli effetti negativi non più accettabili dei trasporti, il gruppo 2000 plus propone di elaborare una nuova concezione generale per il sistema europeo di trasporti dopo il 2000 e che la Commissione opportunamente ha avviato il dibattito a livello di opinione pubblica europea con la pubblicazione dello studio del gruppo 2000 plus,

C.considerando che la dimensione europea, di cui la futura politica dei trasporti deve tener conto, non comprende solo la Comunità, ma anche l'intero continente europeo e non solo il libero accesso da e a tutte le regioni, ma anche la creazione di condizioni di vita e di lavoro analoghe per i cittadini; la dichiarazione comune approvata dalla conferenza europea dei trasporti di Praga il 31 ottobre 1991 conferma la positività di questa impostazione, tenendo dovutamente conto delle necessità di riequilibrio e di piena integrazione delle aree periferiche,

D.considerando che nella realizzazione di una politica europea dei trasporti devono essere sviluppate tutte le forme di trasporto nel loro insieme e che queste, in particolare nel quadro dei trasporti intermodali, devono integrarsi maggiormente tra loro, valorizzando i punti forti di ogni singolo modo di trasporto,

E.considerando che la concezione generale per il futuro sistema europeo dei trasporti deve pertanto, partendo dai principi dell'economia di mercato e di un'equa concorrenza

a)accordare priorità all'inclusione delle zone periferiche,

b)consentire l'apertura dell'Europa all'Est mediante la costruzione dinamica di assi di trasporto,

c)tener conto delle interdipendenze dei flussi di trasporto a livello mondiale,

d)rispondere alle esigenze di tutela dell'ambiente, con particolare attenzione quindi alle forme di trasporto relativamente ecologiche e parche in termini di consumi energetici, quali le ferrovie, la navigazione interna e il cabotaggio,

e)prevenire la tendenza alla crisi nell'industria dei trasporti,

f)consentire un'introduzione coordinata di sistemi intelligenti di trasporto,

1.accoglie con favore l'iniziativa della Commissione di avviare un dibattito a livello di opinione pubblica europea con la pubblicazione della relazione del gruppo 2000 plus, dibattito che comporti la messa a punto di una concezione generale della politica dei trasporti come il Parlamento ha da sempre richiesto;

2.condivide le conclusioni del gruppo di lavoro 2000 plus secondo cui è ormai assolutamente urgente adottare misure atte a scongiurare l'incombente collasso del sistema dei trasporti e a limitare la portata dei danni ecologici;

3.sottolinea i seguenti obiettivi nella realizzazione della politica dei trasporti comunitari del 2000, proposti anche nella relazione del gruppo 2000 plus:

a)realizzazione totale della liberalizzazione e dell'armonizzazione per tutti i modi di trasporto prima del 1 gennaio 1993, fissando nel contempo elevati standard di protezione ambientale e di tutela e coesione sociale,

b)finanziamento del sistema di trasporto da parte degli utilizzatori mediante tasse e prelievi,

c)aumento graduale dei costi variabili di trasporto (imposte al consumo sulle fonti energetiche) e contemporanea riduzione dei costi fissi (tasse sugli autoveicoli) nonché aumento dei pedaggi stradali, soprattutto se differenziati in relazione alle potenzialità inquinanti dell'autoveicolo, all'intensità del traffico sul percorso scelto, alle fasce orarie ecc., offrendo così un contributo alla regolazione razionale dei volumi di traffico,

d)imputazione di tutti i costi (compresi i fattori esterni come ambiente e costi sociali) ai rispettivi modi di trasporto,

e)riconsiderazione secondo criteri di economicità, produttività ed efficienza delle sovvenzioni pubbliche nel settore dei trasporti, tenendo conto delle priorità politiche per lo sviluppo del trasporto intermodale e di quello pubblico di persone; progressiva trasformazione delle sovvenzioni in pagamenti in base a contratti di servizio pubblico,

f)definizione degli obiettivi della politica delle infrastrutture dei trasporti, in particolare eliminazione delle carenze a livello di vie di comunicazione internazionali anche esterne alla Comunità,

g)competenza comunitaria per la definizione degli assi di trasporto europei (corridoi intercity e punti nodali) e dei relativi standard prescritti riguardanti lo stato di manutenzione, le attrezzature di sicurezza, la protezione dall'inquinamento acustico e atmosferico,

h)finanziamento di un fondo infrastrutturale europeo attraverso un'imposta di consumo sulle fonti energetiche (minimo da 0,01 ECU per unità di energia),

i)misure infrastrutturali e di controllo miranti ad allontanare il traffico dai centri urbani, accompagnate da un'adeguata offerta di mezzi di trasporto pubblici, che si caratterizzi qualitativamente e quantitativamente,

j)coordinamento della politica dei trasporti con una politica di pianificazione del territorio risultante in una nuova integrazione disciplinare e operativa che tenga conto dell'interrelazione tra le varie zone (residenziali, industriali, di formazione, di servizi, ecc.) e dello scopo di offrire all'insieme dei cittadini le migliori condizioni di vita e ambientali, di lavoro, di svago e di mobilità,

k)potenziamento della ricerca e dello sviluppo tecnologico, in particolare nell'ambito dei trasporti multimodali, delle tecnologie marittime e dei sistemi di informazione sui trasporti,

l)intensificazione delle relazioni con le organizzazioni internazionali nel settore dei trasporti: tutela delle competenze esterne secondo il principio della sussidiarietà,

m)adeguata priorità, nel processo di apertura all'Europa centro-orientale del sistema dei trasporti comunitario, al sistema ferroviario e all'intermodalità,

n)migliore inclusione nel trasporto intermodale della navigazione marittima, in particolare del cabotaggio e dei porti quali terminali, visto che la configurazione geografica della penisola europea consente la valorizzazione del trasporto merci via mare sostituendolo al trasporto autostradale, in particolare nel bacino del Mediterraneo e nel Mare del Nord e del Baltico,

o)creazione di una politica portuale comunitaria che delinei un quadro di funzioni complementari per la rete dei porti europea, nel quale ogni porto possa svilupparsi in condizioni di leale concorrenza secondo le proprie specializzazioni e potenzialità, anche in riferimento ai collegamenti extraeuropei; tale politica è ancora più necessaria nelle regioni periferiche, dove i porti rappresentano le infrastrutture principali di trasporto;

4.ritiene inoltre che

a)la politica europea dei trasporti rappresenta un mezzo per rendere accessibili le regioni periferiche collegandole con le altre regioni; essa però non può essere considerata come unico o principale strumento ai fini dello sviluppo regionale,

b)la competenza comunitaria nella definizione degli assi europei di trasporto debba comprendere la fissazione di standard minimi per il collegamento delle regioni periferiche o economicamente meno sviluppate, ma non la fissazione di standard generali, da rispettare anche in zone altamente popolate, relativi alle capacità da prevedere,

c)sia certo opportuno ridurre i tempi di pianificazione e costruzione relativi a progetti infrastrutturali, ricorrendo per esempio a un tempestivo intervento delle autorità, nazionali o locali, di pianificazione, a rapide decisioni politiche e a una più celere realizzazione dei progetti di costruzione, ma che debbano essere garantiti i diritti di codecisione dei cittadini, degli enti preposti al controllo della sicurezza pubblica e delle organizzazioni per la tutela dell'ambiente nelle procedure amministrative e per quanto concerne l'esame dell'impatto ambientale, allargando il processo di partecipazione della popolazione previsto dalla direttiva sulla valutazione dell'impatto ambientale 337/85 G.U. n. L 175 del 5.7.1985, pag. 40.,

d)un'imputazione reale dei costi infrastrutturali per quanto concerne il trasporto di merci su strada comporti un aumento dei costi di trasporto stessi ma che essa risulti opportuna sotto il profilo dell'economia politica e dell'economia dei trasporti al fine di mantenere mediante forze economiche di mercato il volume dei trasporti ai livelli dell'optimum generale, facendo fronte in tale contesto ai possibili effetti negativi a livello di commercio estero mediante adeguate iniziative da adottare nelle sedi internazionali competenti o eventualmente mediante misure unilaterali della Comunità,

e)nella misura in cui sul mercato interno le imprese pubbliche del settore dei trasporti debbono competere con quelle private non risulti opportuno imporre alle imprese pubbliche degli oneri che non pesano su quelle private,

5.constata che, in genere, la mobilità è troppo a buon mercato e giunge quindi alla conclusione che sia il trasporto di viaggiatori che quello di merci diventeranno in futuro notevolmente più costosi, circostanza questa cui dovrà tuttavia far riscontro un ragguardevole aumento della capacità e della qualità, in particolare nell'ambito dei trasporti su rotaia e per via navigabile; al riguardo sono necessarie misure integrative e orientative;

6.reputa che la pianificazione territoriale costituisca uno strumento alquanto appropriato per contribuire a lungo termine alla realizzazione degli obiettivi della politica in materia di trasporti, come il concentramento dei flussi di viaggiatori e di merci su mezzi di trasporto ecologici; al riguardo chiede una localizzazione delle zone residenziali e lavorative favorevole dal punto di vista dei servizi pubblici di trasporto;

7.propone per una migliore inclusione delle aree periferiche le seguenti azioni prioritarie:

a)costruzione di efficienti raccordi con i nodi più importanti della rete ferroviaria europea ad alta velocità nonché con gli aeroporti, promuovendo un indispensabile coordinamento tra questi due modi di trasporto,

b)promozione e sviluppo di collegamenti aerei diretti tra i centri regionali degli Stati europei,

c)sviluppo del sistema dei trasporti tenendo conto anche dell'attività agricola e del turismo,

d)superamento degli squilibri, in particolare dell'inadeguata importanza accordata nella politica dei trasporti di alcuni Stati membri al trasporto merci e passeggeri su rotaia, alla navigazione interna e costiera nonché ai trasporti pubblici di persone a livello locale;

8.ritiene necessario completare l'ordinamento di mercato della politica comune dei trasporti mediante strumenti per un'efficace gestione delle crisi, non solo prevenendo le oscillazioni delle capacità dovute a crisi strutturali e congiunturali ma anche evitando sviluppi negativi nel settore della sicurezza;

9.considera indispensabile per un corretto sviluppo della politica comune dei trasporti una parallela armonizzazione delle condizioni sociali dei lavoratori del settore affinché la liberalizzazione non comporti situazioni di concorrenza sleale e di dumping sociale;

10.reputa estremamente importante dal punto di vista economico e regionale collegare tutte le zone periferiche della Comunità con i centri economici attraverso raccordi efficaci e veloci;

11.ribadisce la necessità non solo di introdurre nel settore dei trasporti una stretta cooperazione tra la Comunità e i suoi vicini europei, ma anche di mirare a livello mondiale a un accordo sugli obiettivi e gli strumenti della politica dei trasporti affinché tanto i paesi industrializzati quanto quelli emergenti e in via di sviluppo possano partecipare a condizioni accettabili alla prestazione globale dei servizi di trasporto;

12.si aspetta dall'introduzione coordinata di sistemi di trasporto integrati e intelligenti che un maggiore volume di trasporti possa essere smaltito ricorrendo alle infrastrutture esistenti in modo più sicuro e con un più basso livello di emissioni, tenendo conto, in relazione al diritto dell'utilizzatore alla mobilità e alla libertà di fissare le proprie mete, che al momento della scelta dei mezzi di trasporto il sistema impone a quest'ultimo condizioni vincolanti, conformemente alle capacità disponibili;

13.ritiene necessario sviluppare strategie nuove per i trasporti urbani che privilegino la vivibilità nelle grandi concentrazioni urbane, la salvaguardia della salute dei cittadini e dell'ambiente, tramite l'uso preferenziale di ferrovie, metropolitane, biciclette, tappeti mobili, scale mobili, funicolari e la realizzazione di stazioni di interscambio per il collegamento tra i singoli mezzi di trasporto, tenendo conto anche delle potenzialità del trasporto elicotteristico e degli aeroporti "regionali" di terzo livello;

14.sottolinea che nell'attuazione delle misure volte a raggiungere questi obiettivi la massima priorità va data alle considerazioni di carattere ambientale, che tali misure devono conciliarsi con la reale capacità ricettiva di alcuni territori in materia di trasporto e con la capacità di assorbire gli impatti ambientali da parte di alcuni ecosistemi e di zone sensibili e che va compiuto ogni sforzo possibile per incoraggiare gli utenti a iniziare a usare mezzi di trasporto più puliti, come, per esempio, i treni a trazione elettrica;

15.invita la Commissione a creare quanto prima una struttura europea di trasporti utilizzabile entro il 2000 e di mettere a punto a medio termine un libro bianco che contenga un progetto di concezione generale europea dei trasporti da presentare alle altre Istituzioni comunitarie per una decisione vincolante;

16.invita la Commissione a considerare l'interconnessione tra trasporti e turismo, il cui sviluppo presuppone la disponibilità di un sistema efficace di trasporti; insiste sulla vocazione del sistema dei trasporti ad assicurare, nelle condizioni di cui sopra, la mobilità dei cittadini e a contribuire in tal modo non solo alla realizzazione del mercato unico ma soprattutto alla realizzazione dell'Europa dei cittadini;

17.invita la Commissione a mettere a punto uno scadenzario articolato per procedere a un'applicazione coordinata dei risultati dei programmi europei di ricerca nel settore dei trasporti, in particolare dei programmi DRIVE, EURETT e PROMETHEUS, e di adottare al riguardo decisioni vincolanti;

18.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

 
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