RISOLUZIONE B3-1527 e 1566/92
Risoluzione sul piano di chiusura delle miniere di carbone nel Regno Unito nonché sulla politica carboniera e la strategia energetica nella Comunità europea
Il Parlamento europeo,
- visto il trattato CECA e, in particolare, i suoi articoli 2, 3 c, d, e, g, 5, primo trattino, 46, 55, 56, 58 e 72,
- vista la propria risoluzione dell'11 marzo 1992 sul carbone e sul mercato interno dell'energia , alla quale la Commissione non ha riservato un vero seguito,
A. considerando il piano di chiusura di 31 miniere di carbone nel Regno Unito, piano che, se attuato, comporterebbe la perdita di ben 30.000 posti di lavoro e, di riflesso, di decine di migliaia di posti di lavoro legati al settore carboniero,
B. considerando le chiusure di miniere e le soppressioni di posti di lavoro prospettate in tutta Europa, e particolarmente in Francia, nel settore minerario,
C. considerando che una politica intesa deliberatamente a rinunciare, per motivi economici a breve termine, al carbone comunitario, unica fonte di energia fossile di cui l'Europa disponga in quantità sufficiente, metterebbe in pericolo la sicurezza dell'approvvigionamento a lungo termine, il che sarebbe strategicamente inopportuno,
1. chiede istantemente alla Commissione di far uso dei suoi poteri e della sua influenza per ottenere il ritiro del piano di chiusura di 31 miniere di carbone nel Regno Unito;
2. invita la Commissione e gli Stati membri ad avviare senza ritardi una riflessione approfondita e una vasta concertazione a livello comunitario e nazionale tra produttori, utenti, rappresentanti dei lavoratori e amministratori locali sulla politica carboniera da portare avanti nella Comunità europea, tenendo conto della ripartizione differenziata delle risorse energetiche negli Stati membri;
3. chiede alla Commissione di proporre con la massima urgenza, parallelamente a tale riflessione, una strategia globale che tenga conto del costo complessivo, a lungo termine, delle risorse usate, e sia impostata secondo un'ottica economica, sociale, ambientale e di sicurezza dell'approvvigionamento;
4. chiede in tale occasione alla Commissione e agli Stati membri di proporre e adottare misure che permettano di
a) assicurare la viabilità dell'industria comunitaria del carbone;
b) di preparare, qualora ciò si riveli necessario, la riqualificazione dei minatori e il mantenimento del trattamento sociale previsto per tale categoria, ivi compresi pensionati e vedove di minatori, mediante il ricorso a tutti gli strumenti comunitari e nazionali esistenti e, se del caso, la creazione di strumenti nuovi;
c) intensificare e sostenere la ricerca nonché lo sfruttamento industriale dei suoi risultati nel settore delle tecnologie pulite (gassificazione, ciclo combinato ecc.) e per l'impiego del carbone a fini diversi da quello energetico;
d) aumentare il sostegno comunitario all'industria carboniera, rivedendo la dotazione del programma RECHAR 2 nel quadro dei Fondi strutturali a partire dal 1· gennaio 1994;
e) esaminare, sotto il profilo della politica della concorrenza, le relazioni contrattuali esistenti tra imprese regionali di elettricità e nuove centrali a gas, nonché tutti gli aiuti occulti o palesi ai settori nucleare e del gas;
5. invita insistentemente la Commissione a svolgere immediatamente un'inchiesta minuziosa sui reclami in materia di dumping nel settore delle importazioni di carbone proveniente da paesi terzi e a pubblicarne i risultati;
6. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione e al Consiglio nonché ai Governi e ai Parlamenti degli Stati membri.