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Parlamento Europeo - 29 ottobre 1992
Le donne birmane

RISOLUZIONE (B3-1419 e 1472/92)

Il Parlamento europeo,

A. inorridito per le notizie secondo le quali negli ultimi anni circa 40.000 fra donne e bambine - sovente di età tra i 10 e i 16 anni - sono state portate con la forza dalla Birmania in bordelli thailandesi dove, in condizioni di vita estremamente pericolose, vengono costrette a prostituirsi,

B. considerando che ogni anno visitano la Thailandia 5 milioni di turisti, gran parte dei quali sono uomini che garantiscono la sopravvivenza e l'espansione dell'industria del sesso locale,

C. allarmato per il fatto che la Birmania è ormai diventata una nuova tappa della cosiddetta "rotta dell'AIDS", vale a dire una delle vie di rifornimento della tratta di esseri umani a fini di prostituzione,

D. profondamente preoccupato per le notizie fornite dal rappresentante del Centro internazionale svizzero per la dignità dell'infanzia (CIDE) secondo le quali nella città di confine di Rangong, nel sud della Thailandia, le donne e le ragazze ammalate o divenute "inservibili" per altri motivi verrebbero uccise dagli sfruttatori e le donne che tentano di sfuggire alla prostituzione coatta, fallito il tentativo di fuga, verrebbero picchiate a sangue,

E. preoccupato per la sorte di 95 donne e ragazze che dopo la liberazione dai bordelli thailandesi sono state internate in centri di raccolta e successivamente - il 15 settembre - espulse verso la Birmania,

1. chiede l'insediamento di una commissione internazionale d'inchiesta indipendente incaricata di fare luce sulla scomparsa e sul presunto omicidio di donne e ragazze birmane e ingiunge alle autorità thailandesi di punire i colpevoli;

2. rivolge un appello al Consiglio di Stato per il ripristino della legge e dell'ordine (SLORC) affinché renda conto senza riserve della sorte delle donne e delle ragazze espulse dalla Thailandia;

3. invita la Comunità europea da un lato a potenziare i propri programmi di aiuto a favore dei profughi birmani nelle regioni di confine della Thailandia e, dall'altro, a erogare fondi per aiuti medico-sanitari e per la creazione e la gestione di centri di accoglienza per le donne, allo scopo di offrire immediato rifugio alle donne colpite;

4. invita gli Stati membri a intervenire presso le autorità thailandesi affinché in tale paese venga effettivamente posto fine al florido traffico di esseri umani e chiede agli Stati membri di adottare misure concrete per far cessare lo scandalo del turismo del sesso;

5. invita la Comunità a stanziare fondi per programmi in materia di formazione professionale e occupazione a favore delle donne birmane;

6. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, ai governi degli Stati membri, alla Commissione per i diritti dell'uomo delle Nazioni Unite, allo SLORC e al governo della Thailandia.

 
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