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Parlamento Europeo - 29 ottobre 1992
Sudan - Diritti umani

RISOLUZIONE (B3-1411, 1433, 1435 e 1478/92)

Il Parlamento europeo,

A. considerando che, secondo le notizie in possesso di Amnesty International sulle violazioni dei diritti dell'uomo a Juba, risulta che nei mesi di giugno, luglio e agosto 1992 le forze governative abbiano deliberatamente ucciso almeno 300 civili disarmati e ne abbiano arrestate altre centinaia,

B. gravemente preoccupato per gli sforzi del governo sudanese volti, con l'aiuto di potenze straniere, ad islamizzare tutta la popolazione,

C. deplorando l'esistenza di prigioni e centri di detenzione segreti in cui un numero sconosciuto di cittadini, fra cui Oruzu Lokine Daki e il Rev. Matta Boush - entrambi a motivo della loro fede cristiana - sono detenuti e torturati,

D. ricordando l'esecuzione di un membro sudanese del personale della Commissione delle Comunità europee effettuata dalle autorità sudanesi a Juba nell'agosto 1992 nonché la scomparsa di altri membri del personale della Commissione CE e delle Nazioni Unite,

E. esprimendo la propria profonda preoccupazione per la sorte della superstite popolazione di Juba, esposta alla fame e ai massacri da parte dell'esercito,

F. sottolineando che l'interruzione violenta dell'invio di aiuti e le minacce al personale dei programmi di aiuto rendono impossibile por fine alla carestia e alle epidemie che devastano gran parte del Sudan,

G. inorridito per la recente esecuzione di un dipendente del programma di aiuti statunitense,

H. richiamandosi alla sua richiesta al governo sudanese, formulata nella risoluzione del 9 aprile 1992, sulla carestia in Africa e nel Sudan di por fine all'evacuazione forzata dei campi profughi nei dintorni di Khartum e Omdurman,

I. richiamandosi agli articoli 1-17 della Carta africana dei diritti dell'uomo e dei popoli, sottoscritta allo scopo di garantire la libertà di coscienza, di religione e di culto,

1. condanna le sistematiche violazioni dei diritti umani perpetrate in tutto il paese, compresi i reiterati abusi recentemente commessi al riguardo dalle forze governative a Juba e nell'area nota come "Nuba Hills";

2. chiede al governo sudanese di cessare le pressioni sui cittadini perchè si convertano all'Islam;

3. invita il governo del Sudan a intraprendere tempestivamente azioni volte a por termine alla tortura e all'uccisione di prigionieri e civili disarmati nonché ad adottare provvedimenti contro tutti i militari e gli agenti di sicurezza ritenuti responsabili di tali crimini;

4. invita le autorità sudanesi a fornire spiegazioni esaurienti e documentate in ordine all'esecuzione di dipendenti della Commissione europea e del programma di aiuti degli Stati Uniti;

5. chiede alla Cooperazione politica europea di adoperarsi perchè sia garantito il libero transito dei trasporti di generi alimentari e sia fornito il massimo sostegno alle organizzazioni umanitarie che vengono in aiuto alla popolazione bisognosa senza distinzione alcuna, facendo altresì in modo che sia consentito l'accesso agli osservatori dell'ONU;

6. chiede alla Cooperazione politica europea di convocare una nuova conferenza di pace sotto il controllo internazionale onde pervenire a soluzioni politiche;

7. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, alla Cooperazione politica europea, al governo del Sudan, al Segretario generale dell'OUA e al Segretario generale dell'ONU.

 
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