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Parlamento Europeo - 30 ottobre 1992
SME e UEM

RISOLUZIONE B3-1491/92

Risoluzione sullo sviluppo e sulle prospettive dello SME e dell'UEM

Il Parlamento europeo,

-visto il Trattato sull'Unione europea sottoscritto a Maastricht il 7 febbraio 1992,

-vista la propria risoluzione del 7 aprile 1992 sui risultati delle Conferenze intergovernative G.U. n. C 125 del 18.5.1992, pag. 81.

,

1.ritiene che le turbolenze sui mercati valutari siano state provocate da incertezze politiche, relative al futuro della Comunità a seguito delle varie campagne referendarie, e che le relative cause di base vadano individuate nei problemi di recessione e di squilibrio dell'economia mondiale;

2.ritiene che questa incertezza politica possa essere superata solo mediante una ratifica estremamente sollecita del Trattato di Maastricht, che deve essere accompagnata da misure volte ad affrontare i problemi economici di base;

3.deplora l'incapacità, da parte della riunione informale di ECOFIN svoltasi a Bath il 5 e 6 settembre 1992, di reagire adeguatamente alle turbolenze monetarie, e la mancanza di coerenza dell'operato della Presidenza britannica dal 9 settembre 1992;

4.sottolinea che, quanto più lungo sarà il periodo necessario per ripristinare la fiducia nel futuro dell'UEM, tanto più difficile diverrà evitare ulteriori riallineamenti all'interno del meccanismo dei tassi di cambio, rafforzare la crescita economica generale e la convergenza economica fra gli Stati membri nonché creare le condizioni affinché tutti gli Stati membri siano in grado di partecipare a detto meccanismo;

5.ritiene che i recenti problemi monetari dimostrino come negli Stati membri siano più urgentemente necessarie che mai la coesione socioeconomica e politiche economiche e finanziarie coordinate, compresa l'adozione del pacchetto Delors II al più presto possibile;

Cause della crisi

6.rileva che alcuni altri elementi hanno svolto un ruolo di primo piano nell'aggravare la crisi innescata dall'incertezza politica, in particolare i seguenti:

-la permanente recessione negli USA e nel Regno Unito e il rallentamento della crescita in altri paesi, con conseguente disoccupazione,

-altri fattori internazionali, quali i bassissimi tassi d'interesse negli Stati Uniti che hanno stimolato il calo del valore del dollaro e i problemi finanziari in Giappone,

-l'inidoneità della vigilanza multilaterale a promuovere la realizzazione del necessario livello di convergenza economica,

-la mancanza di proposte volte ad affrontare correttamente i disavanzi, i tassi d'interesse e la recessione,

-gli effetti della riunificazione tedesca, con l'onere dell'adattamento nazionale posto eccessivamente sulla politica monetaria tedesca, con la conseguenza di tassi d'interesse reali troppo elevati,

-le tensioni esistenti all'interno del Sistema monetario europeo, aggravate dall'incapacità, da parte dell'Italia, di rispettare la disciplina di bilancio e, da parte del Regno Unito, di affrontare adeguatamente la recessione;

7.rileva che la speculazione contro le monete di alcuni Stati membri ad economia solida appare priva di una chiara motivazione economica; non ammette che i movimenti speculativi sui mercati valutari impongano sviluppi monetari che non riflettono l'economia reale; rileva che andrebbero elaborate misure per controbattere le conseguenze negative di tali movimenti;

8.critica aspramente l'inadeguatezza della reazione di ECOFIN e il mancato riconoscimento tempestivo delle conseguenze di tali problemi da parte dei governi e delle autorità monetarie degli Stati membri, e ritiene che ciò abbia contribuito a innescare pressioni speculative perfino contro le valute degli Stati membri ad economia solida;

Miglioramento del funzionamento del Sistema monetario europeo (SME)

9.ritiene che, per rafforzare il funzionamento dello SME, si impongano le seguenti misure:

a)adozione di misure più efficaci per lottare contro la speculazione e i suoi effetti destabilizzanti,

b)adozione di una serie di provvedimenti volti a promuovere la fiducia nello SME e nel futuro dell'UEM,

c)più stretta cooperazione fra le banche centrali degli Stati membri allo scopo di coordinare le politiche in materia di tassi d'interesse,

d)incremento e parziale messa in comune delle riserve valutarie, in vista di una rapida creazione di un vero e proprio fondo monetario, come previsto nell'accordo SME originario,

e)potenziamento delle comunicazioni e della cooperazione fra il Consiglio (ECOFIN) e le banche centrali degli Stati membri,

10.rileva che prima della fase III qualsiasi riallineamento dello SME debba essere effettuato al momento appropriato, come previsto dalle norme del sistema;

Rafforzamento della vigilanza multilaterale e del processo di convergenza

11.ritiene che, per realizzare l'appropriata combinazione di politica economica negli Stati membri e a livello comunitario globale, l'unico meccanismo disponibile sia costituito da una vigilanza multilaterale che tenga molto più conto dell'andamento dell'economia reale; deplora che gli Stati membri non abbiano ancora considerato questo processo con la necessaria serietà; ritiene che ora esso debba assumere concretezza;

12.propone quindi che alla crescita e all'occupazione sia attribuita un'importanza adeguata nella realizzazione dell'UEM, tramite l'applicazione dell'articolo 103 del trattato CEE modificato dal Trattato sull'Unione europea;

13.insiste su una strategia comunitaria coordinata in materia di crescita e occupazione, come raccomandato dalle parti sociali europee; ritiene che i progetti comunitari figuranti nel pacchetto Delors II costituiscano un elemento essenziale di tale strategia;

Ulteriori misure integrative dell'UEM

14.raccomanda al Consiglio europeo di promuovere le seguenti misure integrative:

-rafforzamento della responsabilità democratica dell'UEM tramite una maggiore trasparenza del processo decisionale e una più intensa partecipazione del Parlamento europeo (e dei Parlamenti nazionali), nonché con il negoziato dei necessari accordi interistituzionali,

-una revisione del quadro normativo dei mercati valutari, di concerto fra l'US Treasury Review recentemente istituito, la Comunità europea e il Giappone e una più stretta cooperazione fra Comunità europea, Stati Uniti e Giappone per evitare la ripetizione delle recenti pressioni internazionali che hanno destabilizzato i mercati,

-una sollecita conclusione dei negoziati GATT per stimolare la crescita mondiale;

Osservazioni finali

15.avverte che, in assenza delle misure citate, politiche nazionali non coordinate potrebbero condurre ad una crescita economica ancora più lenta, ad una maggiore instabilità monetaria e a svalutazioni competitive suscettibili addirittura di mettere in pericolo il completamento del mercato interno;

16.chiede quindi che il pacchetto in questione sia approvato al più presto possibile;

17.incarica la propria commissione competente di elaborare una relazione specificando le cause della recente crisi e proponendo misure volte a perfezionare il Sistema monetario europeo (SME), tra cui eventuali meccanismi per lottare contro le future speculazioni, strumenti per rafforzare la vigilanza multilaterale e il processo di convergenza economica, di stimolo alla crescita e di sviluppo dell'occupazione nelle fasi I e II dell'UEM, nonché eventuali ulteriori misure integrative dell'UEM, fra cui un ruolo più attivo del Parlamento europeo in tutte queste procedure, tramite accordi interistituzionali;

18.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, nonché ai parlamenti e ai governi degli Stati membri.

 
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