RISOLUZIONE B3-1333/riv. e 1336/92
Risoluzione sul Consiglio europeo straordinario di Birmingham del 16 ottobre 1992
Il Parlamento europeo,
- viste le conclusioni della riunione del Consiglio europeo del 16 ottobre 1992 a di Birmingham,
- vista la necessità, riconosciuta dal Consiglio, di conquistare l'adesione dei cittadini alla costruzione europea mediante una maggiore trasparenza del funzionamento delle istituzioni comunitarie, una semplificazione del processo legislativo e una migliore informazione quanto ai vantaggi per i cittadini,
1. prende atto della conferma della volontà dei Dodici di ratificare il Trattato sull'Unione europea "il più presto possibile e senza alterare il testo attuale";
2. si congratula per il fatto che, agli occhi del Consiglio europeo, l'attuazione del principio di sussidiarietà passa attraverso "un accordo con il Parlamento europeo"; si compiace di vedere in tal modo presa in considerazione la sua richiesta di una Conferenza interistituzionale con la partecipazione del Consiglio, della Commissione e del Parlamento e incarica la propria delegazione alla Conferenza interistituzionale di negoziare tale accordo;
3. ricorda il suo impegno in ordine a una maggiore trasparenza e democrazia nelle varie strutture della Comunità e individua nella "Dichiarazione di Birmingham" un principio di iniziativa in tal senso tramite
- il miglioramento dell'accesso del pubblico alle informazioni di cui dispongono le Istituzioni,
- la semplificazione e la chiarificazione del processo legislativo comunitario;
4. si rammarica per contro che il Consiglio europeo non abbia affrontato in tutta la loro ampiezza gli odierni problemi della Comunità né le misure da prendere per garantire la trasparenza e la democraticità delle istituzioni comunitarie, rinviando invece in sostanza il loro esame alla sua prossima riunione, quella di Edimburgo;
5. si sorprende del fatto che, quanto alla trasparenza, il Consiglio europeo ne proponga l'applicazione solo alla discussione dei programmi di lavoro; lo invita ad affrontare a fondo i problemi della trasparenza e della democrazia nella sua riunione di Edimburgo e ribadisce a tal fine le nove proposte figuranti al paragrafo 2 dell'Appello inserito nella sua risoluzione del 14 ottobre 1992 sullo stato dell'Unione europea e della ratifica del trattato di Maastricht, proposte che costituiscono un progetto di Dichiarazione solenne del Consiglio della Commissione e del Parlamento per la trasparenza e la democrazia, che deve essere elaborata congiuntamente dal Consiglio, dalla Commissione e dal Parlamento ;
6. ribadisce la propria determinazione ad approfondire le sue relazioni con i parlamenti nazionali a tutti i livelli e specialmente in occasione delle prossime Assise, che esamineranno tra l'altro le prospettive costituzionali conformemente alla Dichiarazione finale della Conferenza dei parlamenti della Comunità europea di Roma, del 30 novembre 1990 e nello spirito delle risoluzioni del 22 novembre 1990 sulle Conferenze intergovernative nel contesto della strategia del Parlamento in vista dell'Unione europea e sulla convocazione delle Conferenze intergovernative sull'Unione economica e monetaria e sull'Unione politica e del 12 dicembre 1990 sulle basi costituzionali dell'Unione europea ;
7. rammenta al Consiglio europeo che nella sua riunione di Edimburgo dovrà prendere una serie di decisioni circa
- il Pacchetto Delors II, strumento necessario per l'attuazione del "Fondo di coesione",
- una migliore rappresentatività del Parlamento europeo nella prospettiva dell'ampliamento, conformemente alla Dichiarazione allegata al Trattato di Maastricht;
8. auspica, respingendo l'idea di un'Europa a due velocità, che dal Consiglio europeo di Edimburgo possa emergere un accordo atto a risolvere il problema della ratifica del Trattato da parte della Danimarca;
9. chiede alla Commissione di continuare le sue discussioni al massimo livello con il governo federale americano sull'agricoltura e su altre questioni allo scopo di concludere al più presto "un accordo GATT globale ed equilibrato", come deciso dal Consiglio europeo;
10. prende atto delle inquietudini dei Capi di Stato o di governo di fronte alle prospettive di rallentamento della crescita e di aumento della disoccupazione, ma esprime il suo vivissimo rammarico per il fatto che non è stato conferito nessun mandato per un piano comunitario di rilancio economico vista la gravità della situazione;
11. rammenta la propria risoluzione del 16 settembre 1992 sulla situazione in Somalia ; chiede con insistenza che vengano prese tutte le misure del caso per venire in aiuto alle popolazioni colpite con un invio massiccio di un aiuto alimentare organizzato dalle truppe delle Nazioni Unite affinché esso giunga alla popolazione; invita il Consiglio a partecipare attivamente a tale operazione;
12. rammenta le sue precedenti risoluzioni sulla situazione nell'ex Jugoslavia; chiede assieme al Consiglio europeo il rispetto integrale delle sanzioni e dell'embargo sugli armamenti, vigilando affinché altre parti e altri paesi della regione non debbano subire involontariamente le conseguenze delle sanzioni dell'ONU;
13. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, ai Capi di Stato o di governo della Comunità, alla Commissione e ai parlamenti degli Stati membri.