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Parlamento Europeo - 12 giugno 1992
Trasporti nel Mediterraneo

RISOLUZIONE A3-0120/92

Risoluzione sui trasporti nel Mediterraneo

Il Parlamento europeo,

-vista la proposta di risoluzione dell'on. Kostopoulos sul potenziamento e ammodernamento della rete ferroviaria in Grecia (B3-0667/91);

-vista la proposta di risoluzione dell'on. Amaral su una politica comune dei trasporti nell'area dei paesi mediterranei e dell'Europa del Sud (B3-0683/91),

-vista la proposta di risoluzione dell'on. Stamoulis sugli aiuti alle infrastrutture di collegamento tra la Grecia e la Comunità attraverso l'Italia (B3-1269/91)

-vista la relazione della commissione per i trasporti e il turismo (A3-0120/92),

A.considerando la necessità urgente di una nuova politica mediterranea della Comunità, di portata più ampia, con obiettivi più lungimiranti e ambiziosi, nonché più generosa nella sua realizzazione,

B.considerando che tale nuova politica deve essere di ampia portata e riguardare regioni e mari in prossimità del Mediterraneo, per motivi inerenti alle comunicazioni, alla protezione dell'ambiente e alla sicurezza nonché di ordine socio-politico,

C.considerando che risulta necessario, all'interno della Comunità, superare la distinzione tra centro e periferia, nonché la base di tale distinzione, prospettiva alla quale una politica dei trasporti adeguata e coraggiosa può dare un contributo significativo, e che quindi è fondamentale una politica coerente per tutto l'arco del Mediterraneo,

D.considerando necessario dedicare maggiore attenzione ai trasporti nell'Europa del Sud e nella regione mediterranea, creando nuove reti, collegando itinerari e poli, liberando dall'isolamento le regioni, migliorando la qualità, l'efficacia e la sicurezza dei trasporti preservando e/o risanando nello stesso tempo l'ambiente, tanto più che il Mediterraneo è una regione caratterizzata da grandi bellezze naturali e da estrema fragilità ecologica,

1.si compiace della decisione, adottata a Maastricht, di includere nel trattato un titolo relativo alle reti transeuropee in cui si riconosce alla Comunità la responsabilità di promuovere la creazione e lo sviluppo di tali reti nei settori delle "infrastrutture di trasporto", delle "telecomunicazioni" e dell'"energia", e chiede che la nuova politica mediterranea, per la quale è imprescindibile e urgente l'impegno della Comunità, preveda un elemento "trasporti" e di conseguenza si concretizzi nei settori indicati;

2.si compiace altresì delle decisioni, anch'esse adottate a Maastricht e suscettibili di favorire l'Europa del Sud e le regioni mediterranee, che sanciscono la coesione economica e sociale come uno degli obiettivi fondamentali dell'Unione, parallelamente alla definizione di spazio senza frontiere, e appoggia in particolare il progetto del Fondo di coesione, da istituire entro la fine del 1993, destinato al finanziamento di progetti specifici, anche nel settore dei trasporti;

3.tenendo presente lo sviluppo del settore "trasporti" nell'ambito della nuova politica mediterranea, secondo gli orientamenti della recente conferenza di Praga su una politica paneuropea dei trasporti, organizzerà nel 1993, di concerto con la Commissione e in collaborazione con il Consiglio e con altri organismi interessati, una Conferenza mediterranea sui trasporti, aperta alla partecipazione di tutti gli Stati membri della Comunità e di tutti i paesi del bacino mediterraneo, compresi i paesi rivieraschi del Mar Nero;

4.ritiene che nella nuova politica mediterranea debbano essere contemplati, oltre al Mar Mediterraneo stesso e alle aree marittime limitrofe, l'intero perimetro di detto mare, i paesi rivieraschi, comunitari o meno, gli stati insulari, le altre isole mediterranee nonché le isole appartenenti agli Stati membri dell'Europa del Sud, e si compiace delle aperture di cui al nuovo titolo 12 del trattato, inserito a seguito di Maastricht, a favore di un buon collegamento delle regioni insulari, senza accesso al mare o periferiche al centro della Comunità;

5.ritiene che tale politica debba mirare alla soluzione dei problemi del Vicino Oriente, a partire dal ripristino delle vie di comunicazione compromesse in seguito alla guerra del Golfo, nella prospettiva e ai fini di una soluzione del conflitto arabo-israeliano, anche mediante lo sviluppo delle comunicazioni e della cooperazione con tutti i paesi rivieraschi del Mediterraneo, Mediterraneo orientale compreso (Egitto, Israele, Libano, Siria e Turchia);

6.fa rilevare che una politica dei trasporti di ampio respiro non deve mirare a favorire ulteriormente le regioni più sviluppate della Comunità nè limitarsi a collegare queste ultime con l'Europa centrale e orientale bensì integrare il bacino del Mediterraneo nella visione paneuropea che si sta delineando, e deve essere attuata con la finalità di garantire continuità e qualità delle comunicazioni lungo il bacino del Mediterraneo, a partire dal bacino del Mediterraneo e alle estremità di tale mare;

7.ritiene che la promozione della regione mediterranea, nei termini ampi sopra delineati, nonché un'azione per correggere gli squilibri alla base delle sempre più gravi tensioni che si verificano in tale zona, sarebbero facilitate dalla modernizzazione e dal potenziamento dei trasporti, nonché da una opportuna distribuzione dei flussi turistici, ma sottolinea che potenziando i trasporti ed i flussi turistici si dovrà assolutamente tener conto del principio della conservazione o del risanamento dell'ambiente, nonché delle politiche finalizzate a tali obiettivi;

8.rileva che per lo sviluppo dei trasporti nel Sud dell'Europa e nella regione mediterranea occorrono migliori comunicazioni tra Nord e Sud all'interno della Comunità stessa e tra le sponde del Mediterraneo, migliori collegamenti tra i singoli paesi e una pianificazione congiunta in funzione sia delle reti europee progettate, sia dello sviluppo delle regioni di frontiera, sia della piena valorizzazione delle regioni più o meno "isolate"; occorrono altresì nuove soluzioni al problema delle barriere naturali e la piena applicazione pratica degli accordi con i paesi cosiddetti di transito; e occorre infine estendere a tutti i paesi rivieraschi, comunitari o meno, nonché agli Stati insulari, una riflessione sui trasporti nel Mediterraneo nella prospettiva di politiche coordinate, di protocolli per lo sviluppo e la modernizzazione nonché dell'apertura del mercato laddove il protezionismo condiziona ancora le scelte in materia;

9.constata che non tutti gli Stati membri del bacino mediterraneo utilizzano in modo ottimale le possibilità già ora disponibili per semplificare le procedure doganali ed abbreviare le soste alle frontiere; rivolge pertanto un appello agli Stati membri perchè si adoperino con sollecitudine per la rimozione degli ostacoli alle frontiere;

10.rileva che l'indispensabile promozione di infrastrutture, la realizzazione di opere e l'apertura di nuovi collegamenti sono state sistematicamente caratterizzate da carenze o lacune a livello di valutazione all'impatto ambientale; di conseguenza ribadisce la richiesta che la Commissione si astenga dal fornire sussidi o garanzie a realizzazioni o progetti che non soddisfino pienamente i requisiti in materia, ma anzi vi si opponga;

11.chiede che le nuove misure infrastrutturali nei Pirenei e nelle Alpi vengano valutate attentamente non soltanto in relazione all'impatto ambientale ma anche in modo da sincerarsi che i flussi di traffico da esse ingenerati non mettano a repentaglio nemmeno a lungo termine l'equilibrio ecologico di queste vulnerabili regioni montuose;

12.osserva che sta aumentando il numero di petizioni al Parlamento europeo concernenti l'inquinamento del Mediterraneo in seguito a dispersione di idrocarburi, zavorre, liquidi per il lavaggio di stive e operazioni di degassamento, in contrasto con le convenzioni e i programmi in materia; inoltre, riconoscendo che non è possibile moltiplicare a piacere il numero degli impianti di trattamento e depurazione, ritiene che la Commissione dovrebbe promuovere uno studio aggiornato e lungimirante sul modo migliore di distribuire un numero sufficiente di tali impianti nel Mediterraneo in funzione del volume di traffico marittimo; esorta le competenti autorità in materia di pianificazione ad esaminare seriamente in ogni singolo caso le argomentazioni delle associazioni ambientalistiche specializzate e a tener conto, per quanto possibile, delle loro richieste;

13.preoccupato per le catastrofi verificatesi tra l'altro nelle acque in prossimità di Genova e Livorno nell'aprile 1991, chiede alla Commisisone di avviare una politica comunitaria di sicurezza per la navigazione e per i trasporti marittimi, la quale dovrà comprendere misure di formazione professionale per gli equipaggi, con armonizzazione degli standard professionali verso i livelli più alti, nonché investimenti in nuove tecnologie e infrastrutture destinate alla prevenzione di disastri di questo tipo, con particolare riguardo alla construzione delle navi, ai sistemi di sicurezza a bordo e a terra, alla revisione delle norme e degli standard internazionali;

14.in questa ottica accoglie con favore la prospettiva di istituire un Consiglio europeo per la sicurezza dei trasporti, osservando che detto Consiglio, che nei progetti è finalizzato soprattutto alla sicurezza stradale, dovrà tenere conto del pericolo costituito non solo dalla infrastrutture obsolete, ma anche della opere stradali nuove o ristrutturate, che talvolta presentano rischi a causa di carenze in fase di progettazione o per motivi di basse speculazioni; chiede che nelle competenze del futuro Consiglio rientrino altri modi di trasporto, per esempio i trasporti marittimi, in quanto il Mediterraneo, e fra l'altro il mare Adriatico, il Golfo di Genova e la Laguna di Venezia, sono acque a rischio elevato, tanto per gli incidenti di navigazione propriamente detti quanto per i disastri ecologici, e in molte acque - segnatamente, nello stretto dei Dardanelli e in prossimità di Istambul - è frequente il transito di carichi infiammabili ed esplosivi; chiede che le cause di tali frequenti incidenti gravi (in

media più di uno all'anno), spesso provocati da navi battenti bandiere di comodo, siano accertate, rese di pubblico dominio e sanzionate con severità;

15.sottolinea la necessità di un sistema radiofonico di ausilio alla navigazione onde aumentare il livello di sicurezza della navigazione e proteggere l'ambiente marino, fino a quando non diventeranno operativi per gli utenti civili i sistemi via satellite, che offrono un grado di precisione molto maggiore, da utilizzare in un prossimo futuro anche parallelamente a detti sistemi, come auspica l'International Association of Lighthouse Authorities, e accoglie pertanto con favore la proposta modificata presentata dalla Commissione (COM(91) 0445) G.U. n. C 53 del 28.2.1991, pag. 71. a seguito del parere formulato dal Parlamento europeo, relativa all'estensione al Mediterraneo e fra l'altro al golfo di Genova e alla laguna di Venezia degli esistenti sistemi radiofonici di ausilio alla navigazione, suggerendo infine che la questione della sicurezza nei mari suddetti, da approfondire in tutti i suoi aspetti e in tutte le sue ramificazioni, potrebbe vantaggiosamente essere oggetto di una Convenzione mediterranea sui

trasporti marittimi;

16.accoglie con favore le recenti adesioni di Italia, Svizzera e Spagna all'Eurocontrol, ma ritiene che una buona gestione dello spazio aereo comunitario - adeguata agli imperativi della sicurezza e alle necessità di efficienza, economia e fluidità del traffico aereo - implichi l'armonizzazione e l'integrazione dei diversi metodi di controllo, in vista della definizione di un sistema unificato, e che quest'ultimo debba necessariamente abbracciare, oltre all'area succitata, i restanti paesi europei e mediterranei il cui spazio aereo confina con quello della Comunità; e invita l'Eurocontrol a consentire l'adesione, in qualità di osservatori, a tutti i paesi extraeuropei rivieraschi del bacino mediterraneo;

17.invita la Commissione a presentare al Consiglio e al Parlamento una proposta relativa a un mandato negoziale per l'apertura di negoziati con l'insieme dei paesi extraeuropei del bacino mediterraneo, in vista di un accordo concernente i trasporti aerei;

18.sottolinea e accoglie con favore la modifica, introdotta a Maastricht, dell'articolo 75, paragrafo 1 del Trattato di Roma, e la nuova lettera c) ivi inserita che prevede, a seguito di ripetute istanze del Parlamento europeo, l'adozione di misure che consentano di migliorare la sicurezza dei trasporti - il che fa cadere l'argomento, talora addotto da alcuni Stati membri, secondo il quale non esisteva competenza comunitaria nel settore in questione;

19.invita la Commissione, impegnata in un processo di liberalizzazione/armonizzazione, a tenere conto delle ingiustificabili lacune che ancora pregiudicano le comunicazioni transfrontaliere e rischiano di isolare le "isole di sviluppo minore", nonché a promuovere l'analisi delle carenze a livello di coordinamento e armonizzazione, con i relativi rimedi, che potrebbero esistere o eventualmente presentarsi nei singoli paesi durante l'ammodernamento, per esempio la diversa categoria del collegamento lungo lo stesso asse stradale (autostrada, strada normale) che induce l'utente a preferire sistematicamente determinati itinerari a detrimento di altri e delle regioni rispettive, per ragioni estranee ai motivi del viaggio oppure perfino in contrasto con essi;

20.rileva che nel settore ferroviario hanno registrato un notevole ritardo il piano definitivo per la conversione allo scartamento europeo nonché le relative misure d'attuazione in alcuni Stati membri; riafferma che tale conversione condiziona la promozione armonizzata del settore ferroviario; invita gli Stati membri interessati e la Commissione ad assicurare il finanziamento onerosissimo di tale operazione, che risulterebbe impossibile senza la partecipazione comunitaria;

21.osserva che in Portogallo l'asse ferroviario Nord-Sud, che comprenderà il collegamento ad alta velocità Lisbona-Porto, non potrà corrispondere pienamento al suo obiettivo fino a quando sul fiume Tago non sarà realizzato un ponte ferroviario con caratteristiche adatte per treni moderni a lungo percorso, nonché il collegamento, in un punto intermedio, alla rete spagnola e europea di treni ad alta velocità;

22.constata che nella regione mediterranea la Grecia è lo Stato membro che, in termini relativi, richiede il massimo sforzo e investimento nel settore dei trasporti terrestri in quanto ha bisogno di un'alternativa terrestre-marittima-terrestre (attraverso l'Italia) ai collegamenti con la Comunità attraverso i Balcani e, visto che i trasporti stradali per tali paesi non hanno registrato miglioramenti significativi, risulta inoltre indispensabile il raddoppio dei collegamenti tra il continente e il Peloponneso, che attualmente devono passare per l'istmo di Corinto (oppure con traghetti a partire da Patrasso);

23.ritiene che l'ammodernamento delle comunicazioni e le nuove comunicazioni Sud-Sud costituiscano premesse essenziali per risolvere i problemi della perifericità e lo sviluppo nella penisola iberica, per una proficua interazione dei poli di sviluppo tra la Catalogna, la regione Provence-Alpes-Côte d'Azur e l'Italia (Liguria, Lombardia, Piemonte) nonché tra la Valle Padana e la Slovenia, l'Istria e la Croazia; auspica inoltre che, al margine meridionale del Mediterraneo, un'infrastruttura ferroviaria e stradale possa stabilire una via di comunicazione longitudinale continua tra i paesi rivieraschi;

24.ritiene necessario definire un'ammodernamento dei collegamenti ferroviari, compresa l'alta velocità, fra Barcellona, Marsiglia, Nizza e Genova che impedisca la saturazione stradale ed autostradale, e i danni ambientali, e favorisca invece gli scambi economici e turistici, anche alla luce delle recenti posizioni assunte dall'Italia in materia;

25.richiama l'attenzione della Comissione sulle difficoltà che ostacolano sempre di più la circolazione tra la regione catalana, la regione Provence-Bouches du Rhône-Côte d'Azur e l'Italia (soprattutto la Lombardia e il Piemonte), a causa della saturazione dell'autostrada A-8, che ha raggiunto livelli intollerabili soprattutto tra Orange e la frontiera e rileva che il problema sarà risolto solo con la realizzazione di due nuovi trafori alpini, ossia la galleria di TENDA (Alpi marittime) destinata al traffico internazionale Milano-Barcellona e la galleria di L'ECHELLE (Hautes Alpes), destinata al traffico Marsiglia-Torino; le vie d'accesso dovranno essere proporzionate al traffico previsto (autostrada o strada a quattro corsie per il tunnel di Tenda e carreggiata semplice di 7 metri per il tunnel di l'Echelle);

26.auspica l'istituzione di un Comitato "Mediterraneo" in seno al gruppo di lavoro sui porti comunitari, l'organizzazione di conferenze specifiche come, per esempio, dei porti dell'Adriatico, nonché la partecipazione a detto Comitato o alle suddette conferenze di rappresentanti dei porti di paesi terzi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo e/o sui mari limitrofi, onde procedere congiuntamente, tra parti direttamente interessate, a una riflessione sui problemi e sul ruolo di tali porti (gestione, ammodernamento, riconversione, comunicazioni) e di detti mari (traffico, inquinamento);

27.ritiene che una strategia nuova e proficua debba mirare ad individuare i porti mediterranei di interesse comunitario e trasformare gli scali meglio situati e più moderni in centri intermodali, a cui è necessario assicurare i collegamenti con le reti europee di trasporto adeguandoli nel contempo ai trasporti combinati; richiama inoltre l'attenzione delle autorità competenti sul ritardo della loro politica portuale rispetto a tale strategia, nonché in materia di ammodernamento del materiale e dei metodi di gestione, e le invita ad assumere una iniziativa specifica in tal senso;

28.considera che i più gravi problemi dei porti del Mediterraneo e dei mari limitrofi riguardino i ritardi nella modernizzazione, lo scarso dinamismo dei metodi di gestione, la necessità di riorganizzare il lavoro portuale su criteri di efficienza e l'esistenza di porti di piccole dimensioni privi di mezzi autonomi di sussistenza la cui sopravvivenza appare sempre più in pericolo; ritiene inoltre che la Commissione debba dare un contributo per la riconversione di questi ultimi e, in generale, per le trasformazioni indispensabili e per gli impianti industriali o tecnologici alternativi, fornendo aiuti tecnici e finanziari per creare posti di lavoro, per la formazione professionale e per lo sviluppo sociale, anche mediante un programma Report, analogamente a quanto si è fatto, per esempio, con i programmi Renaval e Rechar;

29.sottolinea l'importanza e l'urgenza di misure di armonizzazione, soprattutto sociale, nel settore dei trasporti, senza le quali ogni processo di liberalizzazione di ciascun modo di trasporto avrà gravi conseguenze di carattere economico e sociale nelle regioni più deboli della Comunità, in particolare in quelle del Mediterraneo;

30.accoglie con favore la promozione di programmi (come i programmi Meditelplus, Edifact e Escale) che mirano a migliorare la gestione degli scali e le operazioni portuali nonché a estendere i sistemi telematici di comunicazione tra i porti del Mediterrano occidentale, quelli della Spagna Meridionale e del Portogallo e quelli dei paesi del Maghreb; ritiene inoltre che la Commissione debba promuovere, nel quadro di un programma di specializzazione dei porti della Comunità e attraverso il gruppo di lavoro sui porti, la sperimentazione e l'estensione di tali reti ad altri porti dell'intero bacino del Mediterraneo, alcuni dei quali (per esempio, Haydaparsa) hanno avviato la preparazione della propria partecipazione, la normalizzazione generale delle comunicazioni (per esempio nella modalità 1-EDIFACT), nonché la sua applicazione normalizzata alle reti internazionali;

31.osserva inoltre che le reti telematiche che si estendono a partire da talune città del Sud, le quali diventano così centri di telecomunicazione, potrebbero trarre vantaggi enormi dalla connessione con i nodi principali del sistema dei grandi servizi metropolitani, nonché dal collegamento permanente con le importanti aree produttive e con le infrastrutture dei vari modi di trasporto, come si sta cercando di fare a Napoli mediante la creazione del relativo "teleporto";

32.ritiene che la riduzione dei costi di manutenzione e delle operazioni di carico/scarico nei porti e la brevità delle soste contribuirebbero a fare del Mediterraneo la via marittima preferibile nei casi in cui potrebbe rappresentare un'alternativa alla sovraccarica via di comunicazione stradale;

33.riconosce e auspica che il traffico nel Mediterraneo possa essere favorito da un incremento degli scambi Est-Ovest, sulla base di accordi di commercio e navigazione giusti e vantaggiosi, tali da migliorare le comunicazioni tra i porti comunitari e i porti orientali, per esempio quelli di Costanza in Romania e di Odessa in Ucraina - che rappresentanti di porti occidentali hanno già tentato di concludere a tale scopo - oppure quelli di Sebastopoli, Batumi, Novorossijsk e Suhumi, in grado di svolgere un ruolo importante, di maggiore responsabilità e autonomia, a seguito della conversione all'economia di mercato in atto nelle Repubbliche che formavano l'Unione Sovietica, della modernizzazione in atto nonché dell'apertura al traffico intermodale, di cui si compiace, dei porti di Mersin, Izmir, Haydaparsa, Trabzon;

34.auspica la moltiplicazione degli accordi e l'intensificazione degli scambi su basi paritetiche tra la Comunità e i paesi del Magreb, che potrebbero dare il loro contributo con una valutazione congiunta degli ostacoli in materia, vale a dire le carenze delle attrezzature portuali, specialmente in relazione ai container, le disposizioni protezionistiche, le complicazioni amministrative, la non convertibilità della moneta nonché il numero ridotto di convenzioni bilaterali (per esempio quelle concernenti l'utilizzazione nei loro territori di autocarri e rimorchi europei); tale valutazione potrebbe essere proficuamente ampliata nel contesto di eventuali convenzioni quadro Maghreb-Comunità;

35.ritiene che un minor rispetto per i valori universali, sui quali si basa la costruzione europea non debba impedire la conclusione di accordi, la cooperazione e l'assistenza in materia di trasporti, dal momento che la maggiore frequenza delle comunicazioni e l'aumento del traffico e degli scambi hanno giustamente l'effetto di avvicinare i nostri interlocutori, che peccano di tale scarsità di rispetto, a quegli stessi valori e al nostro modo di vita;

36.si compiace dell'imminente introduzione del gas naturale in Grecia e in Portogallo, nonché dei collegamenti attualmente in costruzione tra le varie reti nazionali di distribuzione del gas nei paesi del Mediterraneo occidentale (Francia-Spagna-Portogallo Maghreb-Italia e Spagna);

37.valuta molto positivamente il funzionamento del gasdotto transmediterraneo che collega la penisola italiana con la Tunisia, così come la costruzione di un nuovo gasdotto tra la Spagna e il Marocco, che potenzierà il collegamento tra i campi di produzione algerini e le zone industriali europee; tutto ciò consentirà, prima della fine del secolo, una diversificazione non indifferente dei modi di trasporto e delle fonti per l'approvvigionamento energetico di tutto il territorio comunitario;

38.prende atto delle conclusioni dello studio "Air Transport and Southern Regions of the Community", la cui esecuzione è stata affidata dalla Commissione al "Transport Studies Group" del "Polytechnic of Central London" - studio che converrebbe sottoporre integralmente all'esame della competente commissione parlamentare - secondo il quale un calo delle tariffe a partire dal 1992 potrebbe consentire nella regione mediterranea un grande incremento del traffico e l'apertura di molti collegamenti, e chiede alla Commissione di presentare al Parlamento e al Consiglio proposte in materia;

39.riconosce che nell'Europa del Sud e nella regione mediterranea il trasporto aereo continua a subire le conseguenze negative di un notevole grado di protezionismo, di un numero relativamente ridotto di collegamenti e di avvicendamenti offerti, del frequente squilibrio tra le capacità eccedenti degli aerei e le caratteristiche di determinati segmenti del mercato, nonché dell'eccessiva dipendenza dalle rotte verso le capitali degli Stati membri, ritiene che per porre rimedio a questa situazione si dovrebbero abolire progressivamente i privilegi speciali delle compagnie nazionali dominanti, decentrare le rotte, favorire la creazione di nuove linee aeree ed aumentare gli avvicendamenti con aerei più piccoli a turbopropulsione, nonchè autorizzare la temporanea protezione di nuovi collegamenti verso aeroporti regionali o provenienti dagli stessi e/o accordi di gestione congiunta di tali collegamenti;

40.approva l'ingresso sul mercato, segnatamente in Portogallo e in Francia, di nuove compagnie o di compagnie diverse da quella di bandiera, tanto su rotte a breve raggio e/o su collegamenti interregionali, tuttavia deplora la circostanza che, qualora più di una compagnia operi su una stessa rotta, la competitività interessi soltanto la prestazione dei servizi e non comprenda anche il livello delle tariffe applicate;

41.esprime il proprio compiacimento per la recente inaugurazione, tra le altre linee annunciate, di un collegamento aereo Lisbona-Siviglia, iniziativa della compagnia portoghese LAR, deplorando invece che manchino né siano in progetto collegamenti ferroviari diretti e agevoli tra le città portoghesi e Siviglia, città destinata ad un grande sviluppo, benché nell'Algarve si solleciti giustamente un collegamento tra Faro e Siviglia tecnicamente compatibile con la rete europea ad alta velocità che si estenderà fino alla capitale andalusa;

42.appoggia lo sfruttamento civile della base aerea di Beja a fini commerciali, quale elemento essenziale dei trasporti combinati volti a servire le regioni di Alentejo e Andalusia, ai fini delle esportazioni e delle importazioni di merci e, pur approvando l'accordo recentemente concluso tra il governo portoghese e le associazioni imprenditoriali di quella regione per lo studio di detto sfruttamento, richiama l'attenzione della Comunità sull'opportunità di prevedere un aiuto finanziario agli investimenti necessari per la risistemazione funzionale del suddetto aeroporto;

43.auspica inoltre la creazione, nel bacino mediterraneo stesso, di nuovi collegamenti marittimi tali da smaltire il traffico sulle parallele sovraccariche vie di comunicazione stradale, come per esempio una linea Genova-Barcellona, in grado di ovviare alla saturazione dell'autostrada A-8 cui si fa riferimento al paragrafo 25;

44.ritiene che la liberalizzazione del cabotaggio favorirà i collegamenti fra i paesi del Sud e le loro regioni insulari nonché di tali regioni insulari tra loro, e contribuirà parimenti a ridurre la saturazione della rete stradale - come in Italia, per esempio, dove buoni collegamenti marittimi tra il continente e la Sicilia (segnatamente Genova-Palermo e Napoli-Palermo) e tra il continente e la Sardegna (Livorno e Genova-Olbia-Cagliari-Porto Torres) alleggerirebbero le vie di comunicazione stradale sulle quali circola principalmente il traffico di mezzi pesanti tra le suddette città;

45.ricorda tuttavia che la liberalizzazione del cabotaggio, soprattutto nell'Europa del Sud e nel bacino del mediterraneo, comporterà anche danni per le compagnie e addirittura per l'economia di taluni Stati membri, nonché elevati costi sociali (come accade con la nuova strategia portuale ed accadrà con la soppressione delle dogane), per cui si dovrà preliminarmente intraprendere un'armonizzazione delle condizioni relative a tale attività marittima, armonizzazione che necessariamente comporta la consultazione delle amministrazioni, delle compagnie di navigazione e delle organizzazioni sindacali;

46.auspica che la recente istituzione dell'AACI-Europe (Airports Association Council International) favorisca la definizione di una politica aeroportuale, indispensabile nell'Europa meridionale e nella regione mediterranea, alla quale potrebbe contribuire altresì la competenza comunitaria nel settore, nel senso di una buona distribuzione degli aeroporti e di una buona dotazione di attrezzature per poter affrontare tutte le situazioni e le emergenze; del loro sdoppiamento, se necessario, onde evitare la saturazione dello spazio aereo per le operazioni di decollo e di atterraggio; del loro eventuale ampliamento, adeguamento e modernizzazione nell'ottica dello sviluppo dei collegamenti Nord-Sud e Sud-Sud in regime di libera concorrenza, tramite il ricorso a centri di smistamento, come quello di GAP-SISTERON nelle Alpi meridionali, creati nelle zone più indicate; dello spostamento degli aeroporti che esigono particolare perizia tecnica per l'atterraggio e il sorvolo ad altezze pericolosamente basse dei centri ur

bani nonché della lotta contro l'inquinamento acustico che registra livelli eccessivi in prossimità di alcuni impianti aeroportuali;

47.si compiace dell'ammodernamento e dell'ampliamento di aeroporti come quelli di Montpellier/Fréjorgues o di Marsiglia o - al di fuori della Comunità - dell'aeroporto di Antalaya, rilevando tuttavia che in numerosi casi (per esempio a Lisbona) le operazioni di ammodernamento e/o ampliamento non sono sufficienti perché detti aeroporti soddisfino tutti i moderni requisiti e rispondano alle attuali strategie di comunicazione nonché alle previsioni concernenti l'aumento del traffico - fattori che effettivamente raccomandano, per esempio, la realizzazione del nuovo aeroporto di Lisbona, la cui progettazione è iniziata oltre dieci anni or sono, del nuovo aeroporto di Napoli (aeroporto internazionale di Lago Patria) e del nuovo aeroporto di Atene, progetti che dovrebbero essere dichiarati di interesse comunitario;

48.approva le misure e i progetti della Commissione a favore del trasporto fluviale, considera tuttavia singolare che nella maggior parte dei casi da tale atteggiamento non siano scaturiti i conseguenti studi, scelte e opere, infatti attualmente si osserva che risultano bloccati lo sviluppo del piano integrato del fiume Arade (Algarve, Portogallo), lo studio sul prolungamento della navigabilità del Tago (Portogallo-Spagna), la realizzazione del collegamento fluviale Milano-Mare Adriatico nonché l'avvio delle opere di canalizzazione tra l'Alto Adriatico e il bacino del Danubio;

49.considera deplorevole soprattutto la mancata conclusione del collegamento fluviale Nord-Sud, ancora incompleto nel tratto Rodano-Reno, tanto più in un periodo come quello attuale in cui si stanno potenziando i nuovi assi di comunicazione Est-Ovest e in cui è già stato ultimato il collegamento Reno-Meno-Danubio; ritiene inoltre che il collegamento internazionale Rodano-Reno, in quanto conforme all'auspicato incremento della navigazione fluviale, rivesta notevole interesse comunitario;

50.chiede, in vista del notevole sviluppo delle comunicazioni per via fluviale con l'Europa centrale e orientale e anche dell'eventuale utilizzazione del Danubio da parte dei paesi rivieraschi del Mar Nero, che si aggiornino e uniformino con urgenza le convenzioni bilaterali esistenti in materia con paesi terzi, integrandole con norme comunitarie che disciplinino l'accesso alla navigazione interna, applicabili ai nuovi candidati a questo mercato - in modo da garantire in generale, nel quadro di un unico regime, la preferenza comunitaria per quanto riguarda i trasporti intracomunitari e il cabotaggio, nei termini in cui la definisce nella propria risoluzione del 13 marzo 1992 sull'avvio di negoziati tra la Comunità e taluni paesi terzi circa le norme applicabili al trasporto di merci e passeggeri per via navigabile tra le parti interessate Processo verbale della seduta in tale data, parte seconda, punto 5.;

51.si rallegra per la realizzazione del secondo ponte sul Bosforo, auspicato da questo Parlamento nella sua risoluzione del 12 ottobre 1988 sulle priorità della politica comune dei trasporti in ordine allo sviluppo del bacino nel Mediterraneo G.U. n. C 290 del 14.11.1988, pag. 42., inaugurato alla fine del 1988, e per la conclusione degli studi di viabilità e dei lavori preliminari relativi alla costruzione del tunnel del Bosforo, destinato a garantire la scorrevolezza del transito ferroviario Europa-Asia; coglie inoltre l'occasione per ricordare altri progetti di collegamenti fissi che, anch'essi menzionati nelle proposte di risoluzione e molto importanti per il traffico di vari assi stradali della regione mediterranea, non sono ancora stati intrapresi; per esempio tra la penisola italiana e la Sicilia, a livello dello stretto di Messina; tra la Grecia continentale e il Peloponneso, a livello di Rion e Antirrion; e tra l'Europa e il Magreb, a livello dello stretto di Gibilterra;

52.esorta le istituzioni comunitarie a presentare, nel più breve tempo possibile, le proposte necessarie a istituire il Fondo di coesione cui si fa riferimento al paragrafo 2 della presente risoluzione, nonché le proposte relative alla messa a punto delle grandi reti transeuropee, segnatamente nel settore dei trasporti;

53.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione e al Consiglio.

 
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